Quando verrò da te

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Questo racconto è per te. Per te che lo sai che mi sto riferendo a te anche se non vuoi che scriva il tuo nome. Ma sai, come so benissimo io, che leggendolo ti chiuderai in un angolo per isolarti dal mondo e sfogare le tue fantasie di fanciulla che ancora non sa cosa sia l'amore.

Devi sapere che più di una volta l'anno io amo fare un giro nel Monferrato. Soprattutto in autunno, quando i colori si accendono delle tonalità del giallo, del rosso e del marrone e quando a novembre ad Alba apre la rinomata fiera internazionale del tartufo bianco pregiato. Del resto, una volta l'anno ci si può concedere un piccolo capriccio di gola giusto?

Immagino che tu mi chiami o mi scrivi che hai finalmente conosciuto il ragazzo a cui vorrai regalare la tua verginità  e che però sei preoccupata di non riuscire a soddisfarlo o di fare la figura dell'imbranata quando sarete soli e vi ritroverete nudi uno di fronte all'altro. Sei preoccupata e vorresti alcuni consigli.

Lo conosci un hotel che si chiama Relais del Sant'uffizio? Ci sono stato una volta ed era un posto niente male. Ti darei appuntamento in un posto che si chiama la cappella del Barolo. La conosci? Ci vedremmo lì in una giornata di settembre, una domenica di prima mattina.

Ci saluteremmo con rispetto, con due baci sulle guance e, sulle prime, saremmo molto imbarazzati. Parleremmo del più e del meno, parleremmo della scuola e di cose così. Poi ti chiederei di dirmi perché hai voluto vedermi e se davvero volessi dei consigli.

Tu sei mai stata alla cappella del Barolo? In realtà non è una chiesa ma solo una piccola cappella mai consacrata e colorata da una coppia di artisti in maniera molto originale. Ne vedi una foto qui sopra. La mattina sarebbe deliziosa, l'aria fresca, i colori accesi, una leggera bruma coprirebbe ancora le valli sotto di noi tra le viti e noi ci ripareremmo dall'umidità nella mia macchina.

Io lo so che vorresti chiedermi di insegnarti come fare per fare impazzire un uomo, so anche che vorresti chiedermi di farti vedere come è fatto il mio pene e anche che vorresti prenderlo in mano per saggiarne la consistenza e la durezza.

Ti direi di farmi prima vedere come te la cavi a masturbarti e ti farei togliere subito le mutandine. vorrei che ti toccassi per me, lì nel parcheggio sulla collina, davanti alla vecchia cascina diroccata, con il rischio che arrivi qualcuno che ci possa vedere. Tu saresti molto preoccupata che ci possano scoprire, ma io ti assicurerei di fare la guardia. Vorrei vedere che cominci a toccarti, ad accarezzarti, e faresti tutto da sola mentre le mie mani  ti accarezzano l'interno delle cosce bianche e lisce.

Scommetto che ad un certo punto prenderesti la mia mano e la tireresti a te, la appoggeresti sul tuo sesso perché sia io a farti venire, a farti godere. Ma non lo farei. Piuttosto slaccerei i pantaloni e tirerei fuori in mio  cazzo per farti vedere come fare a masturbarlo. Intanto però il parcheggio si sta riempiendo ed una macchina ha appena parcheggiato vicino a noi costringendoci ad interrompere i nostri giochi.

Io ho preso una camera al Relais del Sant'Uffizio e sono fortunato perché è una camera esterna, così che possiamo entrare in camera senza passare dalla reception senza che nessuno ci possa vedere.

Ti proporrei di venire con me, darti tutti i consigli che vuoi senza il pericolo di essere beccati e, prima ancora che tu ti rimetta le mutandine partiamo con la macchina, tra i vigneti, fino al mio hotel.

Arrivati lì ci infiliamo di nascosto nella mia camera (anche se non si potrebbe) e ci sistemiamo sul grande letto. E' un posto molto lussuoso quell'hotel e pensa che al suo interno ci sono anche le terme o, per meglio dire, una SPA.

Ti faccio spogliare e ti insegno come devi farlo: lentamente e in maniera sensuale, mantenendo sempre il contatto visivo con gli occhi del tuo uomo, senza dimostrare vergogna. Poi, una volta che sei completamente nuda, osservo il tuo splendido corpo, le forme generose dei tuoi seni, la pelle chiara e liscia e i piccoli e sottili peli neri che adornano il tuo sesso. Mi spoglio a mia volta e ti bacio in maniera appassionata ma cercando sempre di non lasciarmi troppo andare.

Poi ti invito a toccarmi per farti vedere come fare a farlo impazzire. Mi dovrai accarezzare prima il collo, poi le orecchie, quindi scendere sul tronco e insistere sui capezzoli. Ti dirò come devi leccarli e poi piano piano, sempre più in basso fino a quando non prenderesti in mano il mio sesso per cominciare a masturbarlo dolcemente su e giù. Accompagnando il movimento con la giusta pressione sulla cappella e con un leggero movimento del polso a fare come una mezza rotazione.

Scommetto che sarebbe terribilmente eccitante sia per me che per te questa cosa....
E poi ti direi di prendermelo in bocca e ti insegnerei come fare un meraviglioso pompino.

Intanto, per aumentare l'eccitazione, mi prenderei cura di te e comincerei ad accarezzarti tra le gambe. Sono molto bravo in queste cose sai? Ti accarezzerei lentamente le labbra, con le mie dita umide di saliva e quando vedrei che sei pronta e ti stai davvero scaldando affonderei una delle mie dita lentamente nel tuo sesso completamente bagnato e lo porterei alla bocca per assaggiare il tuo sapore. Hai mai provato a leccarti le dita quando ti masturbi? Per un uomo è un sapore inebriate e terribilmente eccitante, lo sai?

A quel punto credo che ti abbandoneresti al piacere e all'eccitazione per lasciarti completamente andare alle mie attenzioni e, facendo attenzione a non farti male, continuerei a penetrarti col dito fino a cominciare a sentire i tuoi gemiti. A quel punto mi chinerei a baciarti tra le gambe senza però smettere di toccarti e andrei avanti fino a sentirti gridare di piacere.

Vorrei sentirti libera di sfogare la tua voglia e la tua passione. Vorrei sentire i tuoi gemiti, le tue parolacce, sentirti che mi preghi di non fermarmi e che mi dici

Ancora!!! Ancora !!! Ohhhhh siiiiiiiiiiii!!!!!!!

Improvvisamente sentiamo bussare alla porta! Ed è panico. Una voce femminile dalla porta dice di essere della reception. Ti faccio nascondere nel bagno mentre io, con indosso soltanto una salvietta a coprire le mie nudità mi avvicino alla porta. una ragazza in livrea mi dice, visibilmente imbarazzata, che i vicini si sono lamentati dei rumori provenienti dalla mia camera e mi prega di abbassare il volume della televisione. Io mio scuso e le garantisco che non la ho nemmeno accesa, quando lei butta un occhio sul letto e sulla salvietta sulle mie ginocchia capendo tutto e diventando improvvisamente rossa come un peperone.

Le assicuro che non darò più fastidio a nessuno, glielo prometto. Le dico e lei, scusandosi profondamente guarda in alto ed esce dalla stanza.

Quando tu esci dal bagno scoppiamo a ridere per la scena divertentissima e ci accorgiamo di avere perso tutta la vergogna che provavamo l'uno per l'altra e torniamo a sdraiarci sul letto. Ho freddo a stare vicino alla porta e ci sdraiamo vicini. Mi appoggio sul tuo seno e mi faccio coccolare mentre ci confidiamo un po' di pensieri su quello che pensavamo sarebbe successo incontrandoci.

Poi vediamo dalle finestre scendere la sera e ti devo riaccompagnare. La prossima volta, ti prometto, sarà un incontro molto più profondo e completo, con tanto di fare l'amore nella piscina dell'hotel di notte guardando le stelle  dopo una romantica cena nel bellissimo ristorante dell'hotel.

Raccolta di sfoghi, incontri, sogni erotici e...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora