Capitolo 27

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- Buongiorno, caro - salutò la nonna Chiara, guardando Stefano sedersi lentamente a tavola. - dormito bene? -
- Non molto, ho dormito poco e male, adesso ho un grande mal di testa. - confessò lui massaggiandosi le tempie.
- Ti avevo avvisato che non dovevi bere troppo - lo sgridò Mario, mentre stava leggendo il giornale.
- Avevo solo bevuto due bicchieri di vino - si difese il rosato.
- Certo. -

Nel mentre la coppia stava litigando, la donna andò alla ricerca di qualche medicinale contro il mal di testa e, dopo averlo trovato, lo diede a Stefano.
- Grazie - mormorò lui, mostrandole un piccolo sorriso. - e lei come ha dormito, signora? -
- Non molto bene, sentivo alcuni... gemiti -
Le guance di Stefano si tinsero di un rosso acceso, comprendendo, e si scusò, imbarazzato.

- Buongiorno! - esclamò Elisa, entrando nella cucina seguito da Mattia, che stava sbadigliando sonoramente; salutò brevemente con la mano.
- Ragazzi, avete le occhiaie, state bene? Avete riposato? - la donna sembrava allarmata e non poco, perciò la castana decise di tranquillizzarla mentendo spudoratamente:
- Stiamo bene, nonna, forse siamo andati a dormire troppo tardi -
La verità, invece, era che i due avevano fatto after con pop corn e patatine per vedere un anime che non aveva suscitato in loro molto interesse.

- A che ora siete andati a dormire? -
- A mezzanotte, circa -
- È troppo tardo, tesoro - la sgridò la mamma di Mario. - cerca di addormentarti prima. Anche tu, caro -

Ah, se solo sapesse.

- Va bene, nonna. Oggi io e Matty andiamo alle bancarelle di Natale, okay? -
Ogni anno, precisamente a dicembre, centinaia di mercatini si riunivano in piazza di Santa Maria di Trastevere formando così le cosiddette "bancarelle natalizie", che aprivano il cinque dicembre fino al trentuno. L'atmosfera era quasi surreale e magica, piena di luci colorate, alberi innevati addobbati con palle di tutti i colori e i famoso vischi. Era un evento unico e speciale; quale sarebbe stato il momento migliore per visitarle se non quel giorno?
- Va bene, piccolé. Mi raccomando, state attenti quando attraversate la strada. Divertitevi! -

~~ו×~~

(#SpazioAutrice
Vi consiglio di leggere questa parte ascoltando in sottofondo la canzone "Una come te" di Cesare Cremonini.

No, sul s(t)erio, ascoltatela qwq)

"Una come te, se chiude gli occhi vede il mare
Senza andar lontano"

- Te l'avevo detto, questo posto è fantastico - commentò Elisa, saltellando per la città come se fosse una bambina in un negozio di caramelle.  Mattia, che preferiva camminare con meno enfasi, la osservava da lontano, come se lei fosse la cosa più preziosa che avesse - infatti era così. Con la sua felpa bianca preferita e quei leggins neri che le fasciavano le gambe esili... era stupenda, per lui. Avrebbe passato ore e ore a fissarla, senza dire nulla.

"Una come te, ha una valigia per le scarpe
Che sembra un aeroplano"

- Sei lentissimo, Matty! - esclamò lei con finta esasperazione. Si fermò un attimo per aspettate il suo amico e per  aggiustarsi il suo cappello di lana. Solo in quel momento il ragazzo notò l'adorabile naso rosso della sedicenne, procuratosi a causa del vento. 
- Ah ah, spiritosa. Non per cambiare argomento, ma senti freddo? - le chiese.
- No, la mia sciarpa mi tiene al caldo - sorrise - a differenza tua, che cammini in giro con solamente il cappotto. -

"Una come te, non si avvicina per ballare
Guarda da lontano
Una come te, se corre inciampa ma non cade
Chiede la tua mano"

- Dobbiamo discutere proprio adesso, hm, oppure vorrai fare tardi? - domandò retoricamente lui.
- Sono aperti fino alle cinque di mattina, rilassati - affermò la castana, ritornando a camminare insieme al biondo, questa volta senza correre eccessivamente.
- Questa volta non mi sorpassi, eh? -
- Ah, ma stai zitto -

"Una come te, per una rosa può morire
Solo perché ancora non sa togliere le spine
Una come te
Mi piace da morire"

- Allora, cosa hai intenzione di comprare? O vuoi solo dare un'occhiata? Dai, ci sono così tante cose che potresti comprare: maglioni stile famiglia Weasley, addobbi per l'albero di Natale, animal- non appena si girò verso Mattia, si accorse immediatamente che stava tremando dal freddo a causa di una ventata d'aria.

"Una come te, un gatto sopra il letto
E un uomo nudo ad aspettare"

- Posso prestarti la mia sciarpa, se vuoi - propose la ragazza dolcemente, togliendosela di scatto e porgendola al suo amico.
- Sto bene - cercò di dirle, ma sembrava che lo stesso ignorando. Si avvicinò a lui e gli mise addosso la sua sciarpa celeste.

"Una come te, il vento che le soffia dentro
Non la può spostare"

La distanza fra i loro visi era troppo poca e il ragazzo sentiva la sua faccia andare a fuoco.
Deglutì silenziosamente e cercò di non farci caso, fissando la sua amica, la sua cotta, vicinissima a lui.

"Uno come me, non la può dimenticare"

- Grazie - cercò di dire Mattia, con voce balbettante e insicura.
- Farei di tutto per gli amici, lo sai - confessò la castana sorridendogli, ritornando a proseguire la sua strada e il giovane a fissarla, incantato.

"Una come te
È un pianoforte senza coda che suona in città
Non vuole essere alla moda, la moda la fa
Quattro carte in una sola, si pente, si sposa
Ma poi s'innamora per sua... vanità*"

- Arrivati! - l'urlo della giovane distolse i pensieri di lui, e forse era meglio così.
- Entriamo? -

#SpazioAutrice

Il capitolo fa altamente cagare, you can't change my mind

Buona notizia: SONO RITORNATAA :D brutta notizia: mancano pochissimi capitoli per la fine del libro

*Io che mi rendo conto che ho sbagliato a cantare il testo della canzone per circa dieci anni: 🤡

RAGA, PENSAVO CHE FOSSE "si innamora della sua vita" NON "di innamora per la sua vanità", INFANZIA ROVINATA

Sweet Girl ~ Sequel Di "Nerd Boy ~ (Sterio)" | COMPLETATA |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora