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La mattina dopo, prima delle lezioni, Stefany corse da me e mi disse tristemente -Devo andare con mio zio al centro di preparazione-
-Pure io- le dissi e quel suo sguardo triste divenne una faccia illuminata.
-Seria? Quindi non sarò l'unica!- disse quasi saltando e io annuii ridendo.
In quel momento gli altoparlanti annunciarono -I ragazzi che dovranno partire per i centri sono attesi nella sala riunioni.-
Io e la mia migliore amica ci guardammo e iniziammo a scendere le scale.
Una volta arrivate davanti alla sala riunioni notammo di essere le più piccole e cercammo di nasconderci il più possibile, fino a quando non sentimmo un ragazzo urlare -Ahia!-
Ci girammo e vidi un ragazzo dell'ultimo anno guardare un ragazzino molto più piccolo di noi per terra con uno zaino in più sullo stomaco.
-Sfigato!- disse il ragazzo più grande. Mi stavo già arrabbiando con lui anche se non lo conoscevo, ma non aveva senso prendere in giro uno più piccolo.
Avrei voluto fare qualcosa. Stavo facendo un passo avanti verso quel ragazzo quando Stefany mi fermò per un polso. Mi girai e mi indicò una persona poco lontana da noi.
Vidi Elen avvicinarsi ai ragazzi con fare minaccioso.
-Dubois! Cosa stai- lo chiamò Elen ma il ragazzo la interruppe.
-Roy? Ancora tu? Non ti è andata bene il mese scorso?- chiese ironicamente il ragazzo.
-Te la prendi ancora con i più piccoli?- gli chiese Elen.
-E tu la smette- iniziò Dubois, che mi sembrava fosse il cognome, ma non fini mai la frase perchè si ritrovò un pugno proveniente da Elen sulla guancia.
Il ragazzino più piccolo si coprì la faccia con le mani e Dubois, dopo aver ringhiato ad Elen, prese furiosamente lo zaino dalla pancia del ragazzo e se lo mise in spalla scappando via verso il suo posto.
-Hey tranquillo, se ne è andato.- disse Elen al ragazzino, tendendogli la mano.
Lui si tolse un poco le mani dalla faccia e, imbarazzato, prese la mano di Elen, che lo aiutò ad alzarsi e lui subito dopo guardò il pavimento spaventato e imbarazzato.
Stefany mi prese il polso facendoci avvicinare a loro e il ragazzo disse -Grazie...- con un tono molto timido.
-Stai tranquillo, ho tirato un pugno solo a quell'idiota nella mia vita, e in realtà non vorrei tirarne altri.- disse Elen.
-Perchè mi hai aiutato?- chiese il ragazzo guardando Elen negli occhi.
-Perchè non dovrei?- chiese Elen con una risata sarcastica, come per alleggerire la situazione.
-Mio padre fa parte di quelle persone dei centri, e vengo considerato sfigato.- disse il ragazzino.
Tutti nella città sapevamo che lavorare nei centri ed essere medici voleva dire essere sfigati. Pechè? Perchè molte di quelle persone diventavano spezzate e per noi era un sinonimo di sfortuna per chiunque ti fosse vicino. Io appunto ero molto "a rischio" in città, dato che mia madre e poi mio fratello divennero spezzati quando ero piccola.
-Oh, beh anche mio zio ne fa parte, non devi vergognartene.- gli disse Stefany.
-Anche mio padre, e pensa che prima faceva parte del governo.- continuai io. Il ragazzo alzò la testa verso di me.
-Sei Rose Marylin?- mi chiese e io annuii.
-Sì, tu?- gli chiesi e mi rispose -Ace, Ace Clark-
-Io sono Stefany Gird- si presentò la mia amica.
-E io Elen Roy- gli disse l'ultima ragazza rimasta a presentarsi.
-Piacere- disse Ace timidamente.

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