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L'asso. La colonna portante. Il leadear. E' in una notte stellata che tra tante ne prevale una,la più luminosa. La stella più luminosa del cielo.

Bokuto fin da piccolo ha avuto un fisico possente,adatto a qualsiasi tipo di sport. 

La sua famiglia gli ha sempre dato il meglio,ma Bokuto si sentiva costantemente in debito: basket,calcio,rugby,nuoto,equitazione e addirittura danza (per lui tra le più grandi umiliazioni)....

Un giorno però,durante una passaeggiata in famiglia,passarono vicino ad ad un enorme palestra colorata e a Bokuto brillavano così tanto gli occhi,che perfino i genitori percepirono la sua immensa gioia ed eccitazione. Decisero di fermarsi lì, comprarono i biglietti velocemente e portarono il piccolo Bokuto all'interno della grande struttura.

Bokuto fu allora e sarà per sempre enormemente grato ai genitori per avergli aperto le porte di quel mondo . Era piccolo e non capiva bene le cose il padre cercava di spiegargli. Ad attirare la sua attenzione erano solo due giocatori però: uno abbastanza alto,posizionato lateralmente,che il padre gli spiegò essere chiamato alzatore ed il suo preferito,un giocatore veloce,scaltro,potente. Schiacciatore. Quei passaggi perfetti, quelle veloci,quella perfetta coordinazione tra colui che alzava la palla e colui che la schiacciava. Gli parve tutto così fantastico.

Nel suo cuore e nella sua mente associava colui che schiacciava ad una stella,una stella che aveva come obbiettivo quello di brilllare,brillare come poche. Colui che alzava la palla era lì,pronto ad aiutare la stella  a riuscire nel suo obbiettivo.

Per molto tempo si è chiesto se avrebbe mai trovato una persona così,ma fino ad allora,dopo quasi 5 anni di pallavolo, era ancora una semplice stella che faceva luce insieme alle altre nel cielo.

Alle elementari e alle medie, se non per il rendimento un po' vacillante, Bokuto era ammirato da tutti e ciò faceva solo bene alla sua autostima. Si iscrisse alla Fokurodani perchè gli parve la scuola più adatta a lui, c'erano corsi non troppo difficili ma efficaci, e ovviamente c'era l'essenziale squadra di pallavolo, ma non era molto conosciuta, non si fece troppi problemi. Non erano fortissimi, ma c'era lui no? Con lui avrebbero vinto di sicuro.

 "Bokuto-san,mi raccomando."

Glielo ripetevano ogni partita e lui rispondeva solo con il suo HEY HEY HEY! TRANQUILLI,LASCIATE FARE A ME,SONO L'ASSO NO?"

Bokuto si stava specializzando nella schiacciata laterale, si esaltava come un bambino ogni volta che l'alzatore gli faceva un segno e lui capiva che era arrivato il suo momento di brillare.

Era una giornata calda di marzo e il campionato era quasi terminato.

Mancavano un paio di partite e loro avevano la vittoria in pugno.

Non erano assolutamente spaventati da nessuno,si sentivano di non avere concorrenza.

Il Karasuno un tempo era molo forte, ma ormai già da un paio d'anni aveva perso tutta la sua stazza da campione. Il Nekoma si era fortificato molto, avevano sentito di questi primini forti, un centrale molto alto, dai capelli scuri. Dicevano che con un pò di allenamento il suo muro sarebbe stato capace di bloccare chiunque. Anche il libero era molto forte e agile, lo stesso per il loro compagno, anche lui come Bokuto, specializzato nella schiacciata laterale.

Bokuto  non aveva paura, anzi. Era eccitato all'idea di avere avversari così forti.

In quella giornata calda e soleggiata, Bokuto non avrebbe mai immaginato che proprio quel giorno, durante la finale ,un evento per qualcuno può sembrare stupido, portò Bokuto alla fatidica scelta di abbandonare lo sport che più di tutti aveva amato.



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