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Stefan

Finii di scrivere e chiusi il diario.

<la tua sofferenza si sente sin da fuori>

<Damon non sono in vena dei tuoi giochetti>

<che succede adesso, fratellino?>

<Winona parte domani>

<poi torna, vero?>

<non credo, va a casa>

<dove abita?>

<a New Orleans>

<è piuttosto lontano>

<già>.

Calò il silenzio. Anche Damon era dispiaciuto ma non quanto me.

<glielo hai detto?> scossi il capo sospirando

<Stefan, hai la possibilità di averla qui con te per sempre>

<lei non starà mai qui con me, vuole godersi la vita. È una scelta che devo rispettare>

<tu la ami>

<è vero. Non credo che lei mi ami>

<provaci almeno>

<la lascerò andare e vedremo come andrà a finire>.

Mio fratello ha sempre odiato questo mio comportamento. È stanco di aver davanti Stefan l'Eroe. Damon aveva ragione: non potevo lasciarla andare via ma dovevo, dovevo farlo per la sua felicità.

Winona

Era passata anche la mia ultima notte a Mystic Falls. Sarei partita oggi stesso.

Stavo preparando le valigie, mischiando le mie lacrime ai vestiti. Per quanto volessi restare sapevo che dovevo andarmene. A casa sentivano la mancanza di me e Misty, poi non sarei potuta rimanere qui per sempre.

Mi mancherà molto questa città ma soprattutto Stefan. Quel ragazzo ha fatto qualsiasi cosa per me, sin dal primo istante in cui mi ha vista. Avevo recuperato i miei ricordi ma volevo acquistarne dei nuovi, con Stefan, a Mystic Falls.

Mi asciugai le lacrime con la manica del maglione e mi diressi all'ingresso con i bagagli. La macchina era stracolma di borsoni. Mi accomodai sul sedile del passeggero e attesi Misty. Appena salì mise in moto la macchina e partimmo.

Dopo pochi minuti oltrepassammo il cartello "Benvenuti a Mystic Falls, Virginia". La prima volta che l'avevo visto ero senza ricordi e speravo che recuperassi la mia vita in quella cittadina così tranquilla. Oggi vorrei solo restare lì, continuare a vivere la vita che ho ricordato.

Sentii la suoneria dei messaggi e sbloccai il telefono. Era un messaggio di Stefan.

"Dopo un mese sei andata via. È incredibile. Solo oggi che sei partita ho realizzato ciò che mi hai detto ieri. Mi mancherai moltissimo"

"Mi dispiace Stef. Ti prometto che tornerò, per te"

"Ti voglio bene, Win"

"anche io Stef".

Il viaggio continuò piuttosto tranquillo. Misty non era in vena di parlare, ascoltava solo le sue amate canzoni della "Strega Bianca" o una cosa del genere.

Io fissavo il messaggio ricevuto da Stefan. Quel "Ti voglio bene" mi faceva uno strano effetto. Era come se volesse dirmi di più, farmi sapere che il suo cuore era solo per me. Ma cosa dico, io e lui siamo soltanto amici.

Fissai il mio sguardo su Misty che stava cantando una delle sue canzoni preferite. Quella ragazza aveva fatto così tanto per me e so per certo che non riuscirò mai a sdebitarmi.

<grazie Misty> voltò lievemente la testa restando concentrata sulla strada

<per cosa?>

<per avermi ridato la vita, per essermi stata accanto...>

<suppongo che gli amici facciano questo>

<sì, direi di sì>.

Finalmente arrivammo nella New Orleans piena di suoni e colori. Misty assunse un'espressione seccata, odia l'aria di festa. Ben presto attraversammo la città e ci trovammo davanti alle cancellate dell'Accademia.

<bentornate ragazze>

<ciao, sono felice di vedervi>.

Io, Zoe, Nan e Misty ci unimmo in un unico abbraccio. Salutammo anche Kyle, Cordelia e Fiona. Fiona era la madre di Cordelia, nonché Suprema. Era tornata da poco da Los Angeles.

Uscì fuori anche Madison.

<Misty, che bello vederti> disse ironicamente

<moretta, ci sei anche tu. Credevo che saresti rimasta a...dov'è che siete andate?>

<non sono affari tuoi fallita> ribattei.

C'erano momenti in cui Madison era davvero insopportabile tuttavia mi era mancata.

Dopo un mese o forse più riaprii la porta della mia stanza. Io e Misty diventammo compagne di stanza perciò la vidi portare le sue cose all'interno. Mi sedetti sul letto e fissai la stanza, angolo dopo angolo. Ero a casa ma non mi sentivo bene, mi mancava qualcosa. Misty, invece, era felice e sorridente. Era bello vedere una di noi soddisfatta.

𝐓𝐡𝐞 𝐰𝐚𝐲 𝐨𝐟 𝐭𝐡𝐞 𝐩𝐚𝐬𝐭|𝐒𝐭𝐞𝐟𝐚𝐧 𝐒𝐚𝐥𝐯𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora