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Alicia

Il mattino dopo trovai un messaggio eliminato da parte di Daniel.

Non seppi cosa mi scrisse e sinceramente non mi scervellai per  provare ad immaginare cosa volesse, semplicemente ignorai il tutto.
Dovevo levarmelo dalla testa.
Prima di andare a lavoro mia madre mi comunicò la splendida notizia che quella sera lei e Michelle non sarebbero state in casa.
In sintesi avrei dovuto fare da babysitter a mio fratello, non che mi dispiacesse, finalmente avremmo passato un po' di tempo assieme.

Salutai i presenti assonnata appena misi piede nella sala prove.

«Alicia» mi chiamò Theo.

«Oggi è giorno di risposo per me e te» disse malizioso guardando Daniel, che stranamente non disse nulla, si limitò a fissarmi.

«In che senso?»

«Non te l'ha detto Melissa?» scossi la testa in risposta, accigliandomi.

«No, cosa avrebbe dovuto dirmi?» prima di dare il tempo a Theo di chiarire quanto detto, apparì Melissa e ci tenne a spiegarmi le cose con calma.

«Alicia puoi farmi un favore? Potresti accompagnare Theo dal medico? Ha una visita appuntata per oggi, ma io non riesco a liberarmi, vorrei che andassi tu con lui» chiese suonando quasi come una supplica.

«Certo, nessun problema.»

«Bene. Tieni, in questo foglio ci sono appuntati tutti i risultati delle scorse visite, nel caso il dottore te lo chieda, mostraglielo e digli che ti ho mandata io.»

Melissa guardò il suo orologio da polso e mosse le mani, «Ora andate, c'è Terry fuori che vi aspetta.»

Theo si avvicinò alla batteria per mettere via le bacchette e poco dopo mi invitò a seguirlo.
Salutai un'altra volta i ragazzi sapendo che per oggi non gli avrei più rivisti e sentii un leggero peso al cuore.
Forse mi sarebbero mancati.

«Se la spasseranno senza di noi, credimi» affermò Theo una volta fuori.

«Vorrai dire senza i miei soliti scleri con Daniel» scherzai io.

«Molto probabile», ridemmo piano.

Salimmo nella limousine senza aggiungere altro, nessuno dei due sembrò avere voglia di tenere una conversazione, ma quando il viaggio aveva iniziato a diventare noioso, decisi di provare.

«Perché devi farti una visita? C'entra qualcosa con la tua malattia, vero? Ne ho sentito parlare...»

«Come fai a sapere della mia-» si bloccò e sorrise, «Oh giusto. È impossibile che qui qualcuno non ne sia a conoscenza» disse ricordandosi chi era.

«Beh, io non lo sapevo finché non me lo ha raccontato mia sorella» ammisi con il bisogno di rassicurarlo.

«Vorrei proprio conoscere tua sorella, sembra davvero un tipetto interessante», sorrisi e senza pensarci gli proposi un affare.

«Se vuoi te la regalo.»

Tra una risata e l'altra rispose.

𝓕ireworks in the rainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora