Io e Klaus ci lasciammo con la promessa di un ritorno al più presto.
Attraversai strada dopo strada fino a casa, dove i miei amici mi attendevano con ansia.
<Deva, bentornata> mi salutarono in coro, tranne Katherine che venne ad abbracciarmi.
<allora? Dove sono i Mikaelson?> chiese immediatamente Stefan
<sono a New Orleans, torneranno al più presto>.
Dopo 5 mesi
"Caro Klaus, mi avevi promesso che saresti tornato il prima possibile.
Durante questi cinque mesi, la mia speranza di vederti apparire davanti alla porta come la prima volta non è cessata. Ti ho atteso e ti attendo ancora con ansia.
Mi sento come Penelope che aspetta il ritorno di Ulisse. Probabilmente tu mi hai dimenticata ma io non potrei mai; non basterebbe tutta la mia forza di volontà per dimenticare i momenti passati insieme, i ritratti, i viaggi.
Ho combattuto per convincere i miei fratelli che non eri un mostro e ora mi trovo con nulla in mano.
Torna presto, ho bisogno di te.
Deva".
Riposi la lettera nel cassetto dove avevo collezionato altre dieci lettere. Ogni due settimane scrivevo a Klaus sperando che potesse leggere le mie parole senza averle davanti a lui fisicamente.
<ancora con queste lettere?>
<tu scrivi diari io lettere>
<a differenza tua non scrivo per i miei amori>
<io spero che torni ma non lo farà>
<questo lo dici tu>
<che intendi dire?>. Stefan mi fece cenno di seguirlo.
Ci dirigemmo verso casa Mikaelson e entrammo. Era deserta come l'ultima volta. Il silenzio durò poco perché presto saltarono fuori persone da tutte le parti.
<siete tornati>
<puoi scommetterci Deva> gridò Kol
<speravi veramente di liberarti di noi?> chiese Bekah ironicamente.
Apparvero Elijah e Freya che mi salutarono semplicemente e poi fu il turno di Klaus.
Mi venne sempre più vicino <scusa, avevo delle faccende da sistemare...ti prometto che non accadrà più>
<sono belle promesse, se solo le rispettassi> sorrise lievemente
<Elijah è quello nobile>.
Finite quelle parole mi baciò. Un tocco di labbra tanto atteso da entrambi.
Finito il saluto mi voltai verso i miei fratelli. Stefan era felice per me e stranamente lo era anche Damon.
Il mio fratellone mi venne accanto <sembri sorpresa di vedermi felice per te>
<dopo tutto quello che abbiamo passato>
<lo so ma non posso obbligarti a fare qualcosa di sbagliato per la persona che sei oggi>
<ti ringrazio Damon>
<è il minimo>.
Mi diressi verso Klaus.
<questa volta rimarrete?>
<certo, sempre e per sempre>
<Klaus, in questi mesi mi sei mancato moltissimo e ammetto che ho pensato spesso al fatto che ti fossi dimenticato di me>
<non potrei mai. Tu, Deva Salvatore, sei la cosa migliore che mi sia mai capitata>
<sicuro di stare bene? Mi sembra troppo sdolcinato per te>
<Deva, ti amo>
<anche io Klaus>.
Dopo molto, forse troppo tempo era tutto perfetto. Non avevo mai riflettuto su quanto fossi cambiata: quando ho scelto Elijah ero una ragazzina che aveva appena scoperto un mondo nuovo. Ero scappata da Mystic Falls in cerca di avventure e le avevo trovate con i Mikaelson. Oggi sono una donna, sulla terra da più di un secolo, con un'idea definita dell'amore e delle conseguenze delle proprie scelte. Aveva ragione Klaus, io sono cambiata.
<voglio organizzare un ballo>
<un altro Klaus?>
<ovviamente, si deve festeggiare un ritorno tanto atteso>.
L'Originale si posizionò al centro della sala <ho un annuncio da fare>.
Sentii Damon borbottare a Stefan <speriamo che non le chieda di sposarsi...aspetta non è che>
<piantala Damon> lo zittì Stef.
<domani sera ci sarà un ballo, a Villa Mikaelson ovviamente>
<tutto qui?>
<certo Damon, che ti aspettavi?>
<nulla, nulla>.
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𝐈𝐥 𝐫𝐢𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚|𝐓𝐡𝐞 𝐎𝐫𝐢𝐠𝐢𝐧𝐚𝐥𝐬
FanfictionNemmeno il ricongiungimento ai suoi fratelli può salvare Deva Salvatore dalle faide dei fratelli Mikaelson