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Mattsun?
disse il corvino.
Al pronunciare di quelle parole Un brivido attraverso velocemente il corpo di Bokuto.
"Ehi Keiji,mi fai il solito da portare? Sono in ritardo per gli allenamenti..oh mi scus-"
Neanche il tempo di finire l'ordine che Bokuto si alzò velocemente e corse via del locale.
Fortunatamente il suo abbigliamento è un po' diverso dal solito gliela faccio passare liscia.
"Chi era quello?"-chiese mattsun.
"Oh era Bokuto,un mio amico lui-"
"AKAASHI COME LO CONOSCI?"
"cosa ma..no ci siamo incontrati per caso l'altro giorno.."
"Akaashi,se è il Bokuto che conosco io,stagli lontano.È una brutta persona."
"Ma perché a me non sembra-"
"Ti spiego tutto lunedì ora sono di fretta,Lo sai che se manco agli allenamenti individuali il coach mi uccide."
"Mh...va bene..."-si limitò a rispondere il corvino.
Perché Bokuto era pericoloso?
sicuramente non lo conosceva bene  ma ai suoi occhi era una persona buona e sincera.
Era davvero curioso di sapere dipiù su di lui,sul suo carattere,il suo modo di fare.
Ma soprattutto,perché era scappato in quel modo,senza neanche salutarlo?
Era successo qualcosa? Si era sentito male?
Akaashi era preoccupato.
Non sapeva molto di Bokuto,ma forse era proprio perchè non lo conosceva che lo intrigava
Finì il suo turno verso mezzanotte e dal momento che fino ad allora non ebbe potuto utilizzare lo smartphone per accertarsi della situazione di Bokuto, la sua preoccupazione era alle stelle. Nonostante ciò,quella notte avrebbe dovuto festeggiare l'anniversario con la sua ragazza Emily e dal momento che non poteva proprio rimandare l'uscita,mandò un semplice messaggio al più grande,per chiedergli se fosse tutto okay.
Passarono una veniti na di minuti ma nessuna risposta da Bokuto. Intanto il corvino notò un taxi avvicinarsi vicino al bar.
"Ehi amore!"-sentì urlare in lontananza.
La ragazza era molto elegante,indossava un vestito nero e dei tacchi a spillo,mentre teneva i capelli legati in una piccola molla che permetteva a quest'ultimi i suoi splendidi lineamenti.

 La ragazza era molto elegante,indossava un vestito nero e dei tacchi a spillo,mentre teneva i capelli legati in una piccola molla che permetteva a quest'ultimi i suoi splendidi lineamenti

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Anche Akaashi era abbastanza elegante.
In fondo non era un anniversario qualunque,stavano insieme da ben 3 anni e da bravo fidanzato il corvino aveva promesso alle sua morosa una splendida cena in riva al mare.
Appena raggiunto il fidanzato Emily non gli diede il tempo neanche di salutarla che gli saltò addosso e iniziò a baciarlo con foga.
Akaashi in pochi minuti si ritrovò il viso ricoperto di rossetto e di segni rossi.

Akaashi in pochi minuti si ritrovò il viso ricoperto di rossetto e di segni rossi

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"Ehi em... mi hai sporcato tutto..."
"Era il minimo amore mio...sono quasi 2 mesi che non ci vediamo!Dovevo darti il bentornato come si deve no?"
"Pf sei sempre la solita,dai andiamo..."
La loro relazione era una relazione strana.
Tossica,molto probabilmente.
Il loro "amore" nacque quando erano ancora solo dei bambini.
Le loro famiglie erano molto simili,e vivendo nello stesso quartiere,si ritrovarono a giocare insieme per strada,insieme ad altri bambini della zona.
Emily aveva da sempre un carattere scontroso con tutti,allo stesso tempo con Akaashi,era buona,gentile.
Era una donna dalle mille facce e dalle mille personalità,ma soprattutto era quella che una qualsiasi famiglia presenterebbe al proprio figlio come "cattivo esempio da non seguire".
Nata e cresciuta in una famiglia di delinquenti,fin da piccola aveva come unico scopo quello di rubare e portare a casa il "bottino".
Voleva solo essere una bambina come le altre,ma col passare del tempo accettò il fatto di non essere nata in una famiglia come le altre,pertanto lei non sarebbe mai stata come le altre bambine.
Passava spesso vicino ad una piccola bottega vicino casa sua,nella quale ricamavano dei meravigliosi e costosi abiti da sposa.
Sognava di sposare un uomo ricco,di poter vivere il suo sogno e di scappare via da quella realtà.
Un giorno stava uscendo da scuola,quando notò il gruppo di bulletti della sua scuola prendere a calci qualcosa nel viale proprio dietro alla bottega.
"Povero cane"- pensò.
Non era la prima volta che quei bastardi picchiavano dei poveri animali,e anche col suo intervento,questi non la smettevano,e finiva per prenderle anche lei,perciò cercò di evitarli.
La situazione si ribaltò quando avvicinandosi,si rese conto che quello non era un cane.
Era un bambino.
Senza pensarci due volte si buttò in mezzo a loro e provò in tutti i modi ad allontanarli dal coetaneo.
Non si arrese.
Non poteva permettere che uccidessero un bambino.
Iniziò a tirare calci,pugni e perfino morsi,quando alla fine i bulli decisero di lasciarli andare.
"g-grazie"-si sentì dire con un filo di voce dalla povera vittima,che se ne stava a terra accasciata,piena di sangue che gli scorreva dal naso e dalla bocca.
Era un ragazzino esile,ma meraviglioso.
La prima cosa che notò furono i suoi occhi cristallini,erano molto particolari,non ne aveva mai visti di occhi così belli.
Si precipitò nel primo negozio e raccontò l'accaduto al commesso che chiamò subito un ambulanza.
"I tuoi genitori?" gli chiese.
"Non ci sono.Forse sono a casa,ma non chiamarli,ti prego papà si arrabbierà."
Era triste di sentire quelle parole,perché poteva capirlo.
Mentì dicendo di essere sua sorella maggiore e stranamente(forse per la differenza di altezza),i dottori gli crebbero,così la fecero salire sull'ambulanza.
"Mi chiamo Akaashi" le disse.
"Ciao Akaashi,io sono Emily" gli disse tendendogli una mano.
"Amici?"
"Ok"- rispose il più piccolo,stringendo la mano della sua nuova amica.
Dopo una veloce visita e le giuste medicazioni i due tornarono a casa senza problemi.
Era una zona in cui questo tipo di cose accadevano spesso,perciò era stato facile restare inosservati.
"Ehi emily"
"si?"
"Grazie"-le disse,facendo arrossire la coetanea.
"Di nulla io mi trovav-"
"Io so difendermi da solo,ero solo stanco.Come posso ecco...ripagarti il favore?"
"Ma no nient-"
Nell istante in cui stava per finire quella frase passarono vicino alla bottega.
Emily sapeva che era sbagliato,ma  se fosse stata solo una volta non era un problema no?
"Ehi Akaashi,lo vedi questo vestito?"
"Ehm si,è molto bello"le rispose il corvino.
"Lo voglio.Entra e rubalo."
"Ma io-"
"Mi devi un favore"
"Ma è sbagliato"
"Dai non fa nulla,ti pregoooo"
"E se ci scoprono?"
"Non lo faranno,a quest ora ci sono molte persone vedi? Entra ed esci."
"Va bene,ma solo per stavolta ok? Ho paura e poi...è illegale."
"Sisi certo ora vai."
Così gli disse ed il piccolo akaashi fece.
Entro velocemente e senza farsi notare nel giro di qualche secondo era già fuori con il vestito.
"Wow sei bravo"- gli disse Emily.
"Già,putroppo."
Inizio così la loro storia,la storia di un amicizia fatta di furti,rapine,sesso e droga.
E proprio Emily che voleva uscire da quel giro,aveva trovato un complice perfetto.
Akaashi si sentiva apprezzato,anche se sapeva che ciò che facevano era sbagliato,ma Emily era la sua unica amica e voleva farla felice.
Continuava a chiedergli di commettere piccoli furbi approfittando della velocità del corvino,e con la scusa di fare da palo,era raramente coinvolta in questi ultimi.
"Ehi akaashi"
"Dimmi"
"Oggi compio 13 anni."
"Eh già...stiamo invecchiando"
"Già...ahahah"
"Cosa ti prendo oggi festeggiata?"
"Mh in verità...oggi devo prendere qualcosa io."
"Eh?Davvero? Wow è raro,stai davvero crescendo allora ahahah"
"Akaashi"
"Si?"
"Posso rubarti il tuo primo bacio?"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 10, 2020 ⏰

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