First day of school

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"I will leave the light on"

Queste sei parole fanno parte di una delle mie canzoni preferite, ma in questo momento è l'ultimo suono che vorrei sentire, perchè significa che devo alzarmi per andare a scuola, visto che è la mia sveglia. Controvoglia tolgo le calde coperte dal mio corpo e mi alzo dal letto.

Vado verso l'armadio e lo apro in cerca di qualcosa di carino da indossare. Dopo dei lunghi minuti passati a contemplare i vestiti, opto per un paio di jeans non troppo attillati con degli strappi, una semplice maglietta bianca che lascia un filo di pancia scoperta e delle scarpe bianche della Nike. Esco dalla mia camera e vado in bagno, lascio i capelli sciolti sulle spalle e metto un filo di trucco: un pò di correttore, del mascara e un pò di burrocacao.

 Esco dalla mia camera e vado in bagno, lascio i capelli sciolti sulle spalle e metto un filo di trucco: un pò di correttore, del mascara e un pò di burrocacao

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Arrivo in cucina e trovo mia madre, mio fratello Jace e mio padre seduti al tavolo mentre fanno colazione con della torta al cioccolato.

-Ce l'hai fatta sorellina, finalmente-

-Buongiorno anche a te Jace- Gli rivolgo un sorriso sarcastico mentre mi siedo accanto a mio padre.

Dopo aver mangiato una fetta di torta e bevuto del succo di melograno risalgo in camera e prendo zaino, cellulare e chiavi di casa. Scendo, saluto i miei genitori ed esco, trovandomi mio fratello che mi aspetta con il motore dell'auto acceso. Arriviamo a scuola 5 minuti in anticipo, per questo ci sediamo su un muretto poco distante dall'entrata e diamo un'occhiata a quella che sta per diventare la nostra scuola. Jace rimarrà in questo istituto solo per un anno e poi andrà all'università, io invece ho ancora 4 lunghi anni davanti a me.

Alle 8:00 sentiamo la campanella che segna l'entrata a scuola, scendiamo dal muretto e ci dirigiamo verso la porta d'ingresso.

-Bene, ci siamo, beh buona fortuna Kie-

-Buon ultimo anno J-

Dopo aver salutato mio fratello inizio a cercare l'ufficio del preside, con scarsi risultati. Dopo alcuni minuti mi ritrovo da sola a vagare nei corridoi in cerca di un ufficio- che vista la mia fortuna- non troverò.

Mentre cammino per la centesima volta lungo il corridoio principale, dentro di me sento una vocina che mi dice che ho cominciato con il piede sbagliato, fino a che non sento una voce dietro di me:

-Serve aiuto?-

Hidden Power-Stiles StilinskiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora