Capitolo 12

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Hermione si richiuse la porta dei "tre manici di scopa" alle spalle ma quando iniziò a camminare verso Hogwarts sentí dietro di lei la voce di Fred <scusa> si fermò un attimo <non volevo farti andare via> lei si fermò e si voltò verso di lui presa da una morsa allo stomaco; voleva scappare ma comunque rispose <n-non sono andata via per colpa tua, s-si è fatto tardi e devo...> ma lui la interruppe <non è vero e lo sai ormai i ragazzi saranno a letto e la tua presenza non è più necessaria> <sono stanca> controbbatté lei convinta di voler fuggire da quella situazione più velocemente possibile; così sfruttando il silenzio del ragazzo gli diede le spalle e iniziò di nuovo a camminare verso la scuola, ma lui le corse dietro fino a quando non fu al suo fianco e iniziò a camminarle accanto in silenzio ed anche lei non aggiunse niente.
Quando videro i cancelli lui la prese per il braccio e la fermò <vorrei parlarti di cosa è successo tra di noi> Hermione che fino a quel momento aveva represso la rabbia rispose con tono alterato <io invece vorrei sapere cosa è successo tra te e Pansy Parkinson> lui rimase in silenzio e lei con una risata amara disse <si immaginavo> così gli diede nuovamente le spalle e affrettò il passo per varcare i cancelli il prima possibile ma lui la raggiunse di nuovo la girò con decisione e la baciò; lei inizialmente confortata dal contatto rispose ma dopo una manciata di secondi lo allontanò con forza <no Fred> e scappò via.
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Lui che aveva sperato di dimostrarle qualcosa con quel bacio comunque andò via contento nonostante lei non avesse capito, perché al contrario era stato lui a comprendere che con impegno poteva rimediare e decise che si sarebbe impegnato per riaverla.
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Hermione salí di corsa le scale diretta alla sua camera poi però svoltò per andare da Harry e quando lui aprí la porta lei gli si buttò tra le braccia abbandonandosi ad un pianto disperato; lui la strinse contento che finalmente il gelo tra loro si fosse sciolto e che lei si stesse sfogando.
Íntimamente si sentí anche rincuorato di aver ripreso il suo posto di confidente nel cuore della sua migliore amica che Fred durante il suo viaggio aveva occupato.
Lei tra i singhiozzi spiegò quello che era successo, Harry la ascoltò in silenzio tenendole la mano e quando sfinita si addormentò sul letto non la sveglio ma prese posto accanto a lei riflettendo su quanto Hermione, come lui e Ron aveva sofferto durante la guarrea e pensò che era arrivato per lei il momento di trovare un po' di serenità.
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La mattina seguente la riccia fu svegliata da Harry che le ricordava che era il momento di prepararsi per andare a fare colazione.
Hermione guardó fuori; una leggera pioggia di settembre bagnava i vetri delle finestre e rifletté su quanto il tempo rispecchiasse il suo umore.
Nei giorni seguenti ebbe Harry sempre al suo fianco che nonostante la stanchezza cercava costantemente di tirarla su e farla ridere; fecero delle lunghe passeggiate intorno al lago nero e andarono spesso a trovare Hagrid; che era così profondamente dispiaciuto per la sua giovane amica che aveva deciso di regalarle una civetta nana rossiccia con due occhi veramente enormi.

Ricevette solo una lettera in quei giorni; dalla signora Weasley che le aveva spedito un dolce e le ricordava il suo impegno di tornare per Natale e di rammentarlo anche a Harry.
Fu contenta che Ginny e gli altri non le avessero scritto; poiché non aveva alcuna voglia di rispondere a nessuno.
Lo stato di tranquillità duró poco però perché una decina di giorni dopo la sua gita a Diagon Alley ricevette una lettera durante la colazione firmata Fred.

" Hermione so che il prossimo weekend gli studenti andranno ad Hogsmeade.
Potremmo prendere qualcosa da bere, vorrei parlare con te.

-Fred"

La riccia richiuse la lettera e l'appoggió accanto al suo piatto lasciando a Harry la possibilità di leggere il nome del rosso scritto sulla busta, non fece nessuna domanda, rispettò il silenzio dell'amica sicuro che dopo le lezioni avrebbe scoperto il contenuto della lettera.
La osservò comunque da sotto gli occhiali tondi dare da bere al gufo che gliel'aveva portata e poi tornare a bere il suo succo di zucca leggendo 'il profeta del mattino', come se nulla fosse successo o come se in qualche modo avesse previsto che poteva succedere una cosa simile.
Harry ed Hermione si rincontrarono dopo le lezioni davanti all'ingresso del castello per fare due passi. Prima che il moro potesse chiederle qualsiasi cosa lei gli passò il bigliettino ricevuto quella mattina, lui lesse velocemente ed alzò lo sguardo in attesa che lei continuasse <Ho risposto che non penso ci sia molto di cui parlare> poi la riccia frugo nella tasca del suo mantello e ne estrasse un'altra lettera aggiungendo <lui ha risposto così "mi dispiace che la pensi così; in ogni caso io ho il giorno libero e berrò in solitudine a 'I tre manici di scopa' -Fred> poi ridacchiò, Harry curiosissimo chiese cauto <E tu... pensi di andare?> lei sorrise ancora <si, penso che andrò>.

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