Primo bacio

163 16 3
                                    

Era un banalissimo sabato sera, i ragazzi erano al Garden, stavano festeggiando e bevendo come sempre, nate era alla caccia delle ragazze più belle e nick lo seguiva nell'impresa, mentre jess e noah erano giù di tono e se ne stavano al bancone

"Sei silenzioso stasera?"

"Vorrei andare a casa in realtà"

"Tu invece! Perchè non sei in pista a ballare, ci sono un sacco dei bei ragazzi"

"Oggi non mi va"

"Come va con quella ragazza, sara"

Solo al sentire il suo nome noah scattò!

"Non la sento dal concerto! Questa settimana aveva la febbre ed è rimasta a casa!"

"Ci tieni davvero a lei"

"E come fai a saperlo?"

"Quando la guardi hai un aria sognante"

****

Sara aveva perso parecchie lezioni, avevo messo insieme tutti i compiti e i test per poterglieli portare ma non sapevo dove abitava, e nessuno dei suoi compagni lo sapeva, mancava una sola soluzione, entrare nell'ufficio del preside e trovare il fascicolo su di lei

Il preside spesso era fuori ma c'era sempre il suo segretario, che fortunatamente era suo amico

"Hey tony mi serve un piacere"
"Mi serve l'indirizzo di casa di sara gomez"
"Lo sai che le informazioni personali sono private, se lo scoprono mi licenziano"

"Ti prego tony"

"Ok ma dovrai offrirmi da bere"

Dopo aver ottenuto l'indirizzo rimase quasi di stucco, la zona dove abitava sara era una delle più malfamate della città

****
Dopo scuola mise l'indirizzo e si avviò,  casa di sara era piccola ma comunque bella, bussò alla porta e una donna bassa e formosa aprì, probabilmente era la madre di sarà aveva lo stesso sguardo attento e le stessa bocca carnosa

"Salve io sono noah, un compagno di sara, le sono venuto a portare i compiti"

La donna mi scrutò attentamente e poi chiamò la figlia

Dopo 5 minuti sara scese da piano di sopra, aveva i pantaloni del pigiama e una maglietta grigia

"Che ci fai qui, come sai dove abito"

" ho chiesto l'indirizzo a scuola, ecco i compiti"
Mi sentivo in imbarazzo, il mio gesto gentile ora sembrava solo patetico

Esitó e poi prese i fascicoli "Grazie" lo disse talmente piano che fece fatica ad udirlo

" scusa è che non mi aspettavo..." non aveva finito la frase ma avevo capito, aveva paura di essere giudicata

" beh entra"

" Grazie"

La casa era piccola, vicino al divano c'era un comodino con diversi prodotti femminili, era un monolocale e sara sicuramente dormiva sul divano, chissà come si sarà sentita quando entrò in casa mia e trovo due stanze per gli ospiti completamente vuote

"Vuoi un caffè o un the"
" quello che c'è va bene"
Sua madre aveva avuto la buona idea di lasciarci soli ed era andata a casa della vicina

" come stai?"
" bene mi è appena passata la febbre, domani torno a scuola"
Rimasi a chiacchierare per quasi un ora, era bello parlare con lei, ti capiva al volo

" io devo andare" 
Si alzò per accompagnarmi alla porta
"Grazie ancora"

Per un instante ci trovammo talmente vicini che potavo intravede tutte le macchioline sul naso, e fu lì che il mio istinto di baciarla prese il sopravvento, nostre labbra si sfiorarono per quello che forse è stato un secondo ma che mi sembró un eternità

100 giorni per convincerti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora