CAPITOLO 11

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Quando tutte le ragazze si furono sedute, Lauren insistette per parlare per prima, perchè sapeva che quello che aveva scoperto in biblioteca era troppo importante e non poteva aspettare.

"Ho fatto delle... ricerche, oggi" iniziò Lauren esitante. Dinah e Normani la guardarono confuse e Lauren sospirò. Si mise a frugare nello zaino finchè non trovò gli articoli che aveva stampato prima di andare a lezione.

"Stavamo cercando delle risposte..." disse titubante, porgendo i fogli alle altre ragazze. Loro sussultarono quando videro l'immagine della macchina capovolta nel fossato.

"Camila era lì dentro?" le chiese Normani scioccata. Lauren annuì e si avvicinò a loro.

"Sì" disse, indicando il lato passeggeri "Proprio qui. Vedete questi rottami? Sono i pezzi di carrozzeria che hanno dovuto rimuovere per liberarla". Poi vide le altre ragazze rabbrividire, proprio come era capitato a lei poche ore prima.

"Lo sapevo che quello Scott era un idiota" borbottò Dinah a denti stretti. Stringeva i fogli con così tanta forza, che Lauren dovette allungare la mano per rilassarle le dita. "Come ha potuto abbandonarla lì così?"

"Questo è esattamente ciò che mi stavo chiedendo..." sospirò Lauren. Normani afferrò gli articoli dalle mani dell'amica e continuò a leggere, spalancando la bocca scioccata.

"Trauma cranico?" la ragazza piegò la testa di lato.

"Qualcuna di voi sa almeno cosa significhi di preciso?" aggiunse Dinah, alzando le sopracciglia sempre più sconvolta.

Lauren le aveva anticipate svolgendo qualche ricerca e gli porse un altro foglio che aveva stampato quel pomeriggio. Entrambe le ragazze lessero velocemente e Dinah scosse la testa.

"Questo è arabo, Lo, come faccio a sapere cos'è una 'lesione assonale'?" si lamentò. Normani scosse la testa e lanciò a Lauren uno sguardo di scuse.

"Penso sia un particolare tipo di trauma" rispose Lauren, indicando le parole in grassetto "Anche se è difficile da spiegare... ci sono alcune cose che non ho ancora ben chiare".

Sospirando, appoggiò la testa sullo schienale della sedia "Cosa dovevate dirmi a proposito?" chiese, ricordandosi che le amiche le avevano accennato qualcosa poco prima.

Dinah e Normani si lanciarono un'occhiata. Si erano accorte di quanto impegno ci avesse messo l'amica per trovare tutte quelle informazioni su Camila. Gli sembrava maleducato farle la predica proprio ora, così si lanciarono uno sguardo d'intesa e decisero di non dire nulla.

"Niente" Dinah scosse la testa "Comunque Camila è in camera tua. Lei... lei ha pianto per ore dopo che te ne sei andata" le spiegò la polinesiana. Lauren si morse il labbro e si alzò di colpo dalla sedia.

"Portati su anche quelle borse" aggiunse Normani, indicando le borse piene di vestiti in cucina "Sono tutte per Camila"

Lauren annuì e afferrò i sacchetti prima di voltarsi verso le amiche "Riuscite ad aggiornare voi Ally quando torna?" chiese, mentre raggiungeva i piedi delle scale. Non aveva voglia di pensare a quella storia un'altra volta, raccontando tutto da capo. Le ragazze annuirono e lei sorrise per ringraziarle.

Mentre saliva le scale a chiocciola, Lauren aveva iniziato a domandarsi seriamente come avesse fatto Camila ad arrivare fino a New York e prendere da sola un aereo in quelle condizioni? Da dove venivano i vetri che le avevano trovato sotto i piedi? E i lividi?

Lauren aprì piano la porta della sua camera sospirando. Camila dormiva nel suo letto e la ragazza decise di non svegliarla. Appoggiò le borse sul pavimento e iniziò a riflettere su dove avrebbe potuto ficcare tutti quei vestiti nuovi.

Yellow [TRADUZIONE] ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora