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Bokuto non capiva.

Si sentiva davvero uno sciocco a sentirsi così strano pensando a qualcuno che aveva visto una sola volta.

Si avviava verso casa ed intanto continua a fissare il suo nuovo contatto.

"Akaashi,Akaashi Keiji."

Sommerso tra mille pensieri,quasi neanche si accorse di essere già arrivato a casa.

Aprì la porta ed accennò un sorriso alla madre per farle capire che andava tutto bene,anche se non sapeva che probabilmente sarà quell'incontro a sconvolgere del tutto la sua vita.

Nel giro di qualche minuto il corvino rispose al suo messaggio ringraziandolo.

"Grazie mille Bokuto,qualche volta passa a trovarci!"

"Ah ma lavori lì? Cioè lavori lì e non sai nemmeno come arrivarci hahah!"-gli rispose subito Bokuto ironicamente.
"ahaha beh in effetti...te l'ho detto mi sono trasferito da poco e oggi era il mio primo giorno..ci lavoro solo part time,per ora mi hanno assegnato i turni di sera ed ammetto che è un bene,non sarei mai riuscito a conciliare scuola,lavoro,PALLAVOLO..."

"già"-si limitò a rispondere il più grande.

"Già...la scuola" pensò Bokuto osservando il calendario che segnava il 10 settembre.
Mancavano solo 4 giorni all'inizio della scuola.
O almeno,per gli altri mancavano 4 giorni.
I suoi genitori non si erano mai fatti problemi a ricordarglielo,nonostante sapessero che per lui ricominciare sarebbe stata dura.
Insieme trovarono un modo per non perdere l'ultimo anno senza andare a scuola,cioè usufruire delle classi online che la fokurodani ,una scuola abbastanza nota e all'avanguardia,offriva a gli studenti che lo richiedevano.
Ovviamente per uno come Bokuto,che amava stare al centro dell'attenzione,tutta quella situazione era davvero ridicola.

Si sentiva escluso,messo da parte, SOLO.
I genitori la mattina andavano via per lavoro e ritornavano la sera tardi.

Erano entrambi dipendenti dello stesso grande ufficio nel quale si conobbero e nacque il loro grande amore,un amore davvero fiabesco,quel tipo di amore al quale Bokuto aspirava.
O almeno,ciò che fin da piccolo la sua famiglia e di norma la società lo portava ad aspirare.

Bokuto non si sentiva neanche lontanamente paragonabile alla figura di suo padre o di suo nonno; certo,l'idea di sposare una bellissima donna e mettere su famiglia,rientrava assolutamente nella sua lunga lista dei desideri.
Ma per lui il matrimonio era solo una cerimonia,non gli dava particolare importanza e allo stesso tempo quando era obbligato a presenziare a uno di questi,finiva per restare seduto tutta la serata a mangiare anche le briciole rimaste sul tavolo.
Passarono velocemente altri 4 giorni e Bokuto iniziò le lezioni da casa.
Per parteciparvi bisognava avere il personale consenso del preside e con la scusa dell'infortunio Bokuto era riuscito ad ottenerlo facilmente.
Era davvero popolare in tutto l'istituto,perfino tra i professori. Certo non era uno studente modello,ma ci sapeva fare: in classe capitava che tra tutti anche i professori si lasciavano scappare qualche risata.
Bokuto aveva tutto,era una stella.
La stella.
Ma appunto,era.
Quello che gli altri non sapevano era che la terapia di Bokuto era terminata da un po',e dal momento che aveva deciso di lasciare la pallavolo,poteva benissimo frequentare solo la scuola.
Ma lui non se la sentiva,sapeva che tornare in quel posto gli avrebbe fatto solo male.
Vedere tutti i suoi compagni,gli avrebbe fatto solo più male.
Il fatto è che gli mancava.
Gli mancava L'adrenalina di segnare l'ultimo punto al set-point
Gli mancavano le staffette improvvisate in palestra per decidere chi avrebbe pagato il pranzo
Gli mancavano le ore in palestra a giocare
Gli mancavano le risate anche per le più piccole stronzate
Gli mancavano i suoi amici
O come dovrebbe definirli, i suoi "finiti amici"
"Peccato che per loro non sono niente"
"Sono una nullità"
"Faccio schifo"
"Perché? Perché mi avete convinto di cose non vere?"
"Neanche voi siete miei amici!?"
"Nessuno!Nessuno è mio amico!"
"A nessuno importa davvero di me!"
"ASSO? MA QUALE ASSO!"
"Io..non merito di restare qui."
Questo era ciò che succedeva nella testa di Bokuto al solo pensiero di quel luogo.
Scelse così le lezioni da casa,nella sua piccola stanza.
Nel suo piccolo mondo,nel quale era davvero il protagonista.
Le lezioni sembravano durare una vita,ma a Bokuto piaceva.
Restava molto in disparte,cosa assolutamente non da lui,ma pensava fosse più rispettoso nei confronti del prof che spiegava.
Era una mattinata abbastanza calda per essere il 18 settembre e Bokuto quella mattina era pronto per compiere la sua solita noiosa routine.
La madre si svegliava alle 6 e la sua sveglia non solo svegliava il marito ma anche il figlio. Pertanto Bokuto non riusciva più a prendere sonno,e finiva per alzarsi e andare a fare la solita corsetta per sgranchire le gambe.
Le lezioni iniziavano verso le 9 e terminavano alle 14.
Quel giorno era un lunedì e Bokuto aveva matematica alla prima ora.
"Che palle" pensò.
Gia non capiva nulla di suo,figuriamoci da casa e poi di lunedì mattina alle 9.
Stava per prendere sonno durante la lezione quando una notifica lo fece sobbalzare.
Era Akaashi.
"Ehy,che fai?"
"Mh sono in giro"- mentì il più grande.
Non conosceva bene Akaashi,ma sicuramente anche lui lo avrebbe incitato a tornare se avesse saputo che stavano frequentando la stessa scuola,ma in luoghi diversi.
"Ti va di parlare un po'?"

E fu così che iniziò la loro storia,la storia di un alzatore e il suo asso,la storia di un amore fuori dagli schemi.
Un amore unico,il più forte,il più radioso.
La storia della stella più luminosa del cielo,e della sua stella polare.




Spazio autrice
grazie per le 400 views,siete così carini vi adoro tutti :')
D'ora in poi aggiornerò più spesso lo prometto uwu. See you soon ^•^
-Gaya :)

the brightest star in the skyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora