Charlotte 24-11-1938
Oscar raggiunge l'armadietto. Un gruppo di ragazzi lo saluta con la mano e una ragazza gli sorride. Grazie a lui la sua scuola per soli neri sta vincendo tutte le partite.
Quando lo apre fa un salto. Un gatto nero dondolante impiccato sopra ai suoi libri. Non ci vuole molto a capire chi è stato: tre grosse K tracciate col sangue. Il Ku Klux Klan, un'associazione segreta, non vuole che sia un eroe. Un negro, come lo chiamano, non deve montarsi la testa, altrimenti finisce male.
Glielo ripeteranno continuamente anche quando sarà l'unico in una squadra di bianchi: al ristorante, quando lui non potrà entrare a festeggiare con i compagni una vittoria che è merito suo; in trasferta, quando deve dormire in una camera speciale con un letto e un materasso per neri, perché negli alberghi del Sud nessun bianco vorrebbe dormire dove ha dormito lui.
The Big O potrebbe lasciar perdere, ma non si arrende: tre volte miglior giocatore con i Royals e vincitore del titolo con i Bucks. Segnerà 26.710 in carriera.
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Leggende del basket
AléatoireStorie e aneddoti (no fake) dei più grandi giocatori di basket di tutti i tempi