Ecco la mia nuova traduzione: commentate e mettete like se vi piace la storia.
Questa storia non è mia e diritti sono riservati all'autrice. Se volete leggere la storia originale, la trovate qui su Wattpad in inglese :)
Buona lettura!Lauren non aveva mai amato vivere in città. La vita lì è troppo caotica ed è difficile stare al passo con tutto quel via vai di gente 24 ore su 24. Ma la New York Academy of Art era stata da sempre la sua scuola dei sogni e così, quando scoprì di essere stata ammessa, acconsentì a fare un sacrificio per inseguire il suo sogno. E poi le sue tre migliori amiche sarebbero andate con lei. Insomma: tutti pensavano che fosse la ragazza più fortunata al mondo.
E in effetti era proprio così che si sentiva. Dopo aver vissuto a Miami per tutta la sua vita, non vedeva l'ora di cambiare aria e vedere finalmente qualcosa di nuovo. Per questo motivo decise di partire la sera stessa della festa del diploma, lasciandosi il tramonto alle spalle e raggiungendo la Grande Mela la mattina seguente.
Trasferirsi a New York era un sogno che condivideva con le sue tre migliori amiche già da diversi anni. Infatti Lauren era diventata molto legata ad Ally, Dinah e Normani, già a partire dal primo anno di liceo, quando avevano dovuto lavorare insieme ad un progetto scolastico per mettere in scena uno spettacolo di fine anno sulla "Sirenetta". In tutti quegli anni erano riuscite a mettere da parte abbastanza soldi per poter inviare all'accademia la loro richiesta di ammissione e far si che il loro sogno diventasse realtà.
Ed eccole qui ora, a 2 mesi dall'inizio del loro primo anno di college. A questo stadio della sua vita Lauren si sentiva soddisfatta e orgogliosa di sè, tuttavia non poteva fare a meno di sentirsi sempre più sola. Non è che non avesse amici, anzi ne aveva a bizzeffe. Ma sentiva che le mancava qualcosa.
Durante il corso del secondo anno di liceo erano iniziate a circolare voci che Lauren fosse gay. Lauren era convinta che le sue migliori amiche non le avrebbero mai più rivolto la parola, ma alla fine scoprì con piacere che a loro non importava nulla del suo orientamento sessuale. Le stettero sempre vicine durante quei difficili anni, in cui gli studenti non facevano altro che bullizzarla. E per questo motivo Lauren sarà per sempre grata alle sue fantastiche compagne di stanza. Senza di loro probabilmente non sarebbe così felice ora.
Ma in qualche modo la sua sessualità le aveva comunque impedito di fare esperienze. Non era troppo difficile incontrare altre lesbiche come lei, soprattutto a New York, ma Lauren era troppo inesperta e non sapeva nemmeno cosa significasse stare con qualcuno. Quindi, per paura, si era tenuta alla larga da ogni tipo di relazione "scomoda".
Nel momento esatto in cui aprì la porta del loro appartamento condiviso, Lauren venne accolta dalle sue tre coinquiline. O forse sarebbe più corretto dire da solo due di loro, dal momento che Ally dormiva profondamente sul divano. Normani e Dinah distolsero lo sguardo dai loro cellulari e sorrisero alla ragazza dai capelli corvini in segno di saluto.
"Non puoi immaginare cosa mi sia successo oggi!" sbottò Dinah entusiasta, abbandonando il suo telefono sul tavolo e seguendo Lauren fino in cucina "Hai presente quel ragazzo suuuper carino che segue il mio corso di hip hop?" chiese senza attendere una risposta dell'amica "Mi ha chiesto il numero!" la ragazza polinesiana si mise ad applaudire eccitata e Lauren non riuscì a trattenere una risata.
"Non avevo dubbi che ce l'avresti fatta" la prese in giro Lauren, abbandonando il suo zainetto sulla porta.
Dinah fece una faccia buffa, prima di sedersi sul bancone della cucina "Che c'è per cena, Lo?"
Lauren sospirò, alzando gli occhi al cielo "Perchè non hai dato il tuo numero a qualche aspirante cuoco? Ci avrebbe sicuramente reso la vita più facile... sono stufa di essere l'unica qui che cucina" si lamentò aprendo la dispensa in cerca di qualcosa con cui mettere insieme un pasto decente.
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Yellow [TRADUZIONE] ~ Camren
Lãng mạnPRIMO LIBRO DELLA SERIE CAMREN "YELLOW" by @txrches Lauren Jauregui odiava Camila Cabello, la odiava più di ogni altra cosa al mondo. D'altro canto, chi poteva biasimarla? Era stata proprio Camila a leggere davanti a tutti nella caffetteria della sc...