Insolito

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Stavo aspettando quel lunedì come mai, mi ero alzato presto, fatto la doccia e avevo addirittura fatto colazione con mio padre, mi ero vestito più curato del solito e avevo messo il mio profumo preferito, anzi quello che piaceva a tutti, presi la macchina e mi diressi verso la scuola, mentre ero in viaggio avevo anche fatto tappa da starbuks per due caffè giganti e due ciambelle, volevo solo vederla, sorriderle e baciarla, quanto volevo baciarla, avevo passato quasi tutta la domenica sera a fissare il soffitto nella camera di nate e pensare alle sue labbra.

Ero un po' in anticipo rispetto il mio solito quindi mi sedetti nella panchina di fronte alla fermata , dovetti aspettare quasi mezz'ora ma quando il arrivò il bus mi sentii il cuore esplodere era come se avessi corso un ora difilata, scesero un po' di ragazzi, tutti annoianti e insonnoliti loro a differenza mia non avevano un motivo per sorridere quell'oggi,  e ecco sara indossava jeans a vita bassa che le evidenziavano il ventre piatto e un top bianco, aveva il suo fidato borsone nero e i capelli erano coda di cavallo alta, mi alzai con in una mano la colazione e un altra il cuore, ma fu lì che lei mi guardò e continuò a testa bassa per la sua strada!

Incredulo mi ritrovai a correrle dietro
"Hey" dovetti quasi gridare
"Sara tutto bene" la afferrai delicatamente per un braccio
"La pianti di urlare sono le 7 di lunedì mattina"
"Volevo solo dirti buongiorno e ho portato la colazione"
"Lo già fatta, ma grazie"
Si rimise a camminare
"Senti ho fatto qualcosa che non va, ieri andava tutto bene"
"Ecco noah se proprio vuoi saperlo ieri ho fatto un errore, tu sarai abituato a limonare una al giorno ma io no, sono una ragazza normale se non te ne sei reso conto"
Se ne andò correndo
Rimasi li a bocca aperta, il bicchiere di caffè inconsapevolmente si ritrovò rovesciato sul pavimento ecco io mi sentivo come quel bicchiere

****
"Forse non ti ha capito, forse lei crede che tu non possa avere una relazione seria, devo dirtelo tu ai la fama di essere uno sciupa femmine"
Mi diceva jess mentre stava cercando un buon libro
La biblioteca non era il posto migliore dove parlare ma jess era un asso in questione di cuore

"Falle capite quello che provi"
"Ho un idea" era folle ma l'avevo

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Avevo tutto pronto in macchina, la cassa, Le Rose e una lettera,  dove esprimevo tutto il mio amore

Suonai alla sua porta e lei si affacciò era struccata e in pigiama ma uscì comunque

Accessi la cassa e misi la sua canzone preferita
"My immortal "  la guardai negli occhi le porsi le rose e le dissi con voce soave
"Dammi solo 100 giorni per convincerti che sono diverso?"
Lei mi guardò strano ma accennó un sorriso e mi abbracciò

100 giorni per convincerti Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora