Capitolo 2 - A meno di un centimetro dalla mia bocca

3.3K 238 314
                                    

L'ululato dei miei compagni riecheggiò ancora una volta, poi tacque. Il mio corpo nudo fu percorso da brividi che non promettevano niente di buono e la lieve peluria dietro la nuca si drizzò.

Cercai di tirarmi indietro strattonando il collare per strapparlo alle mani del Grigio. Non mi piaceva che la mia gola fosse alla portata dei suoi denti.

«Prova a toccarmi di nuovo. Coraggio, fallo» lo provocai. «Da' un'occasione a me o ai miei compagni di sbatterti fuori dal nostro territorio nel peggiore dei modi.»

Il ragazzo di nome Jean alzò le mani in segno di resa. «Ehi, quanta aggressività in una semplice gregaria» ridacchiò. «E io che volevo solo consolarti per quei brutti graffi sul naso!»

Deglutii, lasciando andare il collare per stringermi le braccia intorno al corpo. «E tu... tu come lo sai che sono una gregaria?»

«Facile. Quando sei entrata avevi tutta l'aria di un cucciolo bagnato. I tuoi guaiti mi hanno quasi spezzato il cuore» mi prese in giro. «Non potevi essere una lieutenant, ma eri troppo cresciuta per essere un'immatura.»

Mi guardò assottigliando gli occhi. «Già. Decisamente troppo cresciuta» aggiunse, poi si alzò per porgermi la sua giacca da neve. All'esterno era ancora umida, ma dentro era asciutta.

L'accettai senza pensarci due volte, sia perché stavo morendo di freddo, sia perché non avevo nessuna voglia di starmene nuda davanti a uno sconosciuto. Soprattutto dopo che aveva detto "troppo cresciuta" rivolgendomi quello sguardo da freddo predatore.

Dovetti comunque riconoscere che dopo quel gesto gentile sarebbe stato più difficile riprendere il discorso, benché gli ululati che avevo sentito mi dessero la giusta motivazione. «Tralasciando la tua ironia, credimi se ti dico che dovresti allontanarti da qui il prima possibile» sbottai. «Ai membri del branco che stanno con me non credo andrebbe giù il fatto di trovare un Grigio nel nostro territorio.»

Non aggiunsi che per loro sarebbe stata la prima volta e che Dio solo sapeva come avrebbero reagito di fronte all'occasione di poter menare le mani o, in maniera più calzante, di poter sfoderare le zanne.

Due adolescenti in piena tempesta ormonale trasformati in lupi non erano di sicuro tra le persone più ragionevoli sulla Terra.

Oddio! Adesso mi metto a pensare come mia nonna!

Ma nonna Sabine la sapeva lunga e certe cose saltavano all'occhio persino a una scarsa osservatrice come me.

«Stavo inseguendo un branco di alci e mi sono perso quando la neve ha cominciato a cadere forte. Non era mia intenzione sconfinare.» Jean mi fissò mentre tiravo su la cerniera della giacca. Restavo seduta perché temevo che, alzandomi, avrei mostrato proprio ciò che intendevo coprire. «Quando mi sono accorto dell'errore ormai il danno era fatto. Ero piuttosto stanco e avevo bisogno di riposare, così questa baita mi è sembrata la manna dal cielo.»

«Stai dicendo che stavi cacciando? In forma umana?»

Doveva essere così, dato che aveva con sé i vestiti, eppure c'erano ancora diverse cose che non capivo.

Lui allungò una mano per afferrare qualcosa che non avevo notato prima: un nuovo modello di carabina Winchester che, tuttavia, non puzzava di bruciato né di polvere da sparo. Inoltre, se l'avesse usata, avrei di sicuro sentito gli spari.

«Hai abbattuto qualche capo con quella?» chiesi comunque, storcendo un po' il naso. Che razza di lupo si divertiva a cacciare con armi da fuoco?

«Sfortunatamente no» sorrise il ragazzo, stringendo la canna del fucile.

«Potresti metterla via, adesso? Le armi mi innervosiscono.»

Lui l'appoggiò al muro subito, fregandosi le mani. «Fa freddo, qui...»

Wolf Lineage - Stirpe di LupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora