GEORGINA
Sono le dieci del mattino e Lautaro è sceso da poco da casa per raggiungere il campo d'allenamento, quindi sono sola in casa. In realtà non volevo che arrivasse questo momento per non dover fare ciò che devo fare, ovvero chiamare Neymar. Temo, anzi ne sono quasi certa, che lui non risponderà. È fatto così, quando è arrabbiato con qualcuno si allontana e non si fa sentire anche per una settimana intera. Un po' per farti capire l'errore e un po' perché lui è molto istintivo e potrebbe dire cose che in realtà non pensa.
Oggi festeggiamo, o dovremmo festeggiare, dipende dai punti di vista, quattro mesi che stiamo insieme; anche se è come se stessi con lui da una vita, lo conosco da una vita ed è anche per questo motivo che abbiamo deciso di andare a convivere. Abbiamo perso due anni che avremmo potuto passare insieme e non vogliamo più sprecare tempo, ma sembra che tutto ci voglia remare contro. Alcune volte penso "forse non siamo destinati a stare insieme e questi innumerevoli litigi sono un segno" però poi il secondo dopo mi pento di ciò che penso perché lo amo come non ho mai fatto con altri.
Prendo il cellulare tra le mani e fisso lo schermo, la scritta "Mon doudou" e sorrido ripensando a quando tornò a casa sorridente e mi salutò chiamandomi orsacchiotto in francese, mi fece così tanto ridere la sua pessima pronuncia che decisi di segnare il suo contatto in quel modo.
Ed è quando sto per prendere coraggio che mi arriva una chiamata e il cuore quasi balza fuori dal petto quando leggo che è lui a chiamare. Senza perdere un secondo accetto la chiamata.
«Ehi..» mormoro, quasi intimorita.
«Ciao amore» mi rilasso sulla poltrona quando lo sento salutarmi in questo modo. «Come va? Lautaro tutto bene?» mi domanda.
«Sta agli allenamenti, ancora non ce la fa a raccontarmi quello che è successo..»
Lo sento ridacchiare, come se sapesse. «Certo, sarà dura per lui.» Afferma, prendendosi gioco del mio amico.
Mi ero illusa che mi avesse chiamata per cercare di rendere la situazione più semplice, invece mi sta facendo pesare la cosa ancora di più. Non gli è bastato farmi partire con un semplice "ciao" dal divano, senza un abbraccio, un bacio o semplicemente uno sguardo.
«Ognuno reagisce in modo diverso Neymar, prendi noi come esempio. Io piansi per giorni e tu ti fidanzasti il giorno dopo.» Faccio spallucce come se lui mi potesse vedere.
Restiamo in silenzio per un minuto probabilmente, riesco a sentire persino la voce di Rafaella che scherza con Davi. Sì, ha deciso di partire lo stesso, ma non da solo, si è portato con sé la sua famiglia.
«Perché quando si tratta di Lautaro dobbiamo sempre finire in queste situazioni scomode? Non mi piace litigare con te, sopratutto quando dovremmo festeggiare.» Gli dico, mentre con le dita gioco con i laccetti del jeans.
Sospira. «Perché Lautaro viene sempre prima di noi e non provare a negarlo Georgina, potrei elencarti le centomila volte che è successo. Dio! Una volta stavamo anche facendo l'amore!» lo sento alzare leggermente la voce e non so come ribattere perché è semplicemente la verità.
«Non so che dirti...» sussurro, sentendomi profondamente in colpa. «Ci tengo molto a lui, è come se stessimo parlando di Mauro, mi sarei comportata allo stesso modo se fossi stato tu. Sono fatta così, quando qualcuno a cui voglio bene ha bisogno di me, lascio tutto così com'è e vado. Forse sono fatta male, forse sono troppo istintiva, non lo so...»
«Il problema è che non è tuo fratello Georgina! Sembra che debba essere io a spiegarti l'A, B, C di questa situazione.» sbotta.
Aggrotto le sopracciglia, non capendo dove voglia andare a parare la cosa. «Cosa stai insinuando? Che io sia scema? Che mi stia sfruttando?»
«No tesoro, sto dicendo che vuole solo entrarti nelle mutande quel ragazzo. E che io sia maledetto, se ti dovesse solo mettere un dito addosso, te lo giuro sulla mia persona più cara, non agirò lucidamente!»
«Ma che schifo Neymar! Oddio no! Non farebbe mai una cosa del genere, lui.... dio no! No!» non posso credere alle mie orecchie. A Lautaro non piaccio, per lui sono come una sorella, si prende cura di me come io faccio con lui; ha promesso a Mauro che si sarebbe preso cura di me perché mi vuole bene, non perché è innamorato di me. Lui ama Agustina.
«Georgina....» sbuffa. «Non posso continuare così.»
«Non voglio che lui sia un ostacolo.» mormoro, consapevole di ciò che mi chiederà.
«Lo è, lo sa e non fa nulla per impedirlo.» afferma. «Non posso continuare così doudou, mi dispiace.»
Gli occhi mi si fanno immediatamente lucidi. «Mi stai chiedendo di scegliere tra voi due?» domando con un filo di voce.
«No, ti sto dicendo che dovremmo allontanarci per un po'. Magari stare lontani ci aiuterà, ti aiuterà a schiarirti le idee.» la sua voce è così ferma, decisa, come se già aveva deciso che questa telefonata sarebbe finita in questo modo.
Sento le mani tremarmi. «Mi stai lasciando perché un amico aveva bisogno del mio sostegno? Stai mandando a puttane un amore così bello come il nostro per cosa?» Sbotto, forse sto urlando, in realtà non me ne rendo conto, sento solo il rumore del mio cuore che si spezza. «Dio! L'altro ieri parlavamo di bambini, dicevi che volevi assomigliassero a me. Stai lasciando andare tutto questo perché sei convinto che lui sia innamorato di me e allora per quale cazzo di ragione mi stai mandando nelle braccia di un altro?» sento le lacrime scendere copiosamente, non mi pulisco le guance, lascio che scendano.
«Ti amo Georgina e questo non cambierà, ma ho bisogno che tu sia mia al 100% e non al 50, se non di meno.»
Lascio che un singhiozzo esca fuori.
«Te lo giuro Neymar che se attacchi la chiamata con questa tua decisione, ti giuro che finisce qui, ma per sempre.» tiro sù col naso. «Non posso sopportare più questi tuoi colpi di testa. Hai reso una sciocchezza, un colpo di stato.» sospiro, cercando di calmare il pianto. Mi sto umiliando, sembrerò una bambina alle sue orecchie. «Una seconda volta non hai il coraggio di chiudere con me guardandomi in faccia, sempre al cellulare! Mai che mi guardi negli occhi e mi dici di chiudere! Ma poi che scema, che imbecille, ero convinta mi stessi chiamando per augurarmi un buon mesiversario.» rido di me stessa, rendendomi ancora più patetica.
Neymar non parla, sento il suo respiro ma non dice nulla. Ed io continuo a parlare a raffica, sputandogli in faccia tutto quello che penso, rinfacciando tutto. Sono delusa da lui, dal suo comportamento. Non ho più una casa, adesso dove andrò a vivere? Non tornerò più a Parigi, quella città non la voglio più vedere. Manderò qualcuno a prendere tutte le mie cose e che i suoi regali se li tenga pure, non voglio nemmeno un suo piccolo ricordo.
«Perché mi stai facendo questo Neymar? Perché un'altra volta?» gli domando, ma non riceverò mai più una risposta perché lui attacca e il suo respiro scompare, mentre il mio pianto diventa più forte.
Non te lo perdonerò mai, mai.
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INSTAGRAM | Neymar Jr
RandomCOMPLETA @georginaicardi ha sbloccato @neymarjr "In fondo, dove si è stati bene ci si ritorna prima o poi." 100K 16/03/21 🥺❤️ 200K 04/10/21