ATTRAVERSO I TUOI OCCHI

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Sono felice di pubblicare la seconda recensione del concorso di storie Colours for Words dell'anno 2020!

La storia vincitrice della Categoria Gialla con il premio di Miglior Psicologico è Attraverso i tuoi occhi!

Bollini: Storia vincitrice Wattys 2019 nella categoria Young Adult

Bollini: Storia vincitrice Wattys 2019 nella categoria Young Adult

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Copertina:

Non é affatto male! Molto bello l'occhio che presenta in alto, collegandosi con il titolo rende la cover interessante. Ciò che mi convince di meno é lo stacco (leggero) tra la palpebra dell'occhio e il colore dello sfondo.

Riferendomi a quest'ultimo, i fiocchi di neve credo riportino ad una parte della storia fondamentale; mentre il font del titolo lo cambierei con uno meno articolato, magari sempre un serif, magari anche lo stesso del sottotitolo e nome autore.

Trama:

E una sera fredda e piovosa, quando Blythe assiste al furto che sta avvenendo in casa sua. Ha otto anni e i ladri nemmeno si accorgono della sua presenza e del suo urlo silenzioso. Traumatizzato da quell'evento, Blythe smette di parlare e di comunicare a voce con il mondo esterno. A sedici anni, dopo l'ennesimo trasferimento in una nuova città, la sua vita non sembra progredire: Blythe è rimasto il bambino spaurito, vittima delle angherie dei bulletti della scuola. Tuttavia, nello studio della sua psicologa, al suono dell'orologio a pendolo che batte le cinque, Blythe esprime un desiderio:

vedere attraverso gli occhi degli altri.

Quello che racconta la trama è in pratica la goccia che ha fatto traboccare il vaso della sua vita. Breve, coincisa, chiara, descrittiva.

La presenza di tracce psicologiche nella prima frase aumenta man mano che si continua nella lettura, fino alla fine della storia. Non è troppo aggressiva, così da non allontanare e allarmare i lettori magari più sensibili.

Davvero ottima!

Grammatica:

Ovviamente non l'avrei fatta vincere se non fosse stata abbastanza grammaticalmente corretta. Come dico sempre, un libro ha anche funzione grammaticale e se questo non ne ha a sufficienza, non merita di avere un posto nel podio. Non ho davvero nulla da dire, tant'è che mi sembra di non essermi dovuta fermare per mostrare errori eventuali.

Contenuti:

L'autrice ha affrontato due difficoltà psicologiche differenti: la depressione e il mutismo psicologico. Il secondo è il prima che si presenta, introducendo la storia e preannunciando la presenza di parti sensibili.

Vorrei però dire che storie come questa sono importanti per stimolare l'empatia delle persone che in questo periodo sta andando perdendo. Per definizione: l'empatia è la capacità di comprendere appieno lo stato d'animo altrui, sia che si tratti di gioia, che di dolore. Il significato etimologico del termine è "sentire dentro", ad esempio "mettersi nei panni dell'altro", ed è una capacità che fa parte dell'esperienza umana ed animale.

Come dimostra anche la storia stessa, solo se conosci bene una persona puoi avere empatia con essa.

Un'ultima cosa che voglio mettere in luce è che, pur avendo creato due protagonisti con malattie specifiche di una certa gravità, grazie alle abilità di Blythe, il protagonista primario, sono venute a galla paure ed emozioni di personaggi secondari, comunque importanti per la storia, ma che un lettore non si aspetta di conoscere più nel profondo.

Insomma, si può dire che è una storia ben strutturata!

Descrizioni:

Non usa paroloni per descrivere situazioni epiche o con gesta mitiche, ha usato semplicemente le giuste parole per descrivere emozioni e difficoltà d'animo entrando nei personaggi e in quello che si smuove dentro di loro.

Mi ha particolarmente impressionata la descrizione di certi episodi, l'autrice ha anche segnalato la presenza di scene per adulti, e io, in quanto persona sensibile, posso dire che è stata brava, molto brava. Soprattutto i capitoli intermedi (che ovviamente devono essere letti dopo quelli prima, altrimenti si capisce ben poco) hanno una presa ferrea sul tuo fiato, creando atmosfera e nuovi viaggi all'interno delle loro menti.

Psicologico:

Per descrivere questo punto ho preferito mostrare la caratterizzazione dei personaggi, in quanto più importanti per capire se è una storia davvero scritta bene o meno.

Blythe, il protagonista, è il ragazzo di cui ho bisogno nei momenti più bui. È il ragazzo di cui ha bisogno quella persona che necessita un ascolto senza consigli. È il ragazzo che si preoccupa per gli altri interessandosi ai loro racconti ascoltando senza tregua. È quel ragazzo dei nostri sogni: gentile, premuroso, empatico, simpatico, ascoltatore e umile. Come dice la trama, non parla per il trauma subito da bambino, eppure riesce a comunicare quasi alla perfezione con tutti. Questa, secondo me, è la dimostrazione di quanto avremmo bisogno di parlare di meno e arrivare di più gli altri cinque sensi.

Daisy: ha un animo profondo, a primo impatto può sembrare la solita ragazza cheerleader cliché figlia di papà, poi vedi la sua vera natura e capisci quanto una persona possa essere diversa rispetto a quello che dimostra. È il perfetto esempio di "pensa prima di parlare", perché puoi ferire e ogni sillaba e il tono in cui lo dici può avere un significato diverso a seconda di chi hai davanti. Inoltre questo personaggio ci dimostra quanto dovremmo chiederci il perchè prima di giudicare.

Allyson: mi ricorda un po' Sharpei di High School Musical. Inizialmente non ne puoi più di averla vicino, stressante e appiccicosa. Poi, sempre grazie a Blythe, capisci che anche il suo modo di fare ha un'esperienza interiore alle spalle che ne traduce il significato.

Noah: il mio mito. Fin dai primi capitoli, grazie alla sua passione, mi ha attirato simpatia. Il tipico genietto nerd la cui passione credo non la si legge in nessuna altra storia. Non serve nemmeno entrare nella sua mente grazie a Blythe per capire come è fatto: è il primo che ha voluto accompagnarlo durante il suo percorso, aiutandolo come un vero amico e facendogli vivere tutto quello che potete leggere. Essendogli sempre accanto, si può leggere nero su bianco com'è fatto.

Anche i genitori hanno una loro caratterizzazione rilevante. Sono coloro che gestiscono tutto e che fanno da base alle vicende, non tutte, ma quasi. C'è sempre bisogno di una figura adulta che ti aiuti e che faccia bene il suo dovere, questa storia ne da la prova e credo che voglia dare l'incentivo ai genitori stessi di migliorarsi quando ce n'è bisogno. Leggendo mi sono venuti in mente tanti genitori di miei amici che non si comportano come dovrebbero.

Infine lo psicologo. Ora visto come un interrogatore che vuole interessarsi alla tua vita e basta. Questa storia dimostra quanto invece sia fondamentale avere un adulto studiato accanto durante certi periodi della propria vita.

Estratto:

"Vedere attraverso gli occhi degli altri, come spiegano quegli articoli che ha trovato, non è altro che un modo metaforico per dire "mettersi nei panni degli altri", non qualcosa di tangibile, di reale. Andare dritti al senso letterale della frase non è possibile. Eppure, è spinto a continuare a leggere per saperne di più. Pare che guardare con gli occhi degli altri possa farci capire i comportamenti di chi ci sta intorno, i loro pensieri e le loro azioni. L'unico modo per capire, si dice. E in effetti è così. Seduto sul divanetto dello studio della psicologa è proprio questo che intendeva: in questo modo e solo così può riuscire a capire."

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