Si parteee

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«Tessa svegliatii che sennò facciamo tardii» urlò una voce che mi risvegliò dai miei sogni.
«Noo mamma lasciami dormire ancora un po'» dissi con la voce appannata dal sonno, rigirandomi dall'altra parte.
Mia madre si mise a ridere.
«Cosa c'è da ridere?» dissi con gli occhi ancora chiusi.
«Sono Lele» disse nascondendo un mezzo sorriso.
«E comunque muoviti che abbiamo il treno alle 12.00 e sono le 10.42» continuò mio fratello per poi uscire dalla stanza.
«cazzo devo muovermi»
Scesi dal letto e andai a farmi una doccia, poi mi cambiai e raggiunsi Lele che stava facendo colazione. 

11.12 am
Finimmo di fare colazione, salutammo i nostri genitori e uscimmo di casa per raggiungere la macchina di Lele.
Entrammo in macchina e ci avviammo verso la stazione.

12.02
Salimmo sul treno e mi sedetti davanti a mio fratello, che stava fissando fuori dal finestrino.
«A che pensi?» gli chiesi vedendolo pensieroso.
«Ehm... Al cibo» rispose lui con un sorriso che sembrava tutt'altro che vero
«Sempre al cibo pensi?» dissi ridendo.
Sapevo che non stava veramente pensando a quello, ma evitai di chiedergli altro.

E se non fossi piaciuta agli amici di Lele? e se fossi un peso per loro?
«e se non piacessi ai tuoi amici?» chiesi a Lele.
« fidati ti adoreranno tutti» disse con un sorriso «tranne Tancredi» lo sentii sussurrare.
Non capivo cosa volesse dire, ma non gli chiesi nulla.
Mi appoggiai al finestrino e chiusi gli occhi.

3.25 am
«Tessa svegliati, siamo arrivati» disse Lele scuotendomi leggermente.
«Mbghgd» aprii gli occhi e scesimo dal treno.

Eravamo davanti alla porta della casa di Lele e i suoi amici che tra poco sarebbe diventata anche casa mia.
Ero stra in ansia e Lele se ne accorse.
«Ehy sta tranquilla che sono simpatici» mi tranquillizzò.
Aprì la porta visto che aveva la chiave e entrammo.
«SIAMO ARRIVATIII» urlò Lele.
«A bro non urlare che ti sentiam-» si interruppe appena mi vide.« Ehy ciao tu devi essere Tessa, piacere Diego»
«Piacere» risposi un po' imbarazzata.
Arrivarono anche altri 2 ragazzi.
« Piacere Gianmarco, ma puoi chiamarmi Gian» disse con un sorriso.
Gli strinsi la mano.
L'altro ragazzo si avvicinò.
« si si, Tancredi» disse sbuffando.
« ehm... ciao...  come posso chiamarti? » chiesi imbarazzatissima.
« Tancredi, solo Tancredi»
«Eddai Tanc» disse Gian.
«lo sapevate che non volevo che venisse» disse Tancredi con un'espressione quasi arrabbiata, per poi correre in camera sua.
« scusami vado un attimo a parlargli» disse Lele per poi andare da Tancredi e io ovviamente di nasconto lo seguii.
Pov's Lele
Andai da Tancredi. Il comportamento che ha avuto con mia sorella non mi è piaciuto.
«Tancredi, ne abbiamo già parlato»
«Senti Lele io te l'avevo già detto che non volevo che venisse»
«ma è mia sorella»
« e non se ne poteva stare a casetta?»
«ma che cazzo ti prende?»
Tanc si alzò e mi puntò un dito contro.
«non voglio che lei faccia parte del gruppo, ecco cosa mi prende, lei è una ragazza e non può stare in un gruppo di ragazzi.»
Gli tirai un pugno.
Pov's Tessa
Alle parole di Tancredi mi scese una lacrima, ma me la asciugai subito. Non sentivo più nessuno parlare così decisi di guardare dal buco della serratura. C'era Lele che stava prendendo a pugni Tancredi.
Cercai di aprire la porta ma era chiusa a chiave.
'Avantiii, avanti Tessa fatti venire un'idea' ( quando metto questo segno « ' » vuol dire che sta pensando)
Mi tolsi la forcina dai capelli e la inserii nella serratura. La porta si aprì.
« LELE FERMATI» urlai con le lacrime agli occhi.
Lele era come se non mi sentisse così chiamai Gian e Diego che separarono mio fratello da Tancredi, mentre io aiutavo quest'ultimo ad alzarsi.
« senti so che mi odi ma adesso vieni come me che ti devo medicare» gli dissi prendendolo per il polso e trascinandolo in bagno.
« siediti qui» gli indicai un mini sgabello.
«perché fai tutto questo per me dopo tutto quello che ho detto a Lele?» mi chiese mentre gli curavo le ferite.
«perché non avrei mai lasciato una persona in quello stato senza fare nulla» gli risposi e lui non disse niente.
«comunque a che serve sto sgabello? Ahh vero sei così basso che non arrivi al lavandino PUAHAHAHA» gli dissi ridendo.
Si avvicino a me e mi sbattè (?) al muro prendrndomi per il polso.
«COSA HAI DETTO?»  mi urlò contro. Per la paura una lacrima mi rigò il viso
«L-lasciami mi stai facendo m-male»
Tirò un pugno al muro proprio di fianco al mio viso. Cominciai a piangere più forte, stavo avendo un attacco di panico e Tanc se ne accorse perché mi abbracciò e sussurrò «scusa non volevo».
Mi staccai dall'abbraccio e corsi in camera mia, mi chiusi a chiave e cominciai a piangere per poi addormentarmi.

7.32 pm
«ehy Tessa scendi, è pronta la cena» disse Diego bussando alla porta.
«non ho fame, vattene»
Diego se ne andò, io mi cambiai e decisi di uscire a fare una passeggiata.
Scesi al piano di sotto.
«Dove vai?» mi chiese Lele.
«vado a fare una passeggiata» e uscii prima che potesse dire qualcosa.
Pov's Tanc
Ho deciso di seguire Tessa. Potrebbe succederle qualcosa visto che è sera, quindi uscii senza dire nulla agli altri...

Space me
Ciauuu vi sta piacendo la storia? Se si lasciate una stellina ☆
Parole: 871
Ecco la foto di Tanche:

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HHAHAHAHA

Non capisco se ti amo ~Tancredi GalliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora