Egoismo

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Era corsa velocemente nella stanza di Krause senza trovare nessuno e così si era diretta all'armeria. Anche se trovare James era la sua priorità sperava con tutto il cuore che non si trovasse lì.

Appena entrata nella stanza vide immediatamente James circondato da tre uomini mascherati e a terra, presumibilmente senza vita Gary, il signor Kilgore e molti uomini della sicurezza che conosceva bene.

Avrebbe voluto piangere e sicuramente, se non si fosse trovata di fronte a tre assassini e al suo capo che doveva proteggere per lavoro, si sarebbe fiondata sui loro corpi per cercare un qualsiasi segno di vita.

"un altra, ma quanti siete?" disse uno degli uomini allontanandosi leggermente e lasciando così scorgere James che, seduto su una sedia, era privo di sensi e ricoperto di sangue

"devo aspettare che torni in se prima di continuare quindi mi divertirò un po' con te, che dici?" disse con una leggera risata sarcastica specchiandosi nella lama del coltello che aveva tra le mani

"mi spieghi chi sei?" chiese Cecilia mettendo prontamente una mano sulla fondina allacciata alla sua cintura

"perché dovrei sprecare tempo a spiegartelo? Il mio nome non ti direbbe nulla comunque e poi tra poco sarai morta" rispose l'uomo scattando nella sua direzione.

Cecilia riuscì a schivare l'attacco solo per poco e da quello si era potuta rendere conto di quanto quell'uomo fosse molto più forte di lei. Poteva benissimo vedere la luce che brillava nei suoi occhi, come se quello fosse il desiderio più grande che avesse

"mi sono sempre chiesto cosa vi spingesse a proteggerlo... capisco che vi paghi ma... non è forse la persona più squallida che esista?" disse l'uomo abbassando la testa e bloccando con un cenno gli altri due uomini che stavano per attaccare Cecilia

"lo sappiamo benissimo che persona sia, non credi che la maggior parte delle persone qui non abbia altra scelta?" rispose la corvina indietreggiando leggermente

"un'altra scelta la si ha sempre... si può sempre tornare indietro... ma forse è proprio per gente come questo uomo che non tutti ci riescono!" disse sbuffando e guardando nella direzione di James che, ancora privo di sensi, era circondato dai due mascherati

"è per colpa sua... e per colpa vostra, che mia sorella è morta! Lei sì che aveva cercato di tornare indietro e ce l'avrebbe fatto se non fosse per voi!"

Aveva un tono così freddo e distante che per un attimo Cecilia pensò che non provasse nemmeno l'odio che stava enunciando da minuti

"chi è tua sorella? Noi della sicurezza non uccidiamo a meno che non sia strettamente necessario quindi..."

"cazzate! Quella sera degli uomini come voi l'hanno sgozzata! L'avevate minacciata talmente tanto da non farla più uscire e quindi siete entrati in casa sua..." la interruppe l'uomo afferrando nuovamente il coltello, con una presa salda e potente

"e sono sicuro che non fosse la prima volta che lo facevano se no non sarebbero riusciti a farlo passare così bene per un suicidio" concluse prima di avventarsi nuovamente su Cecilia che questa volta però non riuscì a spostarsi in tempo.

Sentiva un dolore fortissimo al fianco sinistro,tanto intenso da non farle percepire nemmeno la caduta o il peso dell'uomo che la sovrastava. Le sembrava di essere sott'acqua e per qualche istante le immagini di Iyana le si palesarono nella mente. Non avrebbe voluto morire lì, soprattutto senza aver portato a termine il suo compito, eppure forse la sua morte era la cosa migliore anche per la giovane, il momento giusto per lasciarla libera visto che, se Siro non era più tornato da lei, non poteva che significare che fosse viva e al sicuro

"ti lascerò morire dissanguata così sentirai dolore fino all'ultimo secondo e saprai cosa significa soffrire!"

Una voce dentro di lei continuava a dirle di alzarsi e di non mollare, eppure il suo corpo non rispondeva a questi ordini. Non voleva rinunciare alla vita, non voleva rinunciare a vedere Iyana un'altra volta anche se questo significava farle probabilmente solo più male e voleva mantenere la sua promessa. Era egoista e lo sapeva, ma voleva baciarla di nuovo e continuare a starle accanto, parlarle del suo passato, piangere, come non aveva mai fatto, sulla sua spalla ripensando a sua madre e confrontarsi sui libri per tutta la notte

"Ho, dobbiamo andare, ci spettano"

"vuoi farlo fuori?"

"no, lui viene con noi, voglio divertirmi ancora un po'"

Le sembrava che quelle voci fossero lontane e sentiva il dolore piano piano scompariva e finalmente poté vedere il viso sorridente di Iyana che, seduta davanti alla finestra, la salutava allegra come ogni sera. Avrebbe voluto parlarle, dirle che era tornata come le aveva promesso e che ora andava a farsi una doccia come al solito, ma non ci riusciva. Eppure la giovane si comportava come al solito e così Cecilia si lasciò andare alla piacevole sensazione di vederla almeno un'ultima volta.



Aveva seguito Siro su e giù per la villa sperando di trovare il prima possibile Cecilia e in lontananza sentiva le sirene della polizia e delle ambulanze.

Appena vide Siro lanciarsi sul corpo di Cecilia, che avevano appena trovato nell'armeria, Iyana si sentì svenire. Non poteva essere davvero lei, non voleva che fosse davvero lei.

Si lasciò cadere a terra poco distante dal suo corpo mentre Siro urlava a squarciagola parole che non comprendeva, come se fossero dette in una lingua completamente diversa dalla sua. Non le veniva nemmeno da piangere, semplicemente si sentiva come se fosse tutto un incubo da cui presto si sarebbe svegliata con a fianco la corvina pronta a farla dormire di nuovo. Eppure quando i paramedici fecero ingresso nella stanza facendola spostare da Cecilia si rese finalmente conto di quanto tutto questo fosse reale

"state bene signorina? siete ferita?" le chiese una giovane senza ottenere alcuna risposta se non un pianto in cui Iyana scoppio e che non riuscì più a fermare

Vedeva Cecilia venire portata via dai paramedici e solo quando la vide scomparire si guardò intorno notando altri corpi senza vita a terra

"portiamola via da qui" sentì dire e poco dopo Siro l'aiutò ad alzarsi e ad allontanarsi da quella stanza

Si sentiva intontita e distrutta, come se non riuscisse più a controllare i movimenti del suo corpo e come se la sua mente fosse vuota ma allo stesso tempo piena di pensieri

Non me lo hai forse promesso?




Ciao ragazzi,

Volevo dirvi che questa è il penultimo capitolo, e il prossimo vi avviso già che non è molto lungo. Come vi ho già anticipato sto anche pensando di fare due capitoli extra dedicati al passato di Iyana e di Cecilia.

Mi viene da piangere a pensare che è praticamente conclusa ma spero che voi la apprezzerete visto che ci ho messo davvero molto tempo e impegno.

Fatemi sapere cosa ne pensate

Un bacio e grazie dell'attenzione❤🏳️‍🌈

La stanza del legameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora