La notte

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Zulema's pov
Mi sento svenire. È proprio là, a 10 metri di distanza da me, così piccola, così bambina. Sono 10 anni che non la vedo e che non la sento, l'ultima volta che ci siamo viste è stata quando sono andata a incontrarla alla casa famiglia in cui stava all'epoca, e prima di andarmene l'ho stretta a me, con le lacrime agli occhi. Vederla ora, a distanza di 10 anni mi fa uno strano effetto, perché la vedo grande, anche se è ancora poco più che una bambina. È bellissima, con i suoi lunghi capelli neri che aveva sin da piccola, e quegli occhi verdi smeraldo che farebbero girare la testa a chiunque. Vorrei correre ad abbracciarla, a sentire il suo profumo, il suo odore, ma rimango ferma impalata, non sapendo cosa fare.

Fatima's pov
Non risponde al mio ciao, quindi mi avvicino lentamente. Non so come muovermi, ogni minimo passo che faccio verso di lei mi sembra che si irrigidisca ancora di più, e alla fine le arrivo davanti. Mi osserva attentamente, e incomincio a sentirmi a disagio. Sto per dire qualcosa quando lei sembra essersi risvegliata da questo stato di trance e mi dice brusca :"non puoi stare qua, devi andartene" rimango sbalordita, dopo chilometri e chilometri di camminata sotto il sole cocente lei mi dice questo
 :"cosa? E perché? Ho fatto chilometri per trovarti"
:"nessuno te lo ha chiesto infatti"
Si gira ed entra nel camper, sbattendo la porta. Rimango impassibile, mi vengono le lacrime agli occhi e mi sento un vuoto incolmabile dentro. Tutto mi aspettavo fuorché questo. :"È proprio una stronza egoista" penso e decido cosa fare quando la porta si riapre all'improvviso.

Zulema's pov
Ogni passo che fa, mi innervosisco ancora di più. La sua presenza mi fa male, mi causa un dolore atroce, perché so che non potrò mai averla, non potrò mai farla entrare nella mia vita incasinata.
Appena le dico di andarsene rimane sbalordita, non pensava le dicessi questo dopo 10 anni che non ci vedevamo.
:"cosa? e perché? ho fatto chilometri per trovarti" la sua voce è profonda e leggermente roca, e sento un pizzico di delusione nel suo tono che mi lacera dentro.
:"nessuno te lo ha chiesto infatti" mi giro ed entro nel camper, sbattendole la porta in faccia. Mi appoggio alla parete e chiudo gli occhi :"non può stare con me, sarebbe in un pericolo costante" penso. Perché è venuta a cercarmi? Dovrebbe odiarmi, disprezzarmi perché l'ho abbandonata appena è nata, invece no, eccola là, che cerca di instaurare un rapporto con me, che sono la persona peggiore del mondo.
Ma non posso lasciarla andare così, penso a lei ogni fottuto giorno della mia vita, e ora che ce l'ho qui, non posso lasciarmela scappare di nuovo, non più. Apro la porta.

Fatima's pov
:"Vieni, entra" la sua voce riecheggia per tutto il bosco. Un sorriso mi spunta sulle labbra ed entro nel camper. È un posto molto piccolo, adatto a una sola persona; pile di vestiti sono accatastati su una sedia, ci sono varie bottiglie di vodka sparse in giro e il disordine regna sovrano. Mi guardo attorno per un po', quando sento uno sguardo penetrante su di me
:"cosa ti aspettavi, un hotel di lusso?" Mi chiede ironica
:"no, ci sono abituata a stare in questi tipi di posti" il silenzio scende nell'abitacolo. Vorrei evitare di guardarla, perché i suoi occhi inquisitori mi mettono in soggezione
:"dove hai vissuto in tutti questi anni?" Mi domanda
:"in varie case famiglie, poi quando mi affidavano a una famiglia stavo con loro fino a che..." mi blocco, non riuscendo a continuare. I ricordi appaiono vividi nella mia mente,sento ancora le mani appiccicose e sudate sulle cosce dell'ultimo padre affidatario con cui stavo. Ogni notte entrava nella mia camera e si sedeva sul letto, accarezzandomi le spalle per poi percorrere tutto il corpo fino ad arrivare all'inguine
:"stai bene?" La voce di mia madre mi riporta alla realtà, e mi riprendo subito
:"certo! Puoi dirmi dov'è il bagno?" Lei mi fissa per qualche secondo e poi me lo indica. Scappo e mi rinchiudo in bagno, dove tiro un sospiro profondo.

Zulema's pov
Deve esserle successo qualcosa. L'ho capito dal suo sguardo mentre parlava delle famiglie affidatarie, era triste e spento. Spero che nessuno le abbia fatto del male, perché non me lo perdonerei mai. Scappa in bagno, e io non so cosa fare, non so se andarle dietro e cercare di parlarle o solo lasciarla sola. Non sono abituata a fare la madre, non mi sono mai preoccupata per qualcuno che non fossi io, e ora mi trovo in difficoltà. Non oso immaginare cosa abbia dovuto soffrire  per avere solo 16 anni, e mi spezza il cuore a pensare che non ero lì con lei, non ero lì a proteggerla e a difenderla da tutti, che ha sempre dovuto cavarsela da sola, come me del resto. Penso a tutto questo quando esce dal bagno
:"ora cosa si fa?" Si siede su uno sgabello e mi guarda
:"ora non si fa proprio niente, tu rimani qui fino a domani e poi te ne vai, non puoi stare con me, sono ricercata dalla polizia di tutta la Spagna"
:"perché? Cosa hai fatto?"
:"sono scappata dal carcere"
Mi guarda e un un sorriso spunta sulle sue labbra. Ha un bellissimo sorriso, che potrebbe illuminare una giornata piovosa, e sorrido a mia volta.
:"sono ricercata anche io, sono scappata dall'ultima casa famiglia in cui stavo per venirti a cercare, quindi siamo in 2 a essere nel mirino della polizia"
Stavolta sono io che sorrido. È la mia copia esatta, sia fisicamente che mentalmente, e mi piace.
:"bene, si è fatto tardi, andiamo a dormire"
Le indico una stanzetta che ha un materasso per terra
:"puoi dormire qui" appoggia tutte le sue cose e si gira a guardarmi, sorridendomi :"grazie" vorrei abbracciarla ma mi limito a sorriderle e me ne vado nella mia stanza, con un macigno sollevato dal mio cuore.

La mia dolce metà Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora