Capitolo 5: Lutto E Vendetta.

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"Ellie, oh mio dio... ELLIE!"
Sento una voce familiare chiamarmi così apro gli occhi, mi sento confusa, spaesata, dopo tutto mi torna in mente... Il Wlf. Joel...
Non appena apro gli occhi è la prima cosa che vedo, Joel ormai senza vita sul pavimento. Non ho potuto fare nulla, non me lo perdonerò mai.
"Grazie a dio"
Dice Dina accortasi che ho aperto gli occhi e che sono cosciente.
"Jessy sono qui"
Dice poi chiamando il suo accompagnatore.
"Ellie, mi dispiace."
Mi sussurra per poi uscire dalla stanza per chiamare Jessy.
Inizio a piangere. Non riesco a smettere di guardarlo, non riesco a smettere di rammentare ogni singolo ricordo che ho con lui.
"no..."
"No..."
Comincio a sussurrare e a piangere ancora stesa sul pavimento.

Nathan pov's
Mi risveglio sul pavimento con tutto ciò che è accaduto vivido in testa.
"Grazie a dio sei vivo."
Mi dice Dina. Come è arrivata qua, dove sono Joel e tommy?
"riesci ad alzarti?"
Mi domanda Dina
"sì, che è successo?"
Rispondo
"una disgrazia temo."
Così cerco di rialzarmi.
"Che diavolo è successo?"
Mi guardo intorno, vedo Joel senza vita sul pavimento in una pozza di sangue
" lo hanno ucciso" urlo in preda alla disperazione
poi un nome rimbomba come a tormentare la mia mente. Abby... Lei ha sparato a Joel... Abby... Lei ci ha condotti qui, era tutto studiato. La troverò. Sono a pezzi, non può essere. È accaduto così in fretta. Non ho potuto salvarti...mi dispiace Joel... Mi dispiace papà.
"Ellie stai bene?"
Chiedo vedendo la mia amica a terra, così la aiuto ad alzarsi.
"no..."
Continua a sussurrare poi inizia a piangere disperata. La abbraccio stringendolo forte. Cercando di trattenere le lacrime.
"va tutto benne piccola. Tranquilla."
Le sussurro.
Lei non proferisce parola solo mi stringe forte, piangendomi in spalla.
Abby te la farò pagare.
"Nathan non immagini quello che gli hanno fatto. SONO ANIMALI LI AMMAZZO TUTTI."
Mi dice Ellie disperata.
"Tranquilla è tutto finito."
Mi limito a dire cercando di tranquillizzarla.
Li troverò, tutto il sentimento di tristezza provato un'attimo prima è stato sostituito da rabbia e sete di vendetta.
Jessy e Dina entrano in stanza.
"dobbiamo tornare, Dina pensa a tommy."
Dice Jessy
"Mi dispiace Nathan."
Mi dice poi mettendo una mano in spalla. Povera Ellie è distrutta, non parla. Continua a piangere tra le mie braccia. Ciò alimenta ancora di più il fuoco della mia vendetta. Che arderà e ridurrà al suolo qualsiasi cosa che gli impedisca di compiersi. Abby... Ti troverò.
Passano le ore. Durante tutto il viaggio di ritorno il silenzio regna sovrano tra di noi. Tommy, che nel frattempo si è svegliato, e Jessy sono rimasti ad occuparsi del corpo di joel.
Volevo rimanere anche io ma mi hanno pregato di andare. Faccio come dicono, non tanto per loro, ma per Ellie. Non voglio lasciarla sola. È sul cavallo insieme a me, non dice nulla. Rimane in mobile con la testa poggiata sulla mia schiena. Arriviamo a Jackson.
ACCOMPAGNO Ellie a casa sua e Tono a casa mia. Non riesco a tranquillizzarmi. Non riesco a mangiare... Non riesco a togliermi dalla mente quel NOME nemmeno per un Secodo. Abby. Passo il resto del giorno a casa. Poi verso sera vado da Ellie. mi racconta tutte le atrocità che hanno fatto a Joel, come lo hanno ucciso... Torturandolo con la mazza da golf senza pietà. Nemmeno la pietà di concedergli una morte veloce. Animali. La ucciderò. A costo di radere al suolo tutta Siattle per trovarla. È ormai notte.
"Abby. È così che si chiama."
Dico alla mia amica.
"Abby..."
"Non glie la faremo passere liscia vero?"
Mi domanda.
"No, Tommy ha detto che manderemo una squadra per rendergli giustizia. Deve parlarne con Maria. Mal che vada andiamo noi due. Solo io e te."
Ellie così annuisce.
Finito di dire ciò sentiamo bussare alla porta.È Tommy. Così Ellie va alla porta e lo fa entrare.
"Ciao"
Esordisce lui.
"Ehy"
Gli risponde Ellie con un tono cupo e triste.
"ti spiace se mi siedo?"
Domanda lui, anch'esso con un tono triste e freddo.
"vieni."
Dice Ellie mantenendo il suo tono
"ehy nathan Ciao, ci sei anche tu."
Lo saluto con un cenno fatto con la testa.
I due si seggono sul divano, Ellie accanto a me e Tommy di fianco a lei.
"Maria ha paura che non mangi."
Dice Tommy posando sul tavolo un contenitore.
"lei non può fermarci."
Dice Ellie a Tommy
"se avessimo gli uomini necessari... Persone in gamba... Beh jackson si indebolirebbe."
Così Ellie inizia a guardarlo, così lui per non incrociare il suo sguardo guarda altrove. SI CAPISCE CHE LUI VUOLE ANDARE. È Maria che non vuole.
"quindi glie la facciamo passare liscia?"
Gli domanda la mia amica.
"No. Non ho detto questo."
"sì però è quello che accadrà."
Dice Ellie infastidita.
"E se tornassero i cacciatori*?"
Ribatte lui
"sto parlando con lei o con te."
Dice Ellie facendo riferimento a Maria.
"è comunque un rischio."
Continua lui.
Io sto zitto. Meglio non parlare. Non voglio litigare a causa del mio carattere.
"fosse successo a noi Joel sarebbe già a Siattle A quest'ora."
"no non è vero."
Dice Tommy.
"Ma certo che è vero maledizione..."
Dice Ellie alzandosi dal divano indignata.
"non possiamo sapere con certezza che vengano da siattle."
Risponde lui. Ma che diavolo ha che non va?
"lo hai letto sulle loro divise Washington Liberetion Front. Wlf."
"forse erano giacche rubate."
"ma che..."
Risponde lei basita.
"e se il Wlf si è spostato?"
Continua lui cercando l'ennesima scusa
"ma che stai dicendo?"
Gli urla contro Ellie così lui si ammutolisce ed Ellie continua a fissarlo indignata.
"Ellie lascia perdere. Non vogliono aiutarci. Non abbiamo bisogno di loro"
Dico io.
"sai cosa? domani noi partiamo. Se vuoi venire bene."
Continua a dire Ellie a Tommy.
"non avete idea del casino in cui vi mettete. Non sapete quanto è grande il gruppo. Che armi hanno."
Dice Tommy imploramdoci di restare
"Tommy, non mi interessa. Non mi fai cambiare idea. "
Dice Ellie intenta a chiudere il discorso.
"tanto meno a me."
Dico in cagnesco io.
"Datemi un giorno. Ne parlo con Maria. Ok? Magari ha qualcuno disponibile. "
Ci chiede Tommy.
"E se non cambia idea?"
Chiede ellie
"beh mi inventerò qualcosa."
Dice Tommy sbuffando quasi indeciso sul dafarsi.
"solo un giorno. Vi prego"
Ci chiede Tommy.
"va bene."
Dice Ellie.
"ok."
Risponde Tommy andandosene.
Non appena chiude la porta Ellie si getta sulle mie braccia in cerca di un abbraccio. Così la stringo a me. Non riesco a vederla così. Non riesco a vedere i suoi splendidi occhi verdi arrossati a causa delle lacrime. Non riesco a guardare il suo viso in preda alla tristezza o le lacrime rigarle il viso. È una così bella ragazza. A soli 18 anni ha sofferto tantissimo.
"Ellie dovresti dormire. Provaci."
"d'accordo. Se vuoi puoi andare non voglio obbligarti a restare qua"
Risponde lei
"Nessun obbligo piccola."
"grazie Nath"
Diciamo ciò senza staccarci dall'abraccio che ci vincola l'uno al altra. Che ci unisce.
Passiamo un po'di tempo ricordando malinconici Quel viaggio che abbiamo intrapreso da Boston,jl nostro passato nelle luci prima che incontrassimo Joel, le lacrime cominciano a rigarmi il viso, cerco di non darlo a vedere per non far piangere Ellie, ma inizio a piangere pure io, pur essendomi trattenuto allungo non riesco a farne a meno. Piango, piango in silenzio. Ellie mi abbraccia appena se ne accorge cercando di consolarmi ma piange a sua volta così continuiamo ad abbracciarci. Un lungo abbraccio durato circa 5 min anche se sembrano passate ore. Si mette a dormire dopo che l'ho pregata allungo. Faccio altrettanto io mettendomi sul divano. Passo tutta la notte a rigirarmi, non riesco a dormire. Lo stesso Ellie, continua a svegliarsi e a parlare nel sonno. Ha il cuscino intriso di lacrime.

The last of us: Non vi è cura a questo male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora