«O occhi, o occhi miei
avevate mai visto prima simil fulgore?Capelli che'l grano impallidisce a lor confronto.
Profumo di che sol rose possono vantarsi.
Occhi che dal ciel furono tratti.
Corpo che l'onde del mare andaron a formare.
Inceder sì grazioso che 'l cigno l'è compagno.
Pelle così chiara pe' la neve sua sorella.
Labbra, oh... labbra...
che'l sol rimirarle manda in estasi l'alma mia»Il principe così declamando gira intorno a Ceresina, si attorciglia un boccolo attorno all'indice e ne aspira estasiato il profumo, fino a fermarsi davanti a lei per rimirarne meglio il volto e si sofferma sfacciatamente con lo sguardo sulle labbra piene e rosse, a causa del succo della fragola con cui la madre le aveva truccato la bocca.
Ceresina alza timida lo sguardo e ha un sussulto. Questo è il tanto decantato principe?
Lei se lo aspettava diverso, certo l'immagine di Gennaro, dalle braccia muscolose e dalle spalle e torace ampio per il nuotare che lui così tanto ama, che la perseguita, non l'aiuta di certo ad essere nel giudizio obiettivo.
Sta per posare la sua delicata manina in quella grande e affusolata del principe, quando un corvo entra da una delle vetrate aperte, sfrecciando tra loro due con la sua ampia apertura alare, facendoli allontanare l'uno dall'altro con un balzo e impedendo il contatto tra di loro.
***
Un raggio di sole le colpisce gli occhi, con il braccio cerca di ripararli, mugugna qualcosa di indefinito, si gira dalla parte opposta alla finestra esposta ad est che dà su tetti delle case, e infila la testa sotto il cuscino, ma un ticchettio insistente sul vetro non le lascia tregua. Scalcia via infastidita il lenzuolo e il leggero copriletto di cotone macramè colore sabbia, sospira e, a occhi chiusi, mette giù i piedi dal lato destro del letto alla francese in ferro battuto. Il pavimento in cotto antico le trasmette una piacevole sensazione di fresco che dalla pianta dei piedi si propaga lungo la schiena, si mette seduta e si stiracchia; rotea la testa e il caschetto di riccioli neri sembra fluttuare nell'aria, con uno sbuffo scaccia via i capelli che le sono ricaduti sul viso prima di aprire finalmente gli occhi.Il corvo appollaiato sul davanzale della finestra la osserva attento mentre lei si dà una spinta con le mani sulla sponda del letto e si issa in piedi lanciandogli un'occhiataccia.
«Ho capito, ho capito, devo alzarmi, lo sai che sei proprio noioso?»
Prende un cracker da un pacchetto, apre la finestra e lo porge al gigantesco corvo che lo afferra con il becco non prima di averle urlato un: "CRA!" arrabbiato proprio in faccia.
Lei gli fa una una pernacchia e va a prepararsi prima di scendere a fare colazione al bar sotto casa, lusso che le piace prendersi ogni qual volta si ferma a Trieste, ma non prima di essersi soffermata a sollevare un panno che copre una tela; osserva il dipinto, lo accarezza e una lacrima le riga il volto.
Una ragazza con abiti d'altri tempi, che potremmo datare tra '500 e '600, sorride felice a una figura dal portamento umano, ma con testa e metà corpo con sembianze di corvo.
***
«Madonna, perdonate vi prego li miei servitori per tale mancanza, una sola parola vostra e verranno fustigati in pubblica piazza», dichiara il nobile guardando Ceresina con sguardo ammirato mentre le porge nuovamente la mano, e, con un gesto dell'altra, dà il via ai musici in attesa su di una pedana.Ceresina allarmata si affretta a rispondere per evitare un'ingiustizia:
«Mai, Signor mio vorrei esser io cagione de lo male altrui, quindi vi chiedo di lasciare libero sfogo alla magnanimità vostra, di cui tutto 'l regno ha pieno il fiato, e di non dar peso a una cotal inezia».La giovinetta posa la mano in quella maschile che le è stata porta e che la guida al centro del salone. Le note della tarantella invadono l'immenso salone mentre viene guidata nella danza da quello che a lei sembra un gigante, e per l'epoca lo è, visto il suo quasi metro e ottanta, e che le incute timore sia per la stazza che per il rango che gli compete.
La musica è un crescendo, un crescendo è la danza, un crescendo è l'ansare del petto di Ceresina e un crescendo è il battito del cuore del principe a coltal vista, tanto che ciò lo induce a guidare i passi di entrambi verso una portafinestra che i servitori si affrettano ad aprire e a richiudere prontamente alle loro spalle.
***
La donna rientra a tarda notte, scalcia via i sandali dorati, si spoglia del vestito estivo nero dall'ampia gonna, sfila il reggiseno, fa scendere lungo le gambe gli slip coordinati e li raccoglie con l'alluce destro per gettarli nella cesta dei panni sporchi in un angolo del bagno; apre l'acqua della doccia e si infila sotto il getto freddo, alza il viso e apre la bocca come per dissetarsi, una chiazza rosso sangue a forma di cuore le si forma attorno ai piedi prima di essere risucchiata dal buco dello scarico.~~~
Buonasera cassettari sono felice di aver pubblicato, anche se un breve capitolo.1. Pensate che l'alternarsi tra passato e presente sia poco chiaro?
2. Ho cercato di adeguare almeno un pochino i dialoghi al tempo in cui si svolgono i fatti, vi sembrano troppo falsati o posso continuare su questa linea narrativa?
3. Suggerimenti, correzioni e discussioni, sono sempre bene accetti.
Un grazie di cuore a tutti voi.
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Cenerentola ama la notte
FantasíaIl corvo gracchiò e si alzò in volo dal lampadario su cui era appollaiato, perse una penna che finì sul sangue che formava un cuore quasi perfetto intorno il capo della vittima.