Extra 2: Il passato di Iyana-Il vuoto degli sfortunati

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Non ci credeva ancora di essere finalmente diventata un'adulta. Aveve finalmente diciotto anni e questo le aveva permesso di lasciare l'orfanotrofio eppure Iyana non avrebbe mai pensato che essere indipendenti fosse così difficile. Erano giorni che cercava un lavoro e i soldi forniti dal suo orfanotrofio per i primi tempi fuori stavano ormai finendo

"Sai ho trovato un lavoro che paga bene" disse Elsa seduta davant lei, attirando lo sguardo della giovane

"sarebbe?" chiese Iyana mentre vagava con lo sguardo per il locale nel qual e avevano deciso di trovarsi per prendere una caffe

"prostituzione"

La bionda voltò velocemente lo sguardo sorpresa e un filo di gelosia le si insinuò nella mente

"stai scherzando?" chiese allora lei cercando di vedere negli occhi di Elsa se fosse seria o semplicemente la stesse prendendo in giro

"che c'è? vengo pagata bene e poi... non posso morire di fame" gli rispose la ragazza facendo abbassare lo sguardo alla bionda

Aveva ragione, e lo sapeva più che bene, eppure l'idea che Elsa si facesse vedere nuda da degli uomini le faceva ribollire il sangue nelle vene. Certo morire di fame sarebbe stato brutto ma forse non lo era di più vendersi a degli sconosciuti?

"non guadarmi con quella faccia, lo faccio perché voglio e nessuno mi obbliga. la paga è buona e spesso i miei clienti mi lasciano anche delle macie notevoli. potrei mettere una buona parola anche per te" riprese lei afferrando la mano di Iyana e sorridendole dolcemente.

Iyana era pazza di lei e questo l'aveva sempre fregata. Più di una volta in orfanotrofio si era trovata nei guai per aver seguito le cattive idee di Elsa e ora si sentiva ancora più in dovere di seguirla in questa pazzia per proteggerla e stare al suo fianco ancora per un po'.

"non lo so sai... davvero vogliamo finire a fare questo? il tuo sogno di diventare un'attrice dove è finito?" chiese ingenuamente Iyana con il suo solito fare sognante facendo scoppiare Elsa a ridere

"Iyana... quando smetterai di credere nei sogni? io sono destinata a diventare un nessuno fra i tanti, non posso diventare un'attrice e anche tu sarà meglio che inizi a pensare a come sistemarti seriamente al posto di restare con la testa sulle nuvole"

Era passato davvero tanto tempo dell'ultima volta che l'aveva sentita parlare del suo sogno nel cassetto eppure Iyana era stata tanto ingenua da aver continuato a pensare che la ragazza mirasse a quel lavoro nel suo futuro

"non dovresti dire così, hai talento-" provò a dire la bionda venendo però subito interrotta

"il talento non basta... non siamo tutti fortunati, non tutti nasciamo nella parte giusta del mondo e non tutti possiamo diventare qualcuno. noi siamo destinate a restare nell'ombra! Come i nostri genitori ci hanno abbandonato allo tesso modo il mondo non ci tratterà diversamente. tienilo a mente" rispose Elsa rimanendo impassibile, spostandosi una ciocca di capelli neri petrolio dietro l'orecchio.

Iyana aveva passato molte ore, durante le lunghe serate in collegio, ad acconciare quella folta e lucente chioma corvina. Le era sempre piaciuto pettinarla e poteva ancora sentirne il delicato profumo nelle narici e la morbidezza sul palmo delle mani tanto che per qualche secondo ebbe la tentazione di avvicinarsi per accarezzarli.

"sei troppo cinica, hai solo una vita Elsa, dovresti almeno provarci e poi... se anche il mondo ci ha scordate quando eravamo piccole non significa che deve essere così per sempre"

In realtà Iyana non ne aveva fatta mai una colpa ai suoi genitori o ai suo nonni per essere morti. Suo padre e sua madre l'avevano lasciata quando era molto piccola, dopo essere morti in un incidente aereo, mentre i suoi nonni si presero cura di lei fino al'età di nove anni quando prima suo nonno, per un tumore, e poi sua nonna per una grave depressione l'avevano lasciata finire nelle mani di servizi sociali che, senza aver trovato una famiglia adottiva, l'avevano affidata ad un orfanotrofio.

La stanza del legameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora