Capitolo 4: Occhi verde alieno

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All'indomani della sua assunzione come dipendente nel Dot's Sang Froid, Levi potrebbe mettere la mano sul fuoco nell'affermare che lavorare in quel posto sia una delle cose più rilassanti, e al contempo bizzarre, che gli siano mai capitate.
La scarsa affluenza dei clienti (la quale aumenta moderatamente in serata, ma nulla di ingestibile per i suoi standard orlandini) è un vero e proprio lenitivo per lo stress che ha accumulato in quelle ore.
I suoi pensieri negativi si consumano durante la giornata, si posano sui tavoli fra un'ordinazione e l'altra e, d'improvviso, quando a tarda sera si ricorda il motivo per cui si trovi lì a lavorare, quasi non gli par vero che se ne sia dimenticato per qualche istante.

Sospira di soddisfazione mentre Marco gli sorride nel porgergli due boccali spumosi di birra, che Levi si appresta a posare sul vassoio di plastica nera per dirigersi verso il tavolo in questione. Viene ringraziato da una coppia di giovani, dei forestieri tedeschi che si son trovati lì forse per villeggiare (in realtà ne dubita fortemente), o semplicemente come tappa intermedia in un viaggio (di gran lunga un'ipotesi più ragionevole). Più o meno quello che è accaduto a lui, senza considerare che il suo viaggio si sia concluso a Placid Lakes in via definitiva.
Che fortuna.

Rose ha scelto una canzone più energica quella sera, e Levi non può non rimanerne ipnotizzato mentre si aggira fra i tavolini, ogni tanto fermandosi a guardarla all'angolo della sala con il vassoio fra le mani e gli occhi sognanti.
Che meraviglia, la musica. Percepisce ogni nota insidiarsi sottopelle, fluirgli in ciascun capillare e circolargli in corpo come l'antidoto perfetto ad ogni turbamento.
Decelera il battito nonostante le casse vibrino eccitate ai bassi profondi di Rose, la quale, accortasi dell'ammirazione che nutre nei suoi confronti, gli rivolge un sorriso con tanto d'occhiolino che lo fa ridere sommessamente.
Si promette di voler conoscere quella forza della natura nei giorni seguenti, armato di tutta la stima che accresce esponenzialmente ogni volta che la ascolta.
Assurdo, il fatto che il suo talento possa scadere fra quelle quattro pareti di un ocra spento, senza poter trovare libero sfogo su un palco degno di rispetto. Se solo Rose conoscesse quel locale ad Orlando, quello dinanzi al quale passa sempre quando torna a casa in motocicletta, da cui si odono voci incredibili colorare l'aria di vivacità, è più che sicuro che verrebbe assunta subito.

Tintinna la porta e l'incantesimo si infrange; è ora di tornare a lavoro, e anche le parole della canzone stanno cavalcando le ultime note, prima di spegnersi e tacere.
Accoglie tre uomini anziani, due di loro con dei capelli bianchissimi, mentre il terzo nasconde l'età avanzata dietro uno strato di tinta castana. Prende l'ordinazione con il taccuino alla mano, si dirige da Marco e attende sullo sgabello che sia pronta, mentre una presa in fondo allo stomaco gli solletica le viscere.
Sa a cosa sia dovuta.
La risposta è da ritrovarsi in quel ragazzo che ora si sta sistemando su una malandata sedia di legno sul palco, il microfono all'altezza delle labbra ed i faretti che lo illuminano a pieno regime.
Emettono una calda luce giallognola, quasi tendente al bianco, ma sono posti perpendicolarmente al suo capo, ed è difficile riuscire a scorgere gli occhi sotto quella matassa di capelli scuri che glieli adombra.

E se Rose è in grado di emozionarlo, quel giovane è tutt'altra storia.
È per questo motivo che, insieme all'eccitazione di poter godere di un'altra sua performance, si accompagna anche un'ambigua paura. Un sottile timore di essere tempestato da quelle parole taglienti che l'hanno ferito il giorno precedente, riportando a galla ricordi che ha messo alla gogna tempo prima. Non si sente pronto ad essere vittima di un secondo, cruento assalto.
Eppure il desiderio impellente di ascoltarlo gli ha sibilato nelle orecchie per tutto il giorno.
È un'emozione conturbante, e gestirla risulta un'impresa ardua da affrontare.

-Cammino attraverso la valle dell'ombra della morte. E non temo nessun male, perché ne sono del tutto cieco. La mia mente e la mia arma, loro mi confortano.-

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 17, 2020 ⏰

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