Always You

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Quella sera Eleanor si era addormentata davvero presto, con la testa appoggiata sulle gambe di Louis. Il ragazzo invece non era del suo stesso avviso, anzi di sonno proprio non ne aveva. Aveva tenuto per un po' di tempo Freddie fra le sue braccia, guardandolo dormire insieme alla sua ragazza e davvero sembrava che ogni pezzetto del suo cuore in quel momento fosse ritornato al proprio posto. Poi si era alzato delicatamente cercando di non svegliare El e aveva portato suo figlio in cameretta. Lo aveva coccolato un altro po' perché gli era mancato così tanto in quei giorni difficili. Avrebbe egoisticamente voluto averlo con sé ogni sera perché ogni suo sorriso sbilenco, ogni suo gorgheggio e ogni suo abbraccio erano in grado di risanare tutte le ferite di Louis, di far sparire ogni malessere. Dopo avergli lasciato un ultimo bacio sulla guanciotta piena ed aver attivato l'applicazione per controllarlo durante la notte, uscí socchiudendo la porta. Una volta tornato in salotto vide che ancora Eleanor era addormentata sul divano, solo che si era tirata sotto la testa un cuscino e a Louis piaceva pensare che magari fosse perché le mancava il calore del suo corpo. Si accovacció per terra vicino a lei e si mise ad osservarla. Era sempre così bella, soprattutto quando era completamente senza trucco e poteva vedere quelle piccole lentiggini sul naso, il neo laterale sul naso e il colore naturale delle sue bellissime labbra. Ne disegnó delicatamente il contorno con la punta dell'indice, stando attento a non svegliare il suo dolce sonno. L'afferró sotto le ginocchia e le circondó con l'altro braccio i fianchi e solo in quel momento, quando la sollevó, si rese conto di quanto fosse magra, troppo magra per essere in salute. Le lasció un colpevole bacio sulla fronte mentre saliva le scale, maledicendosi per tutto ciò che le aveva fatto perché era sicuro di entrarci in qualche modo in quella storia. La poggió delicatamente sul letto coprendola con il piumone pesante e si mise steso affianco a lei. "Che ore sono Lou?" biascicó ancora persa nel sonno. "È tardi piccola, dormi." le sussurró carezzandole la testa. Eleanor si giró dall'altra parte attaccando la sua schiena con il petto di Louis e si lasció avvolgere dalle sue braccia. "Buonanotte El." "Ti amo anch'io Lou."

Louis si sveglió molto presto, saranno state al massimo le cinque e non sapendo cosa fare, dopo aver controllato che il suo bimbo stesse dormendo tranquillo, si chiuse nello studio per cercare di dare una forma ed una musica alle parole confuse che aveva scritto in tutto quel tempo. "I went to Amsterdam without you
And all I could do was think about you
And oh, I should've known
I went to Tokyo to let it go
Drink after drink, but I still felt alone
I should've known" inizió strimpellando qualche accordo. Nel frattempo Eleanor, disturbata dalla mancanza di contatto con il corpo di Louis si era svegliata e, attirata da quella dolce melodia aveva raggiunto la porta socchiusa dello studio.  "I went to so many places
Looking for you in the faces
I can feel it, oh, I can feel it
I'm wastin' my time when it was always you, always you
Chasin' the high, but it was always you, always you
Should've never let you go
Should've never let you go, my baby
Go, oh-oh-oh" il cuore di El si fermó di botto per poi riprendere a battere ancora più forte di prima, quasi in maniera innaturale. Stava parlando di lei, di loro. Era la prima volta che lo sentiva cantare qualcosa di così personale e l'aveva scritta tutta da solo. I piedi di El scricchiolarono sul parquet facendo girare di scatto Louis che sorrise imbarazzato. "Continua ti prego." sussurró Eleanor quasi impaurita di interrompere quella magia. Si sedette per terra di fronte a lui a gambe incrociate e Louis pensó che non ci potesse essere musa più bella: con i capelli legati in una crocchia sfatta, gli occhi lucidi per il sonno e le labbra gonfie dalla notte. "Così mi è molto più facile scrivere di te." mormorò Louis non staccando gli occhi dal suo viso di porcellana.  "I went from LAX to Heathrow
Walked through my door, but it felt nothing like home
'Cause you're not home
Waiting to wrap your legs around me
And I know you hate to smoke without me
And, oh, now you know
I'm wastin' my time when it was always you, always you
Chasin' a high, but it was always you, always you
Should've never let you go
Should've never let you go, my baby
Go, oh-oh-oh
Should've never let you go
Should've never let you go, my baby
Go, oh-oh-oh" "È bellissima Lou." sorrise El con un groppo enorme in gola. Si sarebbe messa a piangere da un momento all'altro e Louis lo aveva notato, era felice che la canzone le fosse piaciuta ma non voleva assolutamente che piangesse di nuovo. "Ah no no. Non piangere Eleanor Jane. Ti ho appena dichiarato il mio amore cavolo, dovresti esserne felice!" la buttó sul ridere Louis appoggiando delicatamente la chitarra per terra per poi raggiungere la sua ragazza sul parquet. "Perché hai sempre questo brutto vizio di sederti per terra? Fa freddo!" la riprese avvolgendola fra le sue braccia e poggiandole le mani sulle cosce nude per riscaldarla. Era praticamente congelata.

"Credo di non avere ancora parole... È per questo che sono zitta. Oh mio Dio, cosa sto dicendo?" la ragazza scoppió a ridere nascondendo il viso nel petto di Louis per il troppo imbarazzo. "Wow, ho lasciato Eleanor Jane Calder senza parole. E quando mi ricapita?" scherzó Louis per ridiventare poi subito serio e afferrarle il mento girandola verso di lui. "Ti amo Eleanor." "Me lo hai già detto circa quattordici volte nelle ultime ore." ridacchió lei. "Non saranno mai abbastanza per dirti grazie, per tutto." Eleanor aveva detto di volerci andare piano, di voler fare le cose per bene ma come poteva trattenersi davanti a quegli occhi emozionati? Come poteva trattenere ancora per altro tempo il suo amore? E per quale scopo poi? Per orgoglio magari, per la propria dignità. Ma era più che dignitoso andare incontro alla propria felicità e fare felice anche qualcun'altro. Proprio per questo motivo attaccó le loro labbra in un dolcissimo bacio, profondo e duraturo, dal quale dovettero staccarsi controvoglia per mancanza di fiato. Si stavano per ribaciare di nuovo quando il pianto di Freddie, segno che si era svegliato, li fece sobbalzare per lo spavento. "Arrivo ometto! Che tempismo!"

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Back To You.| Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora