capitolo 4|| rimorso

370 12 3
                                    

20.30 -4 gennaio
(stavolta il pov è di nicco)
"nicco forza siamo in ritardo per la cena!" la voce di stefano rimbomba dall'uscio della porta della nostra camera.. si, si è trasferito per la fine della vacanza nel mio letto, beh mio.. e di marti o meglio, era di marti prima che se ne andasse... non lo biasimo certo, però non posso fingere non mi faccia strano non svegliarmi più la mattina con la sua testa sul mio petto e la maglietta leggermente bagnata nel punto dove appoggiava dolcemente le labbra. nessun rimpianto, penso.. questione di abitudine.
raggiungo il nostro lunghissimo tavolo nella sala da pranzo: tra amici e nuove conoscenze occupiamo quasi tutta la stanza, mi guardo attorno.. ci siamo tutti mi sembra, tutti a parte due: gio e marti. perché non è ancora qui? starà bene? non dovrei, ma non posso farne a meno: vado a chiedere a filo.
"boh tesò da quello che so marti sta male ma penso ora arrivino pure loro"
marti sta male.
marti sta male.
l'unica cosa che probabilmente non avrei voluto sentire, sprofondo nel senso di colpa e mi abbandono ai miei pensieri fino a quando una voce non mi riporta alla realtà:
"ma bella raga" giovanni sembra baldanzoso, fin troppo, è chiaro che lo fa per tentare di tirare su marti che lo segue più lentamente con lo sguardo rivolto verso il basso. siamo seduti ai lati opposti del tavolo, casualità? non penso, i nostri amici sanno benissimo che devono tenerci il più separati possibile per evitare scenate come quella della sera precedente.
non posso fare a meno di guardarlo: è pallido, le occhiaie sotto agli occhi gonfi sono violacee e ben marcate, gio gli sta passando dolcemente la mano sulla schiena mentre lui ha ceduto al peso della testa abbandonandola sul tavolo... deve costargli uno sforzo enorme essere qui ora, tra la debolezza della malattia e, beh, la mia presenza non oso immaginare cosa stia passando...povero cucciolo, ok forse questo non dovrei pensarlo e mi giro subito verso stefano rendendomi conto di essermi imbambolato fissando marti.
cerco di concentrarmi su altro: scherzo col mio ragazzo e filo provando ad ignorare le voci di conforto dei contrabbandieri per marti che mi giungono alle orecchie dall'altra parte del tavolo.
"dai marti stai tranquillo, è tutto ok"
"devi respirare più piano, ti stai impanicando per niente"
"dai luchì tira fuori un fazzoletto per marti"
"ehi, tranquillo dai"
non ce la faccio, devo girarmi e capire cosa sta succedendo: volto lo sguardo e lo vedo devastato, ancora più di prima. respira male e si fa aria agitatamente con le mani come se servisse a calmarsi. alza lo sguardo verso di me e incontra i miei occhi: per la prima volta in questa situazione surreale incrociamo i nostri sguardi, per un attimo siamo ancora i "marti e nico" che ormai non esistono più e il tempo sembra rallentare.
probabilmente se l'avvenimento a me ha ferito, a lui ha dato il colpo di grazia di cui non aveva bisogno: prende un ultimo e soffocato respiro, poi scoppia a piangere esasperatamente a tavola, davanti a tutti. ha gli occhi dei nostri amici e degli ospiti dell'hotel puntanti contro, siamo rimasti tutti un po' di sasso e, nessuno di noi, si è ancora premurato di fare qualcosa per tranquillizzarlo. se solo potessi, nonostante tutto, lo stringerei fortissimo e gli lascerei sulla fronte una serie di dolci e casti bacini... tutti quelli di cui ha bisogno, ma non posso.
"fate qualcosa cazzo" penso nella mia testa mentre il resto della comitiva continua a fissare la scena pietrificata, marti ancora più stravolto si alza ed esce a passi veloci dalla sala.

fanculo tutto, io lo seguo.

ehii, eccoci qui col secondo capitolo del giorno... penso continuerò con questo ritmo finché riesco. ecco a voi il pov di nicco.. come vedete non è così insensibile come pensavate ahaha, dategli tempo😌
come al solito se vi potrebbe interessare un continuo fatemelo sapere con un commentinoo

un minuto ancora|| rames Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora