CAPITOLO 3

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                          L'OLIMPO

Una settimana dopo la visita di suo padre e aver rimuginato a lungo su cosa fare una volta sull'Olimpo, Lissandra si decise.
Senza perdere altro tempo si vesti e usci in fretta di casa.
Non vedeva l'ora di andare sull'Olimpo e assaporare l'aria pulita dei giardini e lasciare indietro quella sporca di New York.
Quindi usci di casa e si diresse verso l'auto, ma quando si trovo in strada si senti osservata. Ovviamente capi immediatamente che erano gli altro dei a osservarla, ma dopo tutti questi anni non ci fece più caso.
A volte pensava che anche loro volessero farla tornare a casa, e , per loro sfortuna, erano riusciti nell'intento, stava tornando.
Immersa nei pensieri sbatte contro qualcuno. Fece per urlare contro al povero malcapitato ma si fermo subito
<<...Ermes?>> davanti a lei si trovava il Dio dei viandanti e dei ladri, nonche uno degli Dei a lei più cari.
<<salve cuginetta!>> disse allegro <<un uccellino mi ha detto che stai andando verso l'Empire>> continuo guardandola con un sorriso <<sbaglio o avevi detto che non saresti tornata mai più?>>.
Lissandra alzò gli occhi al cielo <<ma i farti tuoi mai?>> detto questo gli diede una spallata e riprese a camminare. Dopo qualche passo si giro e vide che Ermes era sparito.
Tirò un sospiro e andò verso la macchina -intenzionata a comportarsi come una persona normale- mise la cintura e parti.

Quando varco la porta d'ingresso notò che ogni cosa era esattamente come si ricordava, questo la fece sorridere spontaneamente: i divanetti azzurri , la parete arancione chiaro , la scrivania marrone con sempre lo stesso portiere , l'enorme scultura dell'Empire proprio dietro la scrivania ,le enormi finestre che coprivano un intera parete , e infine l'ascensore da cui si accedeva agli appartamenti e se sei un dio o un semidio verso l'Olimpo erano nelle stesse posizioni dove si trovavano 12 anni fa.
Lissandra si avvicino alla scrivania e suonò il campanello.                                 <<benvenuti all' Empire State Building , posso fare qualcosa per voi?>> disse il portiere molto infastidito come se stesse recitando una poesia a memoria
<< si grazie, vorrei andare al 600esimo piano>> disse Lissandra                           <<il 600esimo piano non esiste ragazzina>> rispose alzando lo sguardo.       
 Quando vide Lissandra il portiere sbianco, per poi arrossire e successivamente diventare viola.      
<< divina Lissandra, non l'avevo riconosciuta>> disse cercando di darsi un contegno .                             
Lissandra scoppio a ridere <<non fa niente, ma devo urgentemente salire sull' Olimpo, posso?>>
<<s-si c-c-certo vostra maestà...cioè vostra divinità, cioè... -prese un respiro- certamente divina Lissandra>> disse premendo il bottone per aprire l'ascensore.
<<sa come fare>> le disse ancora imbarazzato, lei gli sorrise ed entro nell' ascensore.
 Qualche minuto dopo le porte dell'ascensore si aprirono rivelando la città degli Dei.                                                                                                                          Lissandra si commosse vedendo l'immensitá della sua ex casa : l'enorme passerella d'oro che ti conduceva verso le case -da leggere palazzi- degli Dei, i giardini che la circondavano dove passeggiavano satiri,ninfe e Dei minori   Lissandra posizionò lo sguardo sui palazzi degli Dei: erano tutti costruiti d'oro massiccio, immensi per l'occhio umano, Lissandra si commosse vedendo che l'Olimpo era rimasto tale e quale a come l'aveva lasciato.                                                                                     
Prima che qualcuno la vedesse piangere Lissandra iniziò a camminare verso il palazzo più grande, dove gli Dei si incontrano,organizzano le feste e fanno i consigli di guerra. Presto Lissandra si trovo davanti l'enorme portone d'oro.
Si mise a guardare il portone con non poca ansia.
Zeus era imprevedibile e non si sa mai cosa gli passi in quella testa.
Prese un respiro profondo e varco il portone.
Davanti a lei si trovava l'enorme scalinata di marmo bianco dalla quale si affretto a salire per arrivare nella sala delle riunioni, dove molto probabilmente si sarebbe trovato Zeus .                                                               Una volta arrivata si trovo davanti ai dodici ( 12 ) troni degli Dei maggiori.
In quel momento un solo trono era occupato : quello di Zeus                          Fisso il re degli Dei senza azzardarsi a proferire parola, per fortuna ci penso lui a iniziare il discorso
Dall'altro punto di vista, dei cieli alzò immediatamente gli occhi quando Lissandra entrò nella grande sala,e quando capi che era la sua adorata nipote, le dedicò uno dei suoi rari sorrisi.                             
<<Lissandra che ci fai qui ?>> le domandò scendendo dal trono ,diminuendo la sua altezza lentamente e andandole in contro.
<<ciao zio, ti trovo bene>> disse Lissandra sorridendogli. Il Dio la studiò confuso, sapeva bene il motivo per il quale Lissandra non tornava da anni sull'Olimpo. 
<<ti ha mandato Poseidone vero?>> disse Zeus qualche secondo di riflessione, Lissandra annui con rammarico.                                   
<<sono certa che non sia stato mio padre a rubarti la Folgore, zio>> disse la ragazza                           
<<vorrei davvero crederci anch'io ma è l'unico con cui io abbia litigato di recente e che ha il potete di farlo>> le rispose Zeus.
<<potresti almeno allungare lo scadere del tempo ?>> disse Lissandra ansiosa <<magari è stato qualcun'altro>> gli chiese.                                                  
<<d'accordo , se entro il solstizio d'estate non mi sarà restituita la Folgore Olimpica qualcuno ne pagherà le conseguenze>> disse Zeus, imperativo.
Subito si sentirono dei tuoni, ora Poseidone aveva più tempo.                      << grazie mille, zio>> disse Lissandra, Zeus sorrise alla nipote.                           
<< di niente cara>> le rispose Zeus.
<<un ultima cosa>> incominciò.                <<dimmi pure>> rispose il dio.
<<vorrei di nuovo trasfermi sull' Olimpo se il mi palazzo è ancora libero>> fini Elizabeth .                       
Zeus la guardo sorpreso , non si sarebbe mai aspettato che la nipote volesse tornare a vivere sull' Olimpo dopo quello che era successo.
<<ovviamente, sai bene che i palazzi, anche se non abitati, non vengono affidati a nessuno>> rispose riprendendosi dalla sorpresa
<<volevo solo esserne sicura>> disse Lissandra.
<<tornerò domani, ci vediamo zio>>.
Usci dalla sala lasciandosi uno Zeus molto sorpreso alle spalle.
"si ritorna alla origini" penso "speriamo che non succeda niente, questa volta".                                                                                                                                                                                                                                            

La prima figlia di Poseidone- in revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora