Fino all'imbrunire.

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Erano due ore ben precise che Alessia si trovava tra le braccia della sua migliore amica dopo averle raccontato ciò che era successo.
La notte l'aveva inevitabilmente trascorsa a casa di Charles, ma il mattino successivo si era fatta subito riaccompagnare a casa perché - anche se le parole del ragazzo avevano reso la sua visione della situazione meno drammatica - sapeva di aver bisogno della sua migliore amica. E dopo il racconto si erano messe sul divano, gelato al cioccolato e Netflix. Nessuno le avrebbe smosse da lì.

«Non posso crederci che ti sposi.» commentò la ragazza non dando più retta alla puntata di Sherlock che stavano guardando per la quindicesima volta in meno di due mesi. Quella serie era la dose di felicità per Alessia, la adorava.

«Non ci sposiamo.» la riprese la ragazza, infilando il cucchiaino nella vaschetta di gelato da due chili e mezzo. «Non subito, almeno. Abbiamo ancora moltissime cose da sistemare, tipo l'università, poi abbiamo la specializzazione, i master, il lavoro-»

«Però hai una fedina di diamanti al dito!» la interruppe guardando con più attenzione l'anello. «Dato che farò da damigella, puoi scegliere un colore che mi sta bene? Non vorrei mai che tu scegliessi un rosa cipria slavato. Quel colore è la mia morte..»

«Facciamo tutto un bel marrone scuro, ti piace?»

«Si certo, e nei piatti che ti metto i peluche a forma di cacca? Dai fa la seria, devi iniziate a pensare a queste cose.» la riprese Alessia, schiaffeggiandole la mano quando la vide ridere.

«Il peluche è una meravigliosa idea, mi piace molto!» commentò lei ironica, senza dar retta alla sua amica. «Oppure facciamo tutto rosso Ferrari, che dici?» propose poi, prendendosi gioco di lei. Alessia sospirò, alzando gli occhi al cielo. «Così facciamo un bis della serata al Gattopardo..» continuò, alludendo al ballo che i due avevano condiviso.

«Mi hai spinta tu!» l'accusò puntandole il dito contro. Marta recuperò il cellulare e mise play ad un video fatto quella sera, inizialmente riprendeva semplice lei ed il suo ragazzo, ma con più attenzione potè notare Charles e Alessia sullo sfondo. Alessia allontanò subito il cellulare e sospirò imbarazzata. «La smetterai mai?»

«No!» rispose la sua amica, mettendo via il cellulare. Entrambe scoppiarono a ridere, scuotendo la testa.

«Secondo te dovrei andare in Francia? Mio padre mi ha mandato anche l'indirizzo questa mattina..» disse poi, cambiando discorso. Marta si voltò verso la sua amica e sospirò.

«È tuo padre e anche se hanno sbagliato.. devi parlare con entrambi. E poi, è pure sempre Parigi! Devi vederla assolutamente, è meravigliosa.»

«Charles si è proposto di accompagnarmi..» commentò sotto voce, ingozzandosi poi di gelato mentre Marta la guardava sorpresa. «Ma se dovessi andare, andrei da sola.» continuò, cacciando dalla sua mente la possibilità di trovarsi sotto la Torre Eiffel con Charles, anche se ormai già lo aveva immaginato a lungo.

«Ti piace, vero?» chiese di nuovo. Alessia annuì senza aggiungere altro, per poi sospirare e chiudere gli occhi per cercare di eliminare quella sensazione di fuoco che le cresceva dentro ogni volta che lui la sfiorava. «Non lo conosci da molto..» la mise in guardia, facendola annuire di nuovo. «Non farti male..» sussurrò, stringendola tra le sue braccia.

«Prendi un ago e siamo pronti, siamo pronti a ricucire..» canticchiò, facendo ridere la ragazza al suo fianco. Alessia non era mai stata una grande fan dei Negramaro, eppure le piaceva ascoltare la loro musica e tirarli in ballo in qualche strana conversazione quando non aveva voglia di rispondere con la verità.

«Hai una canzone per tutto?»

«Per tutto proprio no, però questa in fondo è vero no? Se venissi delusa anche da lui ci resterei male, ma riuscirò a ricucire tutti i tagli sul mio cuore come ho sempre fatto.» rispose alzando le spalle, sistemando meglio la coperta grigia sulle sue gambe. Gaia sorride, poggiando di nuovo la testa sulla spalla della sua migliore amica, la donna più forte che aveva avuto l'onore di conoscere. Ne aveva passate tante, troppe forse. Ricordava quando a soli undici anni le disse che quello era il prezzo da pagare per vivere in una periferia, quando per due mesi le fu dato il divieto di uscire di casa dopo la scuola.
Napoli la si vede spesso dai film, la parte brutta viene ripresa nei tantissimi film e fiction lasciando intendere che per quella gente non esiste paradiso, ma nessuno racconta mai della parte buona che vive in quelle strade dove la legge viene fatta da ragazzi sui motorini.
Era sempre stata combattuta tra la realtà di vivere in una Napoli mezza malandata ma meravigliosa oppure il sogno di volare via e tagliare le sue radici. Quando le era stata data la possibilità dalla borsa di studio aveva riflettuto molto su cosa fare, che strada prendere. E alla fine si era lasciata Napoli alle spalle, senza però tagliare le radici, sarebbe stato impossibile. Aveva capito che poteva allontanarsi per quanto voleva, ma non c'era casa per lei che non fosse Napoli, soprattutto in una città senza mare. «Che dici, guardiamo un'altra puntata?» propose poi, allungando la mano verso il telecomando per far partire un'altra puntata di Sherlock, mentre cercava di far sparire dalla sua mente il dubbio che non sarebbe mai riuscita a razionalizzare una possibile delusione da parte di Charles.
Intanto Charles era seduto al tavolo di un bar con i suoi amici che raccontavano delle vacanze. Lui non prestava veramente attenzione a quello che stavano dicendo, era ancora profondamente scosso da quello che era successo con Alessia solo poche ore prima. Vederla in quello stato non gli era piaciuto e non gli sarebbe mai andato giù.

«Charles tu quando inizi le gare?» chiese poi un suo amico, richiamando la sua attenzione. «Mi manca venirti a vedere correre come un pazzo..»

«Il 27 ottobre iniziando di nuovo le gare.» rispose lui. Il suo amico annuì e poi iniziò a parlare di nuovo di qualcosa che non gli interessava. Charles tornò a guardare il suo cellulare, decidendo se mandare un messaggio ad Alessia oppure no. Intanto, messaggi dalle sue due ex continuavano ad arrivare. Aveva chiarito con entrambe, così come aveva proposto Alessia, ma niente sembrava fermarle.

"Come stai?" Scrisse, cedendo alla voglia di mandarle un messaggio. Non rispose, non le arrivò nemmeno il messaggio e lui sbuffò, bloccando lo schermo.

«Tra due settimane è il tuo compleanno, lo festeggi di nuovo a Montecarlo oppure con noi qui a Milano?» domandò questa volta Riccardo, anche se conosceva bene la risposta a quella domanda dato che Marta lo aveva informato dell'amicizia con Alessia.

«Posso fare anche qualcosa qui..» rispose vago, non volendo ammettere il suo vero interesse di organizzare qualcosa lì a Milano. La sua attenzione però tornò a mancare, preoccupandosi di un altro problema: il suo lavoro. Al suo compleanno sarebbero sicuramente arrivati alcuni colleghi, qualcuno del team, come avrebbe potuto spiegarlo ad Alessia?

"Il 16 ottobre è il mio compleanno, ti va di venire alla festa?" Le scrisse un altro messaggio ed attese. Questa volta arrivò e rispose.

"posso pensarci su"

"Ci hai pensato?" scrisse Charles dopo nemmeno un minuto.

"mi passi a prendere con la Ferrari rossa?"

"Posso pensarci su" Rispose, sperando di averle strappato un piccolo sorriso come lei aveva fatto con lui. Alessia, dall'altro lato del telefono, sorrideva davanti uno schermo.

Note:
Ho avuto un problema. Ho cercato di aggiornare lunedì regolarmente ma il martedì pomeriggio mi sono resa conto che non aveva ancora pubblicato il capitolo. Ho cercato ti pubblicarla di nuovo, ma wattpad ha fatto l'esatto opposto: ha cancellato tutte le bozze.
Non è la prima volta che mi succede, per chi mi segue da un po' sa che una storia (su Harry) è scomparsa completamente dal profilo senza che facessi nulla. Sfortunatamente non ho salvato le bozze sulle note, quindi mi tocca riscrivere una storia che avevo già concluso.
Gli aggiornamenti avverranno più lentamente, sono in piena sessione ed ho veramente pochissimo tempo. Perdonatemi.
Se volete, seguitemi per rimanere sempre aggiornati. Ci sarà un'altra storia su un pilota di formula Uno che andava pubblicata dopo la conclusione di questa. Dato che l'altra è salvata sul pc credo inizierò a pubblicare quella da lunedì (che è già conclusa) e cercherò di concludere questa ma non riesco a promettere nulla.
Sul mio profilo trovate altre storie, se vi va!

Per uno come me, c'è un'altra come te; Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora