Bonus 1. Levitate

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There's so much on my mind
I don't know where to start
There's that light in your eye filling up the dark
Though, I lost myself
I know it's not the end
You're my shooting star
You make my heart ascend

La la la la la la la la la la la la la la
Just levitate, just levitate
La la la la la la la la la la la la la la
Just levitate, just levitate

Iris rimase in quella posizione per una buona mezz'ora, mentre davanti a lei si cominciavano a intravedere i primi raggi dorati dell'alba. Non giunse a nessun particolare risultato. Si rimise in posizione eretta, e tornò a passo strascicato nella sua stanza.
Eppure sentiva che in quella casa c'era qualcosa di diverso, di nuovo, qualcosa che non aveva mai visto, o meglio, percepito prima. Si bloccò a metà del corridoio sulla quale di affacciavano le camere. Scosse la testa, e lo percorse di nuovo a ritroso.
Arrivò davanti la porticina che conduceva alla stanza dell'orologio. Ne scorse una seconda, poco distante dalla prima. Vi si avvicinò cautamente, poggiando, dapprima leggermente, la mano sulla piccola maniglia.
Spinse verso il basso la piccola leva, e la lastra legnosa si scostò dalla cornice. Inspirò a fondo, poi si infilò cautamente nella piccola apertura.
A differenza dell'altro passaggio, per proseguire in questo non bisognava avanzare gattonando. Iris si tirò su, avvolta totalmente dal buio. Cominciò a camminare sempre dritto, contando i passi che faceva.
Uno...
Azzardò un piccolo movimento, evitando per poco di cadere di faccia.
Due...
Continuò mettendo un piede davanti l'altro.
Tre...
Quattro...
Cinque...
Con il piede destro, tastò sul pavimento un rialzamento, probabilmente un gradino. Valutandone un po' alla cieca l'altezza, salì.
Sei...
Dopo quello il pavimento sotto i suoi piedi si riempiva di altri piccoli rialzamenti posizionati casualmente.
Sette...
Al settimo passo, contato da Iris, una luce color rosso illuminò tutto davanti a lei, facendole bruciare gli occhi. D'istinto, la ragazza si portò i palmi a coprirli; una volta abituata alla luce, si guardò attentamente in torno.
Il soffitto e le pareti, così come il pavimento di quello strano corridoio, erano fati da tanti piccoli rettangoli apparentemente rosa o bianchi impilati tra loro, che sembravano buttati l'uno sull'altro come coriandoli lanciati da un bambino. Iris continuò a camminare, attenta a non inciampare su quella sorta di gradini. La luce color rosso, proveniva da dei neon, o qualcosa di simile, attaccati ai muri. Mano a mano che avanzava una nuova sfumatura di colore si faceva avanti, dal rosso al giallo e dal giallo al verde, fino al rosa, per poi ripartire con il rosso.
Rimase incantata da quello spettacolo di luci e colori, tanto che arrivò a chiedersi se quel posto fosse reale. Si pizzicò  la pelle del braccio sinistro, con le unghia della mano destra, ottenendo una lieve fitta di dolore; nel punto in cui si era pizzicata comparve un piccolo segno rosso.
Continuò ad avanzare allibita.
Il passaggio sembrava non avere fine, fino a quando Iris non si ritrovo davanti una parete che le impediva di andare avanti. Si avvicinò al muro, che era tutto tranne che liscio e uniforme. Fece scorrere lo sguardo su tutta la superficie, poi guardando il lato destro si accorse di uno stretto spiraglio. Lo stesso nel lato sinistro. Entrambe le vie erano buie, e Iris avrebbe potuto sceglierne solo una.

Evolve {creepypasta} 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora