Capitolo nove.

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Appena chiusi il telefono,salii su a prepararmi. Troia,me l'avrebbe pagata. Ero stanco di lei e dei suoi giochetti del cazzo. Mi vestii molto semplice e prendendo lo scooter andai da lei. Appena arrivai lasciai lo scooter per terra e mi avvicinai alla sua porta cominciando a dare pugni con tutta la forza che avevo.

'apri questa cazzo di porta' mi misi ad urlare con tutta la forza che avevo.
Dopo un po' mi ritrovai lei davanti,e a dire la verità aveva un aspetto terribile.

'Andrea? Che ci fai qui?'
'dimmi dove hai nascosto quel pezzo di merda'
'ma di che stai parlando?'
'non dirmi cazzate e dimmi dove si trova'
La spinsi e cominciai a cercarlo per tutta la casa; lo trovai in camera da letto. Mi veniva lo schifo. Non ci pensai neanche due volte, lo presi e lo sbattei per terra. Lo riempii di pugni in tutto il corpo, mi dovevo sfogare e quella era l'unica soluzione. Non riuscivo a fermarmi, lo stavo ammazzando e ne ero fiero; non m'importava di nessuno. Volevo solo ucciderlo ed è quello che feci, dopo un paio di pugni non sentii più il suo respiro e capii che era morto.
Mi alzai da lui pulendomi e fulminando Gabriella tornai a casa.

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