Capitolo VI

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-Stiles-

La luce del mattino inonda la stanza, Scott e Derek non ci sono. Prendo il cellulare, le 9:00 AM. Dove saranno andati?
Mi alzo con fatica, la ferita non è ancora guarita, me ne accorgo poiché sento dolore ad ogni passo che faccio verso il bagno. Mi osservo nello specchio, ho un piccolo taglio sulla guancia, ma sta già sparendo. Decido di fare la doccia. Lentamente tolgo la fasciatura, noto che Scott mi ha messo dei punti. Apro direttamente l’acqua calda, arriva poco dopo. Alzo la testa e chiudo gli occhi poggiando le mani al muro di fronte a me.

Gli occhi terrorizzati di Gabriel lo osservano, ma questo gli fa venire solo più voglia di ucciderlo.

Sbarro gli occhi, i ricordi non fanno che tormentarmi. Esco e metto un asciugamano intorno alla vita. Dopo poco entra Scott con un enorme barattolo di vernice in mano, seguito da Derek che ha due caffè in mano. Senza nemmeno guardarmi me ne porge uno.

‘’Dove siete andati?’’

‘’A pagare una multa per danni a beni scolastici.’’ Risponde Derek dopo aver fatto un sorso di caffè e una smorfia per il brutto sapore che evidentemente non si aspettava avesse.

‘’Ma io non ho rovinato nulla.’’

Scott poggia a terra il barattolo e dandogli un calcio fa schizzare la vernice su tutta la moquette, che va a coprire la macchia di sangue, ormai rappreso.

‘’Dobbiamo dirlo a mio padre.’’

Scott mi guarda, aspettando una conferma, ed io annuisco.

‘’Sarà disposto a proteggerti, eviterà di far indagare troppo su Gabriel in modo da chiudere il caso il prima possibile.’’

Resto in silenzio, sarei dovuto diventare un agente e ora invece qualcuno sta insabbiando delle prove per non farmi finire in carcere a vita.

‘’Io chiamerò Chris, a quanto pare dovremo stare in Georgia ancora un po', almeno finchè non ci saremo occupati di Luka, dobbiamo occuparcene adesso che è fondamentalmente un'omega, prima che crei nuovi beta.’’

‘’Resteremo qui nel campus?’’

Chiedo leggermente preoccupato, la vista di quella stanza non faceva che aumentare i miei sensi di colpa, ormai non vedevo l’ora di lasciare quel posto e non vederlo mai più.

‘’Ho prenotato una stanza per noi tre in un motel qui vicino.’’

Derek butta il bicchiere del caffè ed esce. E’ totalmente diverso da questa mattina all’alba. Decido di non darci peso. E’ il solito Derek. Dico a me stesso. Il solito che non ti degna nemmeno di uno sguardo. Rimbecca la coscienza ed io decido di ignorare anche lei.
Mi vesto velocemente, indossando dei vecchi jeans e una maglietta monocolore. Passo il resto della mattinata a raccogliere la mia roba in valigie e scatoloni fino all’ora di pranzo. Alle 12:00 PM mentre stiamo staccando gli ultimi poster dal muro, sentiamo i passi di Derek rimbombare nel corridoio e subito dopo varca la soglia.

‘’Chris ha detto che entro domani sarà qui con i Calavera. Ho affittato una macchina fino a domani, prenotato il volo di ritorno e rimandato la tua esperienza universitaria all’anno prossimo per ‘’problemi familiari’’. ’’

Vedendo gli scatoloni ne prende alcuni e comincia a portarli via, probabilmente in auto, dopo mezz’ora di assoluto silenzio, mentre Scott è impegnato a caricare le ultime cose in auto, finalmente Derek decide di proferire parola, sembra molto contrariato.

‘’Posso sapere cosa ci facevi nel bosco di notte? Non hai imparato nulla in questi anni?’’

Dice indicando se stesso e la porta, facendomi capire che si riferisce a Scott.

‘’Ho sentito un rumore, non credevo di ritrovarmi in una seconda Beacon.’’

Rispondo leggermente scocciato dal suo tono di voce.

‘’Tu non credevi.’’ Sbotta passandosi le mani nei capelli.

‘’La prossima volta che il tuo inutile cervello partorisce un’idea del cazzo come quella, ti prego di ignorarla. Ma poi, cosa dico ‘’la prossima volta?!’’ ‘’

Dice mimando le virgolette per poi sussurrare a denti stretti avvicinandosi a me.

‘’Ormai sei un lupo e un assassino, come me.’’

Alzo lo sguardo su di lui, la rabbia prende il controllo su di me, sento gli occhi cambiare e alzo di qualche decimo la voce.

‘’Forse è stato un errore chiamarti. Avrei potuto chiamare Scott, sarebbe stato meglio. Almeno non ti avrei distratto dal tuo idillio d’amore con Braeden, a quando il felice evento? ’’

I suoi occhi blu si piantano nei miei e avvicinandosi a me, ormai a pochi centimetri l’uno dall’altro, lo sento quasi ringhiare per la rabbia.

‘’Se avevi tanta voglia di diventare un lupo, avrei potuto morderti io quando ero un’Alpha e non uno qualsiasi come Luka Myers.’’

Lo guardo senza capire, i suoi occhi tornano verdi e dopo averli sbattuti, anche i miei tornano del solito colore.

‘’Sento una punta di gelosia, attento.’’

Sussurro prendendolo in giro, sorridendogli leggermente e allontanandomi di poco, finchè lui non mi prende per un braccio e mi fa tornare esattamente dov’ero prima, per poi dire a bassa voce.

‘’E se anche fosse?’’

Resto senza parole, ma dopo poco sentiamo Scott schiarirsi la voce sul ciglio della porta, così lui si allontana immediatamente, per poi andare via. Il mio amico mi guarda con un’espressione interrogativa stampata in volto, ed io faccio spallucce.


Blue Eyes || Sterek Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora