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Alicia

«Ragazzi, siate seri almeno alle prove» li rimproverò Melissa con le braccia conserte.

Theo si stiracchiò con calma gettando furtivamente l'occhio dalla mia parte.

«Alicia pensa che qualche volta ci potrebbe essere concessa anche una pausa.»
Sussultai nel sentire il mio nome.

«E tu da quand'è che mi leggi nel pensiero?»
Il batterista alzò gli occhi al cielo ed io tornai a leggere il libro che avevo tra le mani.

Quella mattina Melissa aveva voluto assistere alle prove per assicurarsi che tutto stesse andando secondo i piani e forse sperava che avessi stretto qualche amicizia.

«Il concerto è tra un mese e poco più, vorrei che provaste meglio. Le canzoni sono ottime ma io non riesco a percepire niente, c'è qualcosa ancora che non funziona.»

Theo tossì cercando di non dire nulla, Melissa però se ne accorse subito e lo fulminò con un'occhiataccia.

«Theo cerca di impegnarti di più invece.»

«Ovvio», fece un assolo di batteria e scoppiammo tutti a ridere, tutti tranne Melissa ovviamente, che continuò a guardarlo esasperata.

«Grazie per l'esibizione.»

«Dai riprendiamo» insistette.

Sentii Daniel sbuffare e prendere una bottiglietta d'acqua appoggiata in un tavolino alla sua sinistra. Sorseggiò velocemente cercando di non far attendere per troppo la band, infine si passò una mano davanti alla bocca e si asciugò le labbra.
Chiuse la bottiglietta riprendendo in mano il manico della sua chitarra elettrica. Non potei che notare la delicatezza con cui appoggiò le dita alla tastiera e per un attimo mi mancò il respiro.

Brutti ricordi accompagnavano silenziosamente quel suo gesto. Distolsi lo sguardo.
La band iniziò a suonare e stanca di non riuscire a immergermi nella lettura, misi in borsa il mio libro e cercai di ascoltarli per l'ultima volta.
Fuori splendeva il sole ed essere rinchiusa dentro era una grande ingiustizia per una come me, che adorava il vento e l'aria sfiorarmi i capelli.
Daniel era stufo tanto quanto la sottoscritta, si notava dal tono affranto che continuava a usare.
Era questo che mi faceva desiderare di aiutarli e in qualche modo cercare di togliergli questo sfizio che si stavano dando.
Avrei potuto aiutarli, se solo avessero smesso di rifiutare la mia buona volontà...
Mentre continuavano a provare il pezzo, Melissa venne a sedersi affianco a me.
Il suo profumo iniziò a solleticarmi le narici e fui quasi sul punto di starnutire.

«In questi momenti devi stargli vicina e dirgli dove sbagliano. Al concerto non possono permettersi di far notare ai fan che le canzoni non gli appartengono più, per quanto si sforzano di farsele piacere, noi professionisti ce ne accorgiamo.»

La guardai riflettendo.

«Bah, sarà che non riesco a capire, ma se suonare non è più quello che vogliono, che senso ha per loro restare?» Melissa continuò a guardarmi senza dire niente come se si aspettasse una spiegazione più dettagliata, perciò la accontentai.

«Voglio dire, suonavano perché era la loro passione; se la musica non gli fa più quell'effetto, che senso ha per loro continuare a suonare?»

𝓕ireworks in the rainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora