9. Sapere o non sapere

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Mi sento sconfinto.
Mi guardo allo specchio e mi vedo andare in mille pezzi.
Mi sento sfigurato, la mia autostima si frantuma e vedo in me ogni singolo difetto interno e esterno, ogni mio singolo difetto si accentua e diventa abnorme.
Rivedo il viso di quel ragazzo, lo cerco sui social, mi sento scaduto, come il latte che viene lasciato fuori per giorni.
Vedo il mio fisico e sento le sue critiche vedo il suo e vedo quello che ha sempre desiderato. Mi sento nulla.
Aveva me tra le mani ma aveva scelto altro.
Raccolsi una cosa a casa e  iniziai a lanciare cose contro le pareti. Il rumore e la rabbia con cui scaraventavo ogni cosa contro il muro, attenuava le grida al mio interno.
Ricordai le parole di Freddy, ricordai la descrizione del suo dolore e mi rivedevo.
Quando Javier aprì la porta mi trovò riversato sul pavimento, in mezzo ad un cumulo di cose.

Il suo stupore non fu così tanto stupore, aveva già capito tutto guardandomi.

-Non stavamo insieme- dice.
E dice solo questo, non stavamo insieme ma eravamo vicini molto vicini e lui stava con un altro.
La mia reazione contro di lui gli sembrò così esagerata, ma come poteva sembrargli esagerata.
Io stavo ancora implondendo dentro.

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