𝓕ireworks in the rain

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Alicia

«Siamo di buon umore vedo» disse Theo camminandomi affianco.

«Sei cieco allora.»

«Mm, qualcosa mi dice che oggi ci saranno delle rivelazioni assurde» sorrise euforico.
«Sai, tutte le volte che siamo intervistati c'è sempre qualcuno che fa qualche domanda scomoda.»

«Non dovresti esserne preoccupato?»

«Perché mai? Le domande scomode mi fanno salire l'adrenalina.»

«Impressionante.»

«E poi se le becca tutte Daniel.»

In programma c'era un'intervista radio, erano tutti elettrizzati, tranne il chitarrista che le emozioni sembravano averlo prosciugato.

«Ciao ragazzi!» ci voltammo tutti nella stessa direzione della voce che ci aveva appena salutati e notai con gran sorpresa che era Jasmine.

«Ciao» la salutai sbadigliando.

«Melissa mi ha permesso di venire, e sinceramente non mi sarei mai voluta perdere una vostra intervista radio» spiegò facendomi alzare gli occhi al cielo.

«Passeremo la giornata assieme» mi informò Jasmine, e prima che trovassi il tempo di dirle che ne ero felice, si intromise Kevin.

«Almeno Alicia non resterà da sola.»

«Non serve che te ne preoccupi, senza avervi intorno sto meglio.»

«Peccato che ormai tu sia la nostra manager, di conseguenza sei una nostra proprietà.»

«Non sono un territorio» dissi sarcastica facendo ridere Theo.

«Non dirle queste cose che poi si monta la testa.»
Finalmente Daniel si decise a togliersi gli occhiali e senza rendermene conto, avevo smesso di respirare.

Aveva gli occhi arrossati, stanchi, e portavano una strana luce. Mi veniva quasi da piangere, erano esattamente il riflesso dei miei anni peggiori.
Daniel non stava bene per niente, e i suoi occhi ne erano un'evidente conferma.
Guardandomi capì che non era capace di sostenere il mio sguardo, perciò si rimise gli occhiali.
Incrociai le braccia al petto.

«Che cos'hai?» lo invitai determinata nel distruggere quella barriera invisibile che ci separava.

«Niente» tagliò corto facendo una smorfia.

Mi avvicinai a lui e il suo volto divenne pallido.
«Cos'hai intenzione di fare?» chiese allarmato e indietreggiando.

Facendo attenzione che nessuno ci sentisse, gli sussurrai vicino all'orecchio, «Hai sempre fatto pena nel recitare, prova a pensare in questo momento.»

Daniel alzò la testa e annuì distratto senza neanche girarsi. «Andiamo ragazzi.»

I ragazzi mi sorpassarono lanciandomi occhiate divertite, probabilmente pensavano avessi appena amoreggiato con lui.
Quando mi superarono Theo e Pet, li sentii confabulare una frase che mi fece diventare di colpo tutta rossa e non seppi di preciso se per la rabbia o per l'imbarazzo.