IV

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Aveva fatto definitivamente il suo ingresso in quella che doveva essere la sua vita d'ora in avanti.
Scortata dalla discreta servitù si guardava intorno, scoprendo la meraviglia che si celava tra quelle mura viziose.
Corridoi stretti risuonavano sotto i suoi passi, dipinti in fila ornavano quelle pareti e vasi pregiati sostavano alla fine di essi.
Un immenso labirinto silenzioso si espandeva dinanzi a lei fino a quando non si trovò a fronteggiare una pesante porta anch'essa lussuosamente elaborata.
«Dopo di voi, mademoiselle.»
Antoinette seppe di trovarsi al cospetto della sua nuova camera, quasi con un timore reverenziale fece il suo ingresso, scoprendosi meravigliata da tanta bellezza, combattendo ferocemente la desolazione di esser stata strappata da quella che fino a qualche ora fa reputava casa sua.

Non badò alle ragazze della servitù che silenziosamente poggiavano i pochi bagagli che si era portata dietro, contenenti vestiti leggeri e attrezzi per la cura del corpo.
Troppo concentrata nello studio di quella immensa stanza, grande quasi la loro sala da pranzo, non fece caso al silenzio che improvvisamente era calato nell'ambiente circostante.
«Maestà.»
Ansimò la vocetta stridula di una delle ragazze.
Antoinette rimase immobile, la tattica del fingere di non aver sentito nulla l'avrebbe aiutata nel tentativo di prendere tempo e ritardare il confronto con il Re.
«Oui, Maestà.»
Un leggero sbatacchiare le annunciò che tutti erano andati via, eccetto, si intende, il sovrano.
«Posso notare con gran piacere che siete rimasta piacevolmente colpita dalla vostra camera.»
Antoinette continuò a dargli le spalle, rigida dinanzi ad un arazzo, era ben conscia che avrebbe dovuto voltarsi, inchinarsi e rispondere all'uomo più influente della Francia, ma un'inspiegabile terrore le attanagliava le viscere.
Se il padre fosse venuto a conoscenza di questo atteggiamento così ribelle da parte della sua amata figliola, per certo sarebbe stato stroncato a causa di un crepa cuore, dunque decise di mettere da parte quella sua timidezza e affrontare così i suoi demoni.
Venne accolta da un sorriso dolce e due occhi molto attenti, l'atteggiamento del sovrano le riscaldò quasi immediatamente il petto dandosi della sciocca per averne avuto timore.
«È quanto di più bello io abbia mai visto, Maestà.»
Louis sorrise compiaciuto dinanzi al goffo inchino di Antoinette, che per un momento barcollò sui propri piedi.
«Da questo momento in poi questa è casa vostra, vi prego consideratela tale, chiedete e vi sarà dato, muovetevi tra questi corridoi senza alcun timore.»
Antoinette non poté far altro che chinare il capo con deferrnza, ringraziando tacitamente la generosità del Re.

Nell'istante in cui rimase in solitudine decise di approfondire la conoscenza di quell'ambiente così nuovo, a piccoli passi avanzava tra quelle mura, con delicati tocchi tastava i morbidi tessuti che giacevano sul baldacchino al centro della stanza, con curiosità esaminava oli profumati, pettini e ferma capelli disposti ordinatamente sulla toilette, uno specchio ovale rifletteva la sua immagine meravigliata.
Si imbatté poi in un armadio che spalancò immediatamente, una serie di abiti fabbricati dalle mani più professionali di tutto il mondo l'abbagliò con il loro incanto.
Timorosa ne accarezzo i tessuti morbidi, si ritrovò a pensare che indumenti come quelli li aveva solo ammirati indosso a gente di quel certo ceto sociale, abituata com'era a manifatture più umili, non si sentì degna di tutto quel lusso che le veniva imposto.
Per semplice curiosità ne estrasse uno, il primo che le sue mani avevano toccato.
Raggiunse uno specchio rettangolare all'angolo della camera e si meravigliò nello scoprire quanto quell'abito sembrava esser stato fabbricato apposta per le sue curve.
Quando un leggero graffiare si insinuò nella stanza si ricompose subito, adagiando delicatamente quel vestito al proprio posto.
In una postura rigida e timorosa diede il permesso per accedere alle sue stanze.
«Perdonatemi mademoiselle, ho ricevuto l'ordine di prepararvi, la regina ha chiesto la vostra presenza al suo fianco.»

Una Rosa Alla Corte Di VersaillesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora