criterio

458 25 0
                                    

Jk's pov
Mi padre voleva a tutti costi che io scegliessi un servitore, a me fedele soltanto, che mi servisse 24 ore al giorno. Non sapevo esattamente il criterio che avrei dovuto seguire. Non conoscevo i nuovi che stavano facendo i vari testi, che stabilivano se erano appropriati o no a servire a palazzo. Come potevo scegliere adeguatamente un servitore se non lo conoscevo neanche? Mentre li guardavo mi balzò in mente un'idea. * E se diventassi uno di loro?* Entrando  a fare parte di loro e guardagnadomi la loro fiducia avrei potuto conoscerli e scegliere adeguatamente. Così decisi. Avrei fatto così, era il metodo che avrei adottato per scegliere. Decisi quindi di cambiarmi d'abito, in quanto indossavo il mio abito da principe ereditario, e dirigermi alla sala del test. Appena entrai i capi, incaricati della valutazione, mi guardarono sbalorditi. Probabilmente non si sarebbero aspettati di vedermi li. Non ero solito, infatti frequentare quelle stanze. Subito cercarono di inchinarsi e nominarmi, ma gli feci cenno velocemente di non farlo e così fecero. Avanzai nella stanza, vedendo gli altri svolgere il loro test. Iniziai a sbirciare alcune risposte per capire chi avesse la stoffa per essere il mio servitore. Non lessi niente di interessante però, così continuai a camminare fino al tavolo del giudizio, chiamato così in quanto era lì che avveniva la decisione finale. Mi sedetti ed aspettai la fine del test. Vidi che molti di loro iniziarono a consegnare il loro test ed uscirono, aspettandone l'esito.  A pochi minuti dalla fine, uno di loro catturò la mia attenzione. Era ancora intento a scrivere, come se stesse scrivendo un saggio. Mi alzai e mi diressi da lui.
-il test è finito lo sai?-dissi
-si solo un momento devo finire di scrivere questa riga-rispose
-ok ti controllerò che non bari-dissi
E dopo pochi attimi mi consegnò il suo foglio. Non appena alzò la testa vidi il suo volto. Era ben proporzionato e perfetto. Aveva una pelle così perfetta che sembrava quasi porcellana e i suoi lineamenti erano così morbidi e armonici, da far apparire il suo volto ancora più perfetto. Presi il suo test lo guardai. Aveva scritto così tanto che ci sarebbero voluti 25 anni a leggere tutto. Mi avvicinai di nuovo al tavolo e lo consegnai al capo, il quale lo prese e lo mise con gli altri. Lui e gli altri, dopo aver chinato la testa verso di me, uscirono dalla stanza per andare a leggere quei fogli tanto agoniati. Anche io decisi di uscire e di andare a conoscere quegli uomini che fino a poco tempo prima erano all'interno della struttura. Appena uscii, l'ultimo a consegnare attirò la mia attenzione. Stava tenendo banco, facendo battute e scatenando la risata di tutti. Mi avvicinai e mi vide, avvicinandosi.
-quindi quando avremo la risposta?-mi chiese, ma io non ne avevo idea così rimasi vago
-presto, chi di dovere sta lavorando per voi-risposi
-bene quindi ci vorrà ancora un po...che ne dici di farci un bicchiere nell'attesa amico- mi chiese, dopo un attimo di esitazione decisi di accettare. Sarebbe potuto essere un buon modo per conoscere alcuni di loro. Ci dirigemmo alla locanda ed iniziammo a bere, conoscendoci anche un po'
-qual'é il tuo nome?-chiesi
-mi chiamo Jimin e lei?-mi chiese a sua volta. Non sapevo cosa rispondere, se avessi detto il mio nome di certo avrebbe capito la mia identità e tutto sarebbe andato per aria. Dovevo inventarmi qualcosa.
-per ora preferirei non dirlo, puoi però chiamarmi Jung-dissi
-jung? Ok come vuoi-mi rispose per poi prendere ancora il bicchiere in mano e berlo tutto d'un fiato.
Passarono alcune ore ed eravamo ancora alla locanda. Questi uomini stavano bevendo come se non ci fosse un domani, probabilmente dato che chi verrà preso non potrà più farlo. Mi avvicinai all'uscita, quando arrivò un messaggero.
-io risultati per i nuovi servitori sono usciti, correte a vederli- disse. Appena sentii quelle parole, mi diressi anche io a vedere chi fossero e vidi nella lista,appesa sul muro, anche il nome di Jimin. Lui avrebbe potuto essere un candidato,ma prima volevo esserne sicuro al 100%, infondo da lui sarebbe dipensa la mia vita.

sei la causa della mia euforiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora