2.Gli amici di Javier

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Il posto è bello, tutti sembrano alticci, Javier sorride a tutti e stringe mani, arriviamo ad un tavolo e ci fermiamo, un uomo in cravatta è circondato da delle ragazze molto appariscenti, l'uomo gli offre cocktail e lo offre anche a noi.

La musica non mi fa sentire molto e Javier gli parla all'orecchio.
Poi l'uomo si avvicina a me e mi stringe la mano, mi sembra di capire che si chiama Marcus, l'uomo ci accompagna alla fine della sala e apre una specie di passaggio nel muro, entriamo in quella sala e la musica è più bassa, ci sono ragazzi e ragazze che ballano con uomini e donne più grandi e altri che sembrano intrattenerli sui divanetti.
‐Qui si beve meglio ed è tutto gratis per voi ragazzi‐ dice Marcus.
‐Marcus ha detto che sei molto carino‐ dice Javier, non dico nulla e abbasso lo sguardo, quello che sta succedendo non mi convince molto.
‐Vi lascio a divertirvi mi raccomando Javier metti a suo agio il tuo amico‐ dice Marcus scomparendo nel passaggio che abbiamo attraversato un minuto prima.

‐Dai dai balliamo‐ mi dice Javier, cerco di sciogliermi ma è difficile, la situazione non mi piace e non mi sento a mio agio,
‐Cosa stiamo facendo qui?‐ domando
‐Ci stiamo divertendo, so che ti serve per farti sciogliere ‐ dice e così mi porge un bicchiere, non voglio bere e mi giro per andarmene ‐Nano non andare, ti prego non lasciarmi da solo, non potrei mai farti del male‐ dice prendendomi per mano.
I suoi occhi si specchiavano nei miei e la sua mano teneva salda la mia, sentivo la sua solitudine, un dolore misterioso simile al mio ‐Uno solo e poi se continua a non piacermi ce ne andiamo‐ dico ‐Si va bene - dice come se gli avessi fatto il più bel regalo e mi abbraccia e mi bacia sulla guancia.
Bevo dal bicchiere.
Il posto inizia un po' a girare, quello che ha bevuto è forte, ma forse a farmi girare è Javier che mi fa ballare, e stranamente mi diverto e mi sento eccitato dai movimenti di Javier.
Mentre balliamo un uomo dai capelli brizzolati ci offre da bere, sembra molto più grande di noi, uno di quegli uomini facoltosi che fa portare a spasso il proprio cane dalla domestica, non voglio muovermi ma Javier mi tira.
L'uomo parla ma io mi sento troppo confuso per capire cosa dice.
Mi sorride con quei denti che sembrano di porcellana e mi squadra con quello sguardo vitreo e freddo.
Javier mi mette un braccio intorno al collo e mi dice ‐Andiamo‐ lo seguo, le gambe si muovono da sole e non ho più il controllo di niente.
Usciamo dal locale con quest'uomo.
‐Dove andiamo ?‐ chiedo, in una risata incontrollata, ‐Vi porto ad un'altra festa. Una più bella‐ dice l'uomo che mi sfiora in continuazione. Entriamo in una grossa macchina e l'uomo guida fino ad una villetta tutta illuminata, un posto da ricchi.
Non ho voglia di far nulla ma Javier mi spinge con sé. Entriamo e l'uomo ci offre ancora da bere.
Nella villa il caldo si fa sentire come se fosse piena estate e mi iniziò un po' a liberare, sbottonando i primi bottoni della camicia, mi siedo su un grosso divano e inizio a bere l'uomo si siede accanto e me e Javier affianco a lui.
Non capisco cosa sta succedendo.
Le mani di Javier sbottonano la camicia di quell'uomo e la sua bocca finisce sul suo collo e poi sulla sua bocca, mentre le sue mani vanno nei suoi pantaloni fino a tirare fuori l'erezione dell'uomo che mi accarezza il viso, il mondo gira sempre più veloce e Javier si alza e si siede su di me, e così mi eccito da morire, il mio amico tra le gambe si fa sempre più duro sembra volermi scoppiare tra le mutande,Javier inizia a baciarmi il collo poi la bocca, proprio come faceva con quel uomo e inizia a spogliarsi restando completamente nudo è così bello, lui non sembra eccitato ma le mie mani lo bramano e lo tocco fino a farglielo diventare duro, l'uomo ci guarda mentre attentamente,
‐Spoglialo‐ dice ad Javier riferendosi a me, e così fa resto nudo anch'io.
Sento un calore che mi pervade tutto, l'uomo si masturba guardandoci e sembra soddisfatto dello spettacolo che sta guardando.
Javier mi fa baciare il suo amico e lo faccio volentieri, lo voglio così tanto, lo voglio anche dentro di me, voglio essere sottomesso da lui, mi è capitato raramente di volere che qualcuno entrasse in me è questa era una di quelle.
Javier lo capisce, sente che lo voglio, voglio che la sua passione entri in me e mi faccia sua e così fa. Mi gira verso l'uomo che guarda mentre Javier mi tiene a quattro zampe e mi sottomette al sua grossa violenta erezione, i colpi di Javier sono decisi e veloci e io godo tantissimo, l'uomo finisce sul mio volto e Javier dentro di me, sento il suo calore, mentre si accascia su di me.

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