Libertà. //STEREK//. OMEGAVERSE

pretendere

DEREK

mi alzo subito e gli altri mi affiancano..

<<Cosa volete?>>domando scontroso

Klaus Michaelson mi guarda agguerrito,ma suo fratello Elija prende la parola<<vi abbiamo riportato un membro del vostro branco... è stato ferito da un lupo Alpha, ma fortunatamente è stato guarito da mio fratello Niklaus..Ve lo abbiamo riportato perché New Orleans è sul piede di guerra contro le creature soprannaturali di Chicago... ovvero una schiera di streghe....>>

Una donna bionda si fa avanti e dietro di se c'è Brett Talbot...

<<Non è da noi essere gentili... d'altronde siamo la famiglia originale....siamo stati i primi vampiri creati...diciamo...abbiamo più di mille anni...ma questo ragazzo ci ha dato parecchio aiuto contro un assorbi magia di nome Malachai Parker...e volevamo cambiare il favore>>dice Rebeccah Michaelson

Brett corre ad abbracciare mia sorella Cora e lei ricambia subito..

<<Vi ringrazio,anche da parte di tutto il branco>>dice Scott illuminando i suoi occhi di Rosso..

<<Di nulla Alpha...>>risponde Kol Michaelson

E come sono arrivati.....se ne sono andati..

Scott mi guarda<<vampiri eh?>>sospira

<<Assorbi magia, congreghe di Streghe...non sarà mai abbastanza>>dice scocciata Malia

<<Cosa ti aspettavi?che fossimo gli unici esseri soprannaturali?>>chiede sarcastica Lydia

<<E ancora non avete visto i Demoni...o l'altra parte....o la prigione senza magia......spero per voi che non lo vediate mai>>disse Brett guardandoci rabbrividendo..

<<Mi scoppia la testa...troppe informazioni>>dice Isaac<<beh... potremmo dire che l'allenamento sia finito...vado a casa a farmi una doccia e a dormire come minimo fino a domani>>

<<Ok,andate...ma domani dopo la scuola verrete qui per gli allenamenti>>dico salendo le scalinate seguito da Cora e Brett..

E il branco si dileguò verso le rispettive case..

<<Derek noi andiamo a distenderci....hai bisogno di qualcosa?>>mi chiede Cora..

Faccio di "no" con la testa e salgo silenziosamente le scale...

Passo davanti alla camera di Stiles e Peter...

Stiles sta dormendo fra le braccia di mio zio...

Posso vedere Stiles senza maglietta e le varie fasciature...

Dorme felice e sereno,e mio zio mi sta fissando..

Diamine non me ne ero accorto..

<<Aspettami fuori dal loft... dobbiamo parlare>>sussurra,tanto sa che posso sentirlo....annuisco e scendo per poi uscire..

Dopo una decina di minuti,mio zio esce dal loft..

E si mette davanti a me..

<<Mi dici cosa ti prende?>>mi chiede come chi la sa lunga.

<<mi dai fastidio...mi date fastidio>>dico senza pensarci...tanto ormai è inutile mentire

<<Che mi odi è normale,ma perché dovresti odiare Stiles?>>

<<Non sono affari tuoi>>dico con i canini che tentano di uscire

<<Lo sono invece,da quando Stiles è con me... quindi se hai un problema con lui,allora lo hai anche con il sottoscritto>>dice sfidandomi venendomi più vicino

Mi sale il nervoso ai massimi livelli..

Stiles non è suo!

<<Tks...non mi interessa, è un mostro...e giusto con te poteva stare>>dico non collegando il cervello-bocca....

Mi rendo subito conto di quello che ho detto.... perché non lo penso assolutamente...amo Stiles...lo amo più della mia stessa vita..

Abbasso la testa...

<<Stiles>>sussurra mio zio guardando in alto

Alzo timoroso lo sguardo verso l'alto e noto che Stiles sta piangendo e si porta una mano sulla bocca

<<DOVREI CHIEDERE SCUSA PER IL MOSTRO CHE SONO DIVENTATO?>>urla Stiles fra le lacrime<<BEH...NESSUNO MI HA CHIESTO PERDONO PER AVERMI RESO TALE!>>

E corre via buttandosi sul letto...lo sento singhiozzare

<<Sarai contento spero>>dice Peter con gli occhi da Omega e mi sferra un pugno sul viso.

Che io incasso senza dire o fare nulla..

Poi si dirige velocemente verso l'interno...

Grazie al mio Super udito sento che sta correndo su per le scale per poi entrare nella loro camera....

<<Vieni qui>>dice semplicemente Peter andandogli incontro e abbracciandolo..

Sento Stiles che piange..

Ed io mi sento una nullità...

entro nella Jeep di Stiles e annullando tutti i miei sensi...mi addormento con la consapevolezza di aver ucciso mentalmente la persona che amo.