Iyana se ne stava seduta nell'angolo più lontano della stanza con le ginocchia al petto. Era riuscita a fermare le lacrime ed ora il dolore e il freddo iniziavano a farsi sentire.Nell'ultima ora aveva vissuto una specie di incubo e tutto era cominciato dalla sua stupida idea di approcciarsi a quella ragazza dai capelli neri, la pelle pallida, il viso delicato, gli occhi azzurri cielo e dal fisico dannatamente attraente, sottile e slanciato che somigliava tanto a quello di Samantha.
Erano mesi che stava chiusa in casa e quando finalmente si era decisa a cominciare ad uscire si era ritrovata davanti l'unica persona che non avrebbe voluto, James.
Ormai si era calmata e il fatto che fossero passati parecchi minuti dagli ultimi rumori che aveva sentito fuori dalla stanza la rendevano più tranquilla. Non aveva ancora pensato a come uscire da lì, sempre che un modo esistesse. Era rimasta lì ferma, immobile ad osservare la porta senza avere il coraggio di alzarsi, nemmeno per coprirsi con le coperte appoggiate sul letto.
"alla fine dovrei solo stare lontana dalla gente che somiglia a Samantha" sussurrò sospirando e ripensando al viso della ragazza che aveva visto seduta al bancone e che poco dopo le aveva puntato un coltello alla gola. Ancora non si spiegava come mai avesse mollato la presa su di lei e le avesse permesso di rifugiarsi in quella stanza quando pochi secondi prima la teneva legata e imbavagliata insieme ad altre ragazze.
A interrompere i suoi pensieri fu l'aprirsi della porta.
Indietreggiò istintivamente osservando la figura di un giovane ragazzo che entrava lentamente
"hey, forza vieni fuori. Non ti faccio nulla, sono della servitù"
Sussurrò avvicinandosi di qualche passo ma fermandosi subito vedendo la poca fiducia negli occhi della ragazza.
"tieni, mettiti questa coperta. Ora ti accompagno nei bagni così puoi lavarti e cambiarti"
Continuò lanciandole delicatamente una coperta di lana bianca che prontamente lei afferrò per coprirsi. I suoi vestiti erano stati brutalmente strappati da quel verme ed ora servivano a coprire solo un quarto della sua pelle lasciando visibile l'intimo scuro.
Il giovane si avvicinò ancora di qualche passo per poi accucciarsi e porgerle una mano che, dopo qualche secondo di tentennamento, Iyana decise di afferrare per aiutarsi ad alzarsi.
Sentiva le gambe deboli e solo ora si rendeva conto di avere tutto il corpo ricoperto da grossi lividi
"andiamo, ti ho già portato dei vestiti puliti di là" concluse il giovane aspettandola sulla porta
Non che si fidasse più di tanto di lui, ma era l'unico che fino ad ora non l'aveva toccata e sembrava volerla aiutare
"perché lo fai?" chiese infine lei con un filo di voce
Il servitore rimase in silenzio per qualche secondo come se non si aspettasse una simile domanda o, cosa più probabile, non si aspettasse nemmeno una parola da parte della giovane.
"mi è stato ordinato" rispose sorridendo e facendole segno di seguirlo fuori alla stanza
Finalmente la ragazza si decise a camminare dietro di lui, seguendolo lentamente lungo il corridoio e tenendo la coperta ben stretta intorno al suo corpo.
"qui c'è il bagno, io ti aspetto qua fuori" disse infine il ragazzo fermandosi di fronte ad una porta di legno chiara
L'idea di entrare in quella stanza che non conosceva, debole e con una ragazzo dietro la porta non le sembrava per nulla sicuro
"chi ti ha ordinato di fare questo?James?" chiese rimanendo lontana dalla porta e dal ragazzo
"il sig Krause intendi? No, non me lo ha ordinato lui, è stata la signorina Cecilia a farlo"
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La stanza del legame
RomanceIyana, ormai uscita dal giro della prostituzione, era convinta di riuscire a rifarsi una nuova vita, magari cominciando proprio dall'approcciare nuove persone; così una sera decide di provare a sedurre Cecilia, una guardia alle dipendenze di un ricc...