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ℙ𝕖𝕣𝕗𝕖𝕫𝕚𝕠𝕟𝕖

Shawn era seduto davanti alla finestra, con le gambe incrociate sulla sedia e le braccia conserte poggiate sul davanzale. Piegato in avanti, con il mento sopra agli avambracci, osservava la delicata pioggerellina che batteva ritmicamente sul parapetto esterno. Aveva un'aria sognante e sembrava davvero rilassato.

Iniziò a tenere d'occhio due goccioline che scorrevano parallele sul vetro della finestra: proprio come i bambini, decise di fare il tifo per una delle due, sperando che arrivasse per prima alla fine della corsa immaginaria. In un primo momento, la goccia d'acqua di Shawn sembrava destinata a perdere; successivamente, invece, superò l'altra con uno scatto inaspettato, tagliando il traguardo con largo vantaggio.
Shawn ridacchiò, contento di aver adocchiato la vincitrice.

Era sempre stato affascinato dall'acqua.

L'acqua si trova ovunque ed è simbolo di vita. Può prendere qualsiasi forma, infilarsi dappertutto, trasformarsi in ghiaccio o in vapore. Shawn lo trovava terribilmente seducente. Pensava fosse intrigante come l'acqua si lasciasse toccare senza farsi afferrare, come fosse possibile nuotarci dentro e galleggiarci sopra senza poterla però respirare.
Adorava la sensazione di bagnato sulla pelle, adorava rimanere sott'acqua al mare o in piscina per più tempo possibile, sentire la pressione schiacciargli le tempie e le orecchie riempirsi di liquido. Lo aiutava a calmare la mente e ad essere in pace con sé stesso, a riflettere o a dimenticarsi per un momento dei problemi.

Quando Axel sentì Shawn ridere, alzò lo sguardo dal suo libro. Era seduto sul proprio letto, con le gambe stese in avanti. Se Shawn si rilassava giocando con l'acqua, ad Axel invece piaceva farlo leggendo. Infilarsi dei vestiti comodi e stendersi sotto le coperte con un buon libro in mano era tutto ciò che sognava dopo una faticosa giornata di scuola e allenamenti.

<<Ma tu non avevi paura della
pioggia?>> chiese il biondo all'altro, con la fronte corrugata data la sua evidente confusione.

<<A me piace l'acqua>> rispose Shawn, che stava tracciando con il dito il percorso di un'altra gocciolina sul vetro.

<<E mi piace la pioggia. Sono i temporali che mi fanno paura>>

Arrivato alla fine del vetro, portò nuovamente l'indice in alto, continuando il suo gioco.

<<Perché durante i temporali ci sono i tuoni e i tuoni sono forti>>

Mise il broncio e scosse appena la testa.

<<E a me i rumori forti non piacciono>>

Annuì, come a voler ulteriormente confermare le proprie parole, e la sua espressione tornò sorridente.

Axel sorrise a tutta quella tenerezza.

<<Capito, piccolo. Me ne ricorderò>>

Il biondo tornò a concentrarsi sulla lettura, con una domanda che cominciava a ronzargli in testa. D'altronde, ogni volta che c'era un temporale o che la pioggia capitava nei suoi discorsi, gli tornava in mente quella conversazione avuta con Shawn, durante la quale il ragazzo gli aveva parlato della sua ossessione per la perfezione, ed era decisamente da troppo che si tratteneva dal chiedergli se il suo pensiero fosse cambiato o se fosse ancora lo stesso.

𝐆𝐨𝐮𝐟𝐮𝐛𝐮 || 𝐨𝐧𝐞-𝐬𝐡𝐨𝐭𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora