lettera

284 18 10
                                    


"infine, per concludere questo interminabile testo, voglio soffermarmi sulla complicità dell'amore... su quella sensazione che proviamo quando guardiamo negli occhi la nostra dolce metà e finiamo per leggerle l'anima.
le persone che riescono a comunicare tra loro senza pronunciare parola hanno un dono, il più bello che esista."

è vero quello che ho scritto: in amore spesso le parole sono di troppo

ma io credo di doverne giusto qualcuna alla mia dolce metà,
a quel ragazzo che, se cinque anni fa avessi rincorso per quelle maledette scale, ora forse sarebbe ancora qui con me.
meglio tardi che mai però.. quindi,

nì, questa è per te.

lettera
"oggi sono cinque anni dall'ultima volta che, ferito, ti ho guardato negli occhi

cinque anni dal momento in cui il tuo profumo è scomparso lentamente alle mie spalle portando via con sè la parte migliore della mia vita:
tu.
tu e solamente tu.

quel giorno, mentre serravo per l'ultima volta la porta di casa nostra, ho avuto paura.

paura di rincorrerti per i piani di quel dannato condominio e bloccarti con un bacio, un bacio colmo di scuse e voglia di ricominciare.

sai, per un secondo avevo pensato di farlo, poi però mi sono detto:

"lo hai ferito nel profondo, la vita ti aveva donato un anima nobile e tu non hai saputo prendertene cura, ora lascia che venga riparata da qualcuno migliore di te..
lo hai perso per sempre, cretino."

si, sono stato un cretino, un cretino che non si era accorto dell'errore madornale che stava commettendo o, forse, lo aveva fatto
ma non ha avuto il coraggio e la forza di rimediare al suo danno.

semplice incolpare il destino della nostra triste fine...
siamo stati noi,
solo e semplicemente noi:

ad alzare muri inutili
a tapparci le orecchie urlando al posto di ascoltare l'altro
a spingerci sempre un po' più lontano ogni singolo giorno che passava.

ora posso solo pentirmi terribilmente di non averti saputo ascoltare
amare,
e comprendere.

forse ho sbagliato io,
forse tu
forse entrambi.

fatto sta che ormai passo la mia esistenza a maledire il giorno in cui abbiamo smesso di lottare.

questi non siamo noi.

noi che affrontavamo ogni intemperia mano nella mano,

noi che la notte, quando litigavamo, ci addormentavamo ai lati del letto ma ci svegliavamo comunque abbracciati,

noi che non ci eravamo arresi davanti a una malattia, un padre omofobo, vecchie conoscenze del passato e una convivenza a diciannove anni.

noi, che da quando ci siamo conosciuti, non abbiamo mai più saputo fare a meno l'uno dell'altro.

ti devo tutto,
sei entrato in punta di piedi nella mia vita quando ogni cosa in torno a me stava crollando
quando ti ho conosciuto ero seduto al centro della barriera che avevo alzato contro ogni tipo di emozione

tu però hai saputo avvicinarti a me
mi hai preso la mano
e mi hai fatto scoprire l'amore.

l'amore vero.

quello che abbatte ogni pregiudizio,
quello che ti culla la notte se i brutti pensieri ti impediscono di dormire
quello che ti stringe forte quando ti senti rotto e ricompone i tuoi pezzi
quello che non è assolutamente perfetto, ma non lo scambieresti mai con nulla al mondo.

tu per me sei stato tutto questo.

a chiunque me lo chieda ora dico che ho smesso di credere nell'amore,
forse un po' è vero: da quando tu non ci sei più ho un rapporto abbastanza conflittuale con questo sentimento

quello in cui non ho mai smesso di credere sono i "marti e nico" di una volta
quei testardi e innamorati ragazzini che hanno ribaltato le loro vite pur di farle combaciare.
so che loro sono lì ancora da qualche parte, in piccolo angolo di cuore, che si amano follemente.

certe volte, quando mi sveglio sudato nel mezzo della notte, cerco ancora la tua mano nel silenzio della mia camera

quando la malinconia diventa troppa da sopportare chiudo gli occhi
prendo un respiro profondo
e riproduco un vecchio audio che mi mandasti proprio tu, quella sera eri uscito con i tuoi compagni d'università e dicevi:

"marti amore mi sa che faccio tardi, mi raccomando: non aspettarmi sveglio che domani hai scuola... buonanotte, ti amo tanto"

così, per un secondo, mi illudo che la mattina dopo al risveglio sarai con me e che posso addormentarmi sereno.

di noi conservo tutto: ogni sorriso, carezza, dolce parola è un vivido ricordo impresso nella mia anima... ancora talmente definito che, quando chiudo gli occhi, riesco ancora a percepire il tuo fiato sul mio collo.

da quando tu non sei più con me vivo la mia esistenza con lo sguardo rivolto alle spalle,
rivolto ai nostri giorni migliori
al nostro piccolo segreto d'amore.

ora basta però.
tieniti forte,
perché ti sto venendo a riprendere.

si torna a casa,
casa vera.
casa nostra.

eccoci qui con la fine di questa fan fiction, sarebbe dovuta essere solo una raccolta di one shot senza un vero finale ma, leggendo i vostri commenti, non ho resistito e ho voluto darle una specie di lieto fine con questo format della lettera in modo da mantenere sempre più o meno lo stesso stile e non scrivere una vera e propria parte raccontata.
spero davvero vi sia piaciuta, un grazie enorme per il supporto che mi avete dato❤️

flashback|| rames Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora