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Era quasi mezzanotte, l'ora in cui sarebbe iniziato l'anno nuovo. Gli amici si preparavano a festeggiare; sul tavolo che ancora strabordava di dolcetti e leccornie varie, cominciavano a fare la loro apparizione bottiglie di champagne e bicchieri di plastica rossi.

Axel era affacciato alla finestra, leggermente in disparte, e rimirava il cielo puntellato di stelle. Trovava il panorama di Hokkaido affascinante; seguiva il contorno delle montagne con gli occhi e cercava di individuare a memoria dove si trovavano le varie radure, i ruscelli e gli edifici che aveva visitato, dato che l'isola era più buia di notte rispetto a Tokyo e, di conseguenza, non tutti i particolari del paesaggio erano facilmente distinguibili. Quell'aura di mistero che circondava il luogo lo rendeva quasi incantato e glielo faceva amare ancora di più.

Ma la magia che caratterizzava Hokkaido non era stata la sola ragione ad averlo spinto ad accettare l'invito dei gemelli Froste a trascorrere Capodanno con loro. Il motivo principale della scelta era stato uno dei due fratelli.

Axel scosse la testa al pensiero e sorrise, sentendosi vagamente ridicolo. Ancora non riusciva a credere di aver percorso tutti quei chilometri e di aver trascorso un'intera giornata sugli scii solo per passare un po' di tempo con quel dolcissimo ragazzo dagli occhi grigi. Non si capacitava di come l'interesse per una persona potesse portare a stravolgere le proprie abitudini fino a quel punto. Lui odiava la neve, odiava il freddo e odiava qualsiasi sport a essi correlato; odiava i viaggi lunghi, odiava stare nei luoghi affollati e odiava festeggiare la fine dell'anno (trovava terribilmente stupido acclamare il termine dell'ennesimo giro compiuto dalla Terra attorno al Sole), ma per Shawn, per vederlo sorridere e stare con lui, questo e altro.

<<Senti un po', Blaze, vuoi startene lì impalato tutta la sera o hai intenzione di raggiungerci?>>

Axel sospirò, riconoscendo quella voce che aveva bruscamente interrotto i suoi ragionamenti.

<<Arrivo, Aiden>> si limitò a rispondere.

Si voltò in un gesto teatrale verso di lui, con un'espressione seria in volto. Il suo sguardo duro vacillò, vedendo accanto al ragazzo dai capelli arancioni il fratello gemello. Aiden aveva le mani sui fianchi e la fronte corrugata, mentre il viso di Shawn era illuminato da un sorriso radioso.

<<Perché devi sempre essere così sgarbato?>> gli chiese il fratello con una simpatica e leggera aria di rimprovero.

<<Non sono sgarbato, è lui che si isola durante una festa!>> sbottò Aiden. <<Hai intenzione almeno di brindare con noi, oppure ormai la tua amica finestra è diventata la cosa più importante della tua vita?>> aggiunse, rivolgendosi questa volta al biondo.

Shawn ridacchiò, senza prendere sul serio le parole dell'altro.

<<Lascialo perdere, fa così perché ci tiene>> disse Shawn ad Axel, prendendolo poi per un braccio e tirandolo via da Aiden, riportandolo di fronte alla finestra.

Axel addolcì la sua espressione, senza sapere bene cosa dire.

Il ragazzo più basso posò un dito sul vetro, nell'esatta maniera in cui lo avrebbe fatto un bambino.

<<Che guardavi così assorto?>> domandò, lo sguardo incollato nella direzione che il suo dito indicava. Axel cercò di capire cosa stesse osservando, ma non ci riuscì.

<<Il paesaggio>> rispose semplicemente. Notò che Shawn ancora gli teneva il braccio; uno strano calore gli invase le guance.

<<Bello, vero?>> chiese ancora il ragazzo dai capelli chiari.

Axel annuì, pensando che il paesaggio non fosse l'unico ad essere definibile "bello".

Shawn lo strinse un po' più forte.

𝐆𝐨𝐮𝐟𝐮𝐛𝐮 || 𝐨𝐧𝐞-𝐬𝐡𝐨𝐭𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora