mi dispiace

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Nei giorni successivi, jimin fece in modo di non andare nelle stanze di jk usando una scusa. Così ogni giorno mandava un servitore diverso a servire il principe. Jk non vide di buon occhio la cosa, infatti ogni giorno chiese a chi di turno che fine avesse fatto Jimin e ognuno rispondeva qualcosa di diverso, arrancando scuse su scuse.
-mi raccomando di a Jimin che se domani non viene lui personalmente, avrà quello che merita-disse jk al servitore che stava uscendo
-come maestà?-chiese lui confuso
-non preoccupati, lui sa cosa voglio dire con questo-comtinuò jk. Il servitore non rispose ma si limitò ad inchinare il capo ed a uscire.
Il giorno dopo jk era ancora a letto. Stava aspettando l'arrivo di Jimin. Era convinto che le sue parole gli fossero arrivate e che a momenti avrebbe fatto il suo ingresso da quella porta. Aspetto ed aspetto. D'improvviso bussarono alla porta.
-entra-disse jk, convinto che fosse Jimin. Rimase draiato ad occhi chiusi
-finalmente sei tornato a presentarti al mio cospetto. perché mi stavi evitando-disse alzandosi per mettersi seduto ed aprire gli occhi- tu chi sei? Dov'è il mio servitore?-chiese jk non vedendo jimin, ma l'ennesimo sostituto
-sono servitore Chang maestà-disse lui
-dov'è jimin?-chiese jk
-so che doveva andare a raccogliere bacche e radici per il medico di corte, maestà-disse
-bacche e radici eh? Lo voglio qui...e tu mi aiuterai a farlo venire qui-disse jk spiegando lui il suo piano.

Qualche ora dopo
Jimin's pov
Un servitore mi aveva chiesto di vederci urgentemente davanti alle stanze del principe, in quanto aveva trovato un bambino ferito gravemente. Stavo andando correndo sul posto. Speravo che il principe non sarebbe stato lì, non volevo incontrarlo. Arrivai sul posto ed iniziai a cercare con cautela il bambino ferito.
-bambino...ehi bambino dove sei?-iniziai a dire sperando che quest'ultimo fosse ancora cosciente e che quindi mi rispondesse, ma non ebbi alcuna risposta. Continuai a camminare con cautela, in quanto credevo che chi lo avesse aggredito sarebbe stato ancora in giro. Non vidi, ne sentii nulla. Non capivo dove fosse quel bambino
-e se qualcuno lo avesse spostato?-iniziai a domandarmi, quando sentii delle mani afferrarmi alle spalle trascinandomi in una stanza. Il mio cuore iniziò ad impazzire, avevo la bocca chiusa da una mano e l'altra cingeva il mio corpo. Qualcuno mi stava tenendo fermo contro la mia volontà. Iniziai a dimenarmi cercando di liberarmi. Quando sentii quelle braccia cedere d'improvviso. Mi voltai di scatto pronto per combattere, ma vidi subito chi era che mi aveva teso una trappola.
-maestà-dissi
-finalmente riesco a vederti e parlarti...perché mi stai evitando?-mi chiese ed io abbassai lo sguardo. Non volevo che capisse i miei sentimenti e i miei pensieri.
-jimin per favore parlarmi- mi disse ed io sentii un colpo al cuore, ma non risposi. Che mi stava succedendo? Perché mi faceva questo effetto? Poi perché così all'imprroviso?
Mentre mi facevo mille domande mi abbracciò di scatto
-ti prego non ignorarmi...non ho mai avuto nessuno nella mia vita che contasse qualcosa per me ed anche se sei qui da pochi giorni tu sei l'unico amico che ho...so che a volte posso essere uno str***o ma lo faccio solo per difesa. Mi dispiace per tutto, ricominciamo-disse piangendo. Nonostante era un str***o a volte, poteva essere anche una buona persona così lo staccai e lo guardai negli occhi
-maestà non piangete...va bene non vi ignorerò più-dissi sorridendo
-posso baciarti ora?-chiese ridendo
-non si allarghi ora-risposi ridendo a mia volta

sei la causa della mia euforiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora