13. Che abbia inizio lo show (parte1)

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Quella mattina stessa mandai Freddy al bar dove lavoravo con Javier.
Gli dissi di comportarsi con suo fare, non c'era niente di difficile, doveva essere semplicemente se stesso, bastava qualche sguardo qualche suo mezzo sorriso unito a qualche parolina accattivante per attirarlo a se e poi chiedergli di uscire. Se uno come Freddy ti chiede di uscire non puoi dirgli di no, é come se fosse un'occasione rara, non sai cosa ti puoi perdere e non vuoi perderlo.
Mentre Freddy dava vita al nostro piano, io aspettavo in spiaggia.
Era passato già un bel po' da quando Freddy si era diretto verso il bar, e le mani iniziavano a sudarmi, non poteva scoprirlo, non aveva mai visto la sua faccia, non poteva scoprire cosa ci fosse dietro quell' angelo maladetto.
Avevo scelto la spiaggia per aspettare Freddy senza pensarci troppo, forse perché questo posto, era "IL POSTO". Qui avevo fatto per la prima volta l'amore, forse sesso per Freddy ma per me era amore. E quel posto mi portava sempre ottime vibrazioni, mi liberava dagli altri pensieri tristi. Ero assopito nei ricordi,
"Mi sembra di riconoscerlo questo posto" sento la sua voce e mi giro di scatto, come se il ricordo si fosse fuso con la realtà e poi si mette a sedere vicino a me "E qui che abbiamo passato la nostra ultima sera" gli dico, non riesco a guardarlo negli occhi mentre gli parlo e poi non avevo pensato a quanto potesse importante per me e quanto invece potesse essere una serata senza valore per lui.
"Pensi sul serio che non ricordi questo posto" mi dice abbassando lo sguardo, e così entrambi abbiamo gli occhi puntati verso la sabbia, avevo dimenticato quanto fosse bello stare vicino a Freddy sentire il suo profumo e la sua voce. Javier aveva cancellato in me, il ricordo di quanto potesse essere bello Freddy, i suoi sguardi, le sue espressioni, il suo dare e togliere nelle discussioni.
Ma adesso tutto questo non mi importava, il mio unico pensiero era farla pagare ad Javier.
Fargli pagare il male che aveva fatto a me, quello che aveva fatto a Miky e ad altri ragazzi prima di noi. Ricordavo perfettamente le confidenze che mi aveva fatto Miky e grazie a Freddy sarei riuscito a fargliela pagare.
"Allora?" Dico spezzando quel momento di silenzio che era durato più del previsto,
"Ho il suo numero" dice porgendomi il bigliettino.
Prima di scrivergli decidemmo che bisogna farlo aspettare, avrebbe aumentato la sua voglia e la sua curiosità. L'avrebbe reso impaziente e ceco di fronte a quello che sarebbe successo poi.

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