Emozioni ingovernabili

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Dopo il lavoro Cecilia si era ritrovata ad una riunione con tutti i capi delle squadre di sicurezza della villa residenziale e di quella in periferia, costretta ad andarci anche dall'alta posizione che ricopriva, per fare il punto sull'accaduto di qualche sera fa.

Nemmeno loro erano sicuri di quello che stava succedendo; in quei giorni sembrava tutto tranquillo e nella norma e quella notte non era avvenuto nessun tentato furto che potesse essere riconducibile alla falla nella sicurezza.

"possibile che i tecnici non abbiano trovato nulla?" chiese il capo della prima squadra della villa residenziale innervosito dalle poche informazioni che la sicurezza dell'altra villa aveva potuto dare

"non hanno trovato nulla, ne dal punto di vista fisico ne dai software. Sembra tutto nella norma" aveva risposto il capo dell'altra prima squadra sistemandosi meglio gli occhiali sul naso

"eppure se fosse così non sarebbe dovuto saltare il video" concluse Cecilia con voce ferma attirando l'attenzione di tutti. Era stata zitta ad ascoltare per tutto il tempo eppure le sembrava che non fossero capaci di arrivare al dunque; non aveva voglia di perdere tempo a discutere su concetti astratti e ipotesi e trovava quella riunione estremamente inutile.

"discutere sugli ipotetici motivi non è nostro compito, noi siamo della sicurezza ed ora dobbiamo pensare a come organizzarci" concluse voltandosi verso la decina di persone sedute intorno al tavolo ovale che la osservano

"e come facciamo ad organizzarci se non conosciamo i veri motivi dietro? E se sottovalutassimo la situazione?" insistette l'uomo con gli occhiali appoggiando i gomiti sul tavolo

"purtroppo stare qui a discuterne non ci farà scoprire la vera ragione" rispose velocemente Cecilia che se non fosse abituata a mantenere il controllo avrebbe già preso le redini della situazione e mandato tutti a dormire.

"allora cosa suggerisce?" le chiese in tono insolente il capo della quarta e ultima squadra di sicurezza della villa residenziale

"io dico di aumentare la sicurezza in quella zona! se anche fosse un semplice problema tecnico potrebbe riaccadere e rendere comunque la casa più vulnerabile ma non dobbiamo dimenticare che la sicurezza deve essere completa su tutti i fronti, senza lasciare spiragli d'entrata" rispose Cecilia accavallando le gambe e mantenendo un tono duro. Odiava gli impertinenti, chi crede di essere qualcuno o poter mettere i piedi in testa senza avere assolutamente nulla di meglio da dire. Era sempre pronta ad ascoltare le persone, anche a livelli lavorativi più bassi, ma sempre quando la gente le portava rispetto e teneva in considerazione la sua posizione e le sue capacità. Essere sminuita da un componente della squadra più scarsa della sicurezza, anche se il capo, non lo accettava assolutamente.

"credo sia un buon compromesso" concluse l'uomo con gli occhiali sorridendo a Cecilia e guardandosi intorno.

"allora noi manteniamo la stessa sicurezza di ora?" chiese il capo della prima squadra della villa residenziale

"direi di sì, noi recluteremo una squadra speciale di supporto. L'organizzazione della sicurezza rimane come al solito nelle vostre mani" rispose il capo della prima squadra della periferia alzandosi in piedi

"se non avete altro da aggiungere la finirei qui visto che è già tardi" concluse aspettando eventuali interventi che, come ci si aspettava, non ci furono e così uscì dalla sala seguito dai capi delle altre quadre.

Finalmente Cecilia poteva tornare in stanza ma alzandosi si imbatté nella figura del capo della prima squadra di fianco a lei.

"complimenti signorina, il suo intervento è stato brillante" disse l'uomo alto e sulla quarantina.

La stanza del legameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora