La prima volta che ti ho incontrata

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Ricordi la prima volta che ci siamo visti?

Erano mesi che ci sentivamo, avevamo parlato di tutto, partendo da quello schifo di racconto su wattpad, siamo arrivati a raccontarci le nostre vite, le nostre situazioni, i nostri problemi e mescolare tutto in un unico calderone comune per tirarne fuori momenti di serenità e le nostre parti belle. I nostri sogni sepolti nelle profondità dei cassetti, anche quelli che credevamo di aver dimenticato. 

Conoscevo il tuo dolore, la famiglia spaccata, il vuoto che ti circondava, eppure con me eri anche un'altra. Ci spogliavamo di tutto e per un po', finché eravamo davanti allo schermo del pc o del telefono, eravamo noi, eravamo sinceri anche con noi stessi. 

E poi quella follia, le centinaia di km per venire da te, l'hotel improvvisato trovato all'ultimo, le tue bugie ai tuoi per uscire e ci siamo chiusi in quel piccolo cinema di paese a vedere un film horror che faceva schifo ad entrambi. Non ricordo nemmeno il titolo, ma ricordo che quando si sono spente le luci ci siamo seduti vicini ed ero felice.

L'emozione di trovarci insieme, di poterti stringere la mano, di poter accarezzare finalmente i tuoi capelli. 

Ti avrei mangiata di baci sai? Ma tu eri timida e non ti sentivi pronta nemmeno per darmi un bacio. Non ti sentivi pronta, ma mi stringevi la mano e la lasciavi libera di percorrere le tue gambe, lentamente, dal ginocchio ai fianchi, mentre la mia bocca ti sfiorava la guancia e talvolta le labbra afferravano il tuo lobo dell'orecchio, il tuo lobo strano, tagliato da bimba con quell'incidente con l'orecchino e che per tanti anni ti ha fatta sentire a disagio. Quello stesso orecchio che baciavo e che adoravo, che ti faceva singolare, peculiare.

E mentre urla strazianti squarciavano l'aria di quella piccola sala dalle poltroncine rosse di velluto, i nostri sospiri si confondevano tra le risate di quel gruppo di ragazzini poche file davanti a noi, che forse si erano accorti che non eravamo esattamente lì per vedere il film. Seppure nulla sapevano di chi eravamo e dei mille motivi che ci tenevano vicini e distanti.

Non volevi che ti baciassi la bocca, ricordo, ma ad un certo punto, quando arrivai lambire con la mano la cucitura della zip dei tuoi jeans, allargasti appena le gambe, per quanto possibile e premesti la mia mano contro il tuo sesso.

Che emozione mi regalasti, mi sentivo eccitato e felice come non mai. 

Ma fummo interrotti, ricordi? il padrone del cinema che accese una torcia nel buio contro i ragazzini che facevano chiasso e le nostre mani che dovettero tornare a posto in un lampo. Avevo il cuore che scoppiava nel petto e cercava di scappare fuori tra una costola e l'altra. 

Quella pausa ci fece riprendere il controllo o chissà cosa saremmo finiti a combinare. Ricordo che però poi, mentre mi ero portato una delle tue mani al viso, mentre la baciavo e ne sentivo il profumo, mesi e mesi prima che sapessimo cosa fosse il covid, tu giocavi con le mie labbra ed io accolsi il tuo indice e il medio nella mia bocca e li succhiai come avrei fatto con le mie dita prima di...

E prima che ce ne rendessimo conto il film già stava per finire e tuo padre poteva essere magari già sulla soglia ad aspettarti. Le luci si accesero, le mani si sciolsero e scattasti su, un fugace bacio sulla guancia e fuggisti da me, lasciandomi con una voragine del cuore e una voglia ardente di te. 

Quella stessa voglia che mi prende anche ora.

Raccolta di sfoghi, incontri, sogni erotici e...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora