Capitolo 3 – Non devi difenderlo
Quando i nostri ospiti suonarono alla porta, mia madre sfoderò il suo miglior sorriso e andò ad aprire, mentre io sognavo di sprofondare nel divano e di ritrovarmi come per magia in una dimensione parallela.
Robert Landry e suo figlio comparvero sulla soglia uno dopo l'altro, poiché erano troppo grossi per fare capolino insieme, nello stesso istante. Quando mia madre li invitò a entrare, restarono in piedi per qualche secondo e io e Margot li fissammo con la bocca spalancata: visti fianco a fianco erano davvero impressionanti.
Robert aveva un fisico da lottatore; era una montagna di muscoli con la pelle che sembrava perennemente abbronzata, anche in pieno inverno, e gli stessi occhi verde chiaro di suo figlio. Indossava una camicia bianca troppo stretta per il suo torace possente e per il collo taurino, e un paio di jeans che facevano lo stesso identico effetto della camicia. La mascella pronunciata e i capelli lunghi, di un castano chiaro tendente al biondo sulle punte, gli davano un'aria più californiana che quebecchese. Ma la cosa che saltava di più agli occhi era la sua età: Robert era sorprendentemente giovane. Quando era nato Cédric, aveva da poco compiuto diciott'anni.
Suo figlio gli somigliava molto, tranne che per l'altezza – toccando il metro e novantadue, Cédric superava il padre di una decina di centimetri – ma era leggermente meno massiccio e il colore della sua pelle e dei capelli era più scuro.
Anche se non avevo mai conosciuto sua madre, sapevo che aveva ripreso da lei la carnagione bruna e i capelli scuri. Dicevano che la donna appartenesse a un branco di origini creole e che si fosse trasferita anni prima dalle Antille francesi a Toronto, dove Robert l'aveva conosciuta. Erano rimasti insieme finché Cédric non aveva avuto un paio d'anni, poi lei lo aveva lasciato e Robert era tornato a Forteresse portando il figlio con sé.
Poiché la dissoluzione del legame di coppia era uno dei nostri tabù, nessuno parlava quasi mai di lei. Chi lasciava il proprio compagno non aveva più il diritto di esistere, nemmeno nei pensieri dei familiari.
Forse era stato anche per l'abbandono da parte della madre che Cédric aveva manifestato disturbi di tipo comportamentale quando era bambino.
La padrona di casa fece accomodare i due Landry, poi offrì a Robert un bicchiere di sidro di ghiaccio, una bevanda alcolica a base di mele, mentre ignorò del tutto Cédric.
«Vuoi... dell'acqua?» gli domandai allora io, alzando un po' la voce affinché capisse che stavo parlando con lui. Da quando era comparso sulla soglia del salotto, aveva tenuto sempre gli occhi bassi, come se non volesse guardarci in faccia.
Temevo credesse che mi fossi sfogata con i miei genitori a proposito del suo comportamento e desideravo fargli sapere che non era così.
A distanza di qualche ora avevo ripensato a quanto era accaduto tra noi e avevo ridimensionato il suo gesto, un gesto impulsivo, certo, ma in fondo senza conseguenze. Benché mi avesse gettata a terra, non mi aveva fatto del male. Tra noi lupi il contatto fisico era una consolidata realtà e adesso mi vergognavo di essermi infuriata, tanto da inseguirlo per prenderlo a calci.
Di sicuro mi aveva più sconvolto il fatto di essermelo trovato addosso completamente nudo che il resto. Quegli istanti erano stati tra i più spaventosi e imbarazzanti di tutta la mia vita, quasi pari alla prima volta che mi era venuto il ciclo: era accaduto, disgraziatamente, durante una riunione nella sala-conferenze del nostro Rendez-vous e tutti i maschi presenti mi avevano fissata come se si fossero accorti all'improvviso che ero una femmina e, per di più, l'ultima esistente sul pianeta.
Anche se sarebbe dovuto passare un po' di tempo prima che riuscissi a perdonare a Cédric il suo atteggiamento nella baita, non ero così meschina da denunciarlo per una cosa del genere. Benché non potessimo considerarci amici, fino a quella mattina non avevamo mai litigato né avevo mai subito atti di prepotenza da parte sua – il fumetto ridotto a pezzi non volevo prenderlo in considerazione.
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Wolf Lineage - Stirpe di Lupo
LobisomemNon è facile avere sedici anni e far parte di un branco di lupi in cui il rispetto delle gerarchie è tutto. Accettare che gli aspetti più importanti dell'esistenza vengano gestiti dall'élite dei "dominanti", a partire da chi dovrà essere il partner...