( La partenza )

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Fin da piccola avevo il desiderio di aiutare la gente spesso deponendo i miei desideri a quelli altrui per farli stare bene, quale scelta migliore di non farlo sul serio partire come missionaria per l Africa.
Tutti me lo sconsigliarono e ognuno attribuiva una buona motivazione per cui non dovessi andare, ma ero determinata a partire e così feci. I primi tempi furono davvero duri vedere morire bambini solo per la mancanza di acqua e di cibo ma poi tutto diventa ordinario e ci si fa l'abitudine il cuore si impietrisce di fronte a quell'orrore la morte di qualcuno diventa soltanto la speranza di vita di qualcun altro
la comunità mi accolse bene soprattutto i bambini dopo tutto era stata per anni baby-sitter sapevo trattarli mi sentivo utile e questo mi evitava di pensare ai miei dispiaceri.
Nel campo dove alloggiavo c erano altri 3 italiani, due suore infermiere e un medico.
Con le suore ebbi subito un feeling particolare perché sentivano che ero li per essere utile, nonostante io non condividessi la loro fede.
Mi davo da fare 24 ore su 24 volevo aiutare quella povera gente ma più facevo il massimo più Stefan il medico cercava di ostacolarmi.
Non capivo perché non gli andavo a genio ma proprio non ne facevo una giusta per lui.
Un giorno che avevo fatto il lavoro di 4 uomini spezzandomi la schiena pur di provvedere il cibo a tutta la comunità entra Stefano nella stanza e inizia a ferirmi è a darmi dell'incapace perché mi ero permessa di dare da mangiare ad un bimbo che non poteva; È che io non sapevo.
Così mi faccio coraggio e finalmente gli e ne dico quattro, Non meritavo di essere trattata così avevo una mia dignità e lui non mi conosceva per potermi trattare così.
Quella sera mi chiese scusa e mi diede una motivazione per cui mi trattava male, pensava fossi un arrivista commerciale che ero li per promuovere qualche altro libro.
Da quel giorno il nostro rapporto cambio notevolmente lavoravamo affiatati giorno e notte mi insegnava ogni giorno qualcosa.
Come era diversa la mia vita avevo vissuto per anni in un mondo tanto superficiale e sembrava che nulla mi potesse rendere felice mi ammazzavo di lavoro per l ultimo tipo di cellulare o per spendere tutto il mio stipendio in scarpe borse e accessori che dopo la prima volta indossati perdevano di colpo il loro fascino, È questo ti portava all'affannosa ricerca dell'altro un girotondo che non aveva fine ma l unica che ci rimettevo ero io.
Anche l amore qui era concepito in maniera completamente diversa era un amore gratuito senza interessi, per anni avevo inseguito i miei amori virtuali e reali facendo delle rinunce o combattendo con le insicurezze che mi davano ,invece ora questi bambini desideravano me è null'altro.
Non ero troppo cicciottella o troppo di qualcos'altro per loro ero Miss Monica e non volevano nient'altro che me.
Anche per Stefan divenni molto importante nonostante il suo carattere molto introverso passavamo serate intere insieme sotto il cielo stellato del Africa a parlare del nostro passato ma soprattutto dei nostri progetti futuri.
Avevo trovato una nuova dimensione, stavo bene e lo si vedeva sul mio corpo e sulla mia mente.
Le ferite del passato sembravano cicatrizzate e non facevano tanto male anche se jury mi mancava tremendamente.
Ma il mio lavoro i bimbi e Stefan alleviavano tanto questa mancanza.
Un giorno però successe qualcosa che mi destabilizzo, uno dei piccoli che non vivevano al villaggio ma che conoscevo molto bene prese un semplicissimo morbillo, che divenne però la causa della sua morte.
Quando le carte burocratiche furono compilate per il piccolo Hasani non ci fu altro che dargli una tomba in cui riposare.
Piansi per giorni fino a non avere più lacrime, la dura realtà dell'Africa subsahariana mi aveva fortificato ma vedere come l ingiustizia della politica locale e gli interessi economici avevano la meglio sulla vita di piccole creature mi faceva rabbia, inoltre quella morte mi ricordava un lutto molto più grande.
Solo grazie alla vicinanza di Stefan riuscì a prendere di nuovo le redini della mia vita e decisi nel mio cuore che dovevamo fare di più per quei ed altri bambini dell'Africa.
Così una sera esposi sotto il cielo stellato il mio progetto a Stefan, in pratica volevo creare un associazione con i grandi della terra incontrare il mondo politico religioso e commerciale e farci dare una mano in cambio loro visto che non fanno nulla per niente avrebbero goduto di sgravi fiscali e pubblicità umanitarie.
I nostri bambini potrebbero sponsorizzare gratis i loro prodotti oppure potrebbero aiutarli nelle loro campagne politiche e religiose attraverso spot .
Stefan mi guardava perplesso però balbetto qualcosa:
"I nostri bambini, questo indica che non siamo più io e te ma un noi."
"Be ecco volevo dire.."
Non ho il tempo di spiegare perché Stefan mi bacia.
Caspita per essere un medico lontano dalle donne sa baciare molto bene, ma adesso le cose si complicano ulteriormente visto che stavo per dirgli che per realizzare questo progetto avrei dovuto chiamare il mio ex fidanzato che aveva sicuramente contatti in alto.
Ma quasi per togliermi dall'imbarazzo mi disse che sapeva chi mi avrebbe potuto aiutare in questo progetto, È che sicuramente jury lo avrebbe fatto.
Da qualche tempo gli uomini che frequento hanno il dono di leggermi dentro alla faccia di Manuela che diceva che avevo la faccia di cera che non trasparivo emozioni, qui mi sembra di essere un foglio scritto con lettere maiuscole e in grassottello giusto per rimanere in tema.
Io gli dico si abbassando la testa e lui con il suo pollice e indice afferrano affettuosamente il mio mento e lo tirano su,un gesto che di solito faceva jury infatti ho un sobbalzo,ma cerco di rimanere concentrata su quello che mi sta dicendo Stefan.
" Io so che lo ami ancora e se ha un briciolo di intelligenza non ti lascerà scappare di nuovo, Ti ho dato questo bacio perché sei riuscita a farmi smuovere dai miei tabù dalle mie certezze da quello che avevo costruito per tenere lontano le persone. Erano anni che non provavo più questi sentimenti e prima di perderti volevo stringerti a me è a non pensare all' orrore della miseria della morte e dell'avidità umana volevo che stasera ci fossimo solo io e te."
Me lo ritrovo attaccato a me di nuovo ed è così semplice e perfetto questo bacio che non riesco a resistere, mi lascio andare ad una notte fatta di attenzioni desideri e speranze..
Il giorno dopo ancora stordita per le emozioni che circolano nel mio sangue do a Stefan l incarico di chiamare jury a mio nome e spiegargli il nostro progetto.
Ma lui si rifiuta categoricamente dicendo che per quanto lui tenesse a questo progetto per lui era più importante che fossi io a chiamare e capire finalmente cosa voglio.
Non mi resta che trovare tutto il coraggio che ho e digito il suo numero mai dimenticato da quel giorno che me lo diede in chat 3485646250.
Dimmi che non hai più questo numero ti prego mi ripeteva la mente mentre il cuore batteva a mille per l emozione.
Ma il numero era quello infatti dopo qualche istante mi risponde "pronto."
O mio dio la sua voce non la ricordavo più quanto tempo senza sentirlo e se non ricordo la sua voce quante altre cose non ricordo di lui.
Questo pensiero mi tormentava ma la sua voce interrompe i miei ragionamenti
"Pronto con chi parlo?"
Mi faccio coraggio e dico: "ciao jury. "
"Monica sei tu quanto ho sperato di risentire la tua voce ti prego dimmi che sei qui giù alla Hill come la prima volta che ci siamo conosciuti."
"No jury sono molto lontana" (anche se mi mangio le mani a non essere li) "da qualche anno vivo .."
"Non mi lascia finire e mi precede Si so che sei in Africa non ti ho mai persa di vista ho solo rispettato la tua idea di essere lasciata libera ma non cera giorno che non cercassi tue notizie."
-"Jury di questo avremmo modo di parlarne, ma ti chiamo per chiederti un favore"
-"Dimmi amore mio" mi sussurra lui,
Con che diritto mi chiama così sono 3 anni che lo beccato con la sua ex ed ebbe timore anche a presentarsi come il mio ragazzo ed ora sono l amore suo, comunque meglio sorvolare per il bene dei bimbi.
Gli espongo nei minimi dettagli il progetto è lui ne è entusiasta talmente tanto che ho la sensazione che lo faccia per rivedermi, così gli dico che tutti i preparativi dovrà vedersela con il mio vero ispiratore di questo progetto il dottore Stefan Lops mio collega e amico australiano che lavora in Africa
Lo vedo titubante al sapere di questa presenza maschile ma pur di avere un qualche contatto con me accetta.
Lo saluto in maniera molto formale e gli dico che lo chiamerò presto.
Lui mi saluta con un "vivrò solo per quel momento "
"Ciao jury" e riattacco, di fronte a me è apparso per magia o perché mi stava spiando Stefan che con tono sarcastico mi dice hai fatto pace con il tuo milionario?
Lo rispondo a tono e gli dico ho preso accordi per il progetto ha detto che se ne occuperà personalmente naturalmente per la parte organizzativa ha bisogno di una mano e quindi te ne occuperà tu che sei il mio braccio destro.
Lui sorride e mi dice:" peccato volevo essere il tuo cuore" ..
Io lo guardo gli do un bacio innocente sulla guancia e gli dico che il cuore contiene diverse forme di amore e che in parte lui è il mio cuore.
La sera del galà di beneficenza organizzata dai miei due uomini era arrivata ,c era la gente più importante del mondo.
Se la cosa fosse andata bene molti bambini si sarebbero salvati e tutto dipendeva dal discorso che di lì a poco mi sarei cinta a fare.
Ebbene sì l insicura, la complessata quella che si metteva sempre in ultima fila ora aveva lo sguardo del mondo addosso ma soprattutto lo sguardo di milioni di bambini che dopo quella sera avrebbero avuto una speranza in più per vivere se io fossi riuscita a convincerli.
Inoltre a darmi non poche pene c era il fatto che dopo 3 anni incontravo l uomo che amavo.
Comunque presi forza e mi preparai indossai per l occasione un vestito fatto a mano dalle mamme di alcuni piccoli che erano al campo, usarono il verde per indicare il colore della rinascita delle foglie e riempirono la gonna di tante pietre colorate quanti bambini avevano perso la vita negli ultimi 3 anni (la pietra più preziosa era quella che avevo vicino al cuore rappresentava qualcuno di speciale per me.
Non ero niente male per una che era stata 3 anni lontana dalla moda anzi la fame il lavoro e tutto ciò che riguardava l Africa mi aveva fatto perdere i kili in più ed ora ero felicemente magra.
Il momento di uscire era arrivato al mio fianco c era Stefan anche lui in perfetto smoking era la prima volta che mi vedeva agghindata e nonostante gli piacessi perché gli e lo leggevo dagli occhi mi disse che aveva piena fiducia in me è che a prescindere di come sarebbe andata la serata lui era orgoglioso di me è della donna meravigliosa che ero diventata.
Uno slancio di affetto e di paura me lo fece abbracciare con un tempismo perfetto alle mie spalle c era jury.
Lo sento borbottare se avete finito vorrei salutarti?
Stefan mi fa cenno che mi avrebbe aspettato giù capendo forse di essere di troppo.
Io lo guardo impietrita non riesco più a capire molto, così decido di salutare jury con una stretta di mano, ma forse lui non è di questa idea infatti afferra la mia mano tirandola a se e mi stringe in un forte e caldo abbraccio.
Il suo profumo la sua pelle i suoi muscoli e aria di casa per me mi fermo un attimo tra le sue braccia senza dire nulla forse senza neanche respirare.
È lui a fare il primo passo mi scosta con le braccia dal suo petto ma tenendomi sempre tra le sue braccia mi dice che gli manca tantissimo stringere la mia carne visto che ora ero solo ossa.
Anni di dieta insicurezza sacrifici ed ora che madre Africa mi ha fatto dimagrire lui mi vuole con la carne.
Comunque è ora di scendere quindi gli sorrido e gli dico che avremmo modo di parlare dopo .
È arrivato il momento tutti gli occhi sono su di me eppure io cerco solo i suoi gli unici che hanno il potere di tranquillizzarmi, guardo Stefan e inizio il mio discorso:
"Eccellentissimi potenti perché è questo quello che rappresentante.
stasera io e milioni di bambini chiediamo il vostro aiuto.
Voglio parlarvi di una leggenda africana e sicuramente molto forte qualcuno si offenderà ma non è questo il mio scopo ma solo quello di farvi capire che tutto cambia nella vita.
Inizio il mio racconto:
Un giorno, un Avvoltoio atterrò su un ramo rinsecchito di un albero solitario nel mezzo della savana. Con pazienza, attese a lungo, finché una possente Aquila atterrò poco lontano, sullo stesso ramo. Orgogliosa e forte, l'Aquila si rivolse all'Avvoltoio con maniere rozze.

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